Topics - ADHD

Evaluating Dopamine Reward Pathway in ADHD
Clinical Implications

Context: Attention-deficit/hyperactivity disorder (ADHD)—characterized by symptoms of inattention and hyperactivity-impulsivity—is the most prevalent childhood psychiatric disorder that frequently persists into adulthood, and there is increasing evidence of reward-motivation deficits in this disorder.
Objective: To evaluate biological bases that might underlie a reward/motivation deficit by imaging key components of the brain dopamine reward pathway (mesoaccumbens).
Design, Setting, and Participants: We used positron emission tomography to measure dopamine synaptic markers (transporters and D2/D3 receptors) in 53 nonmedicated adults with ADHD and 44 healthy controls between 2001-2009 at Brookhaven National Laboratory.
Main Outcome Measures: We measured specific binding of positron emission tomographic radioligands for dopamine transporters (DAT) using [11C]cocaine and for D2/D3 receptors using [11C]raclopride, quantified as binding potential (distribution volume ratio –1).
Results: For both ligands, statistical parametric mapping showed that specific binding was lower in ADHD than in controls (threshold for significance set at P < .005) in regions of the dopamine reward pathway in the left side of the brain. Region-of-interest analyses corroborated these findings. The mean (95% confidence interval [CI] of mean difference) for DAT in the nucleus accumbens for controls was 0.71 vs 0.63 for those with ADHD (95% CI, 0.03-0.13, P = .004) and in the midbrain for controls was 0.16 vs 0.09 for those with ADHD (95% CI, 0.03-0.12; P ≤ .001); for D2/D3 receptors, the mean accumbens for controls was 2.85 vs 2.68 for those with ADHD (95% CI, 0.06-0.30, P = .004); and in the midbrain, it was for controls 0.28 vs 0.18 for those with ADHD (95% CI, 0.02-0.17, P = .01). The analysis also corroborated differences in the left caudate: the mean DAT for controls was 0.66 vs 0.53 for those with ADHD (95% CI, 0.04-0.22; P = .003) and the mean D2/D3 for controls was 2.80 vs 2.47 for those with ADHD (95% CI, 0.10-0.56; P = .005) and differences in D2/D3 in the hypothalamic region, with controls having a mean of 0.12 vs 0.05 for those with ADHD (95% CI, 0.02-0.12; P = .004). Ratings of attention correlated with D2/D3 in the accumbens (r = 0.35; 95% CI, 0.15-0.52; P = .001), midbrain (r = 0.35; 95% CI, 0.14-0.52; P = .001), caudate (r = 0.32; 95% CI, 0.11-0.50; P = .003), and hypothalamic (r = 0.31; CI, 0.10-0.49; P = .003) regions and with DAT in the midbrain (r = 0.37; 95% CI, 0.16-0.53; P ≤ .001).
Conclusion: A reduction in dopamine synaptic markers associated with symptoms of inattention was shown in the dopamine reward pathway of participants with ADHD.


Evaluating Dopamine Reward Pathway in ADHD JAMA. 2009;302(10):1084-1091.
Authors:
Nora D. Volkow, MD; Gene-Jack Wang, MD; Scott H. Kollins, PhD; Tim L. Wigal, PhD; Jeffrey H. Newcorn, MD; Frank Telang, MD; Joanna S. Fowler, PhD; Wei Zhu, PhD; Jean Logan, PhD; Yeming Ma, PhD; Kith Pradhan, MS; Christopher Wong, MS; James M. Swanson, PhD


MOLTO MENO DI QUELLI PREVISTI I BAMBINI CON ADHD IN TERAPIA CON PSICOFARMACI

L’8 marzo 2007, veniva autorizzata l’immissione in commercio dell’atomoxetina e del metilfenidato per il trattamento della sindrome da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). Da giugno 2007 è attivo il “Registro Nazionale dell’ADHD nell’età evolutiva” per il monitoraggio dei percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali e per la valutazione degli effetti avversi dei due farmaci indicati per il trattamento della sindrome. La prescrizione del farmaco è vincolata alla registrazione del paziente nel Registro Nazionale.
In 20 mesi di attività sono stati iscritti nel registro 1090 pazienti che hanno ricevuto almeno una prescrizione di atomoxetina (639 pazienti pari al 57% dei registrati) o metilfenidato (451; 43%). Il 40% dei pazienti risiedono in Lombardia, Veneto o Sardegna e un quarto del totale risulta in carico a solo 3 degli 86 Centri di riferimento accreditati dalle Regioni e dalle Province autonome. Solo il 30% dei pazienti ha ricevuto una terapia psicofarmacologica associata a counseling e ad una terapia cognitivo-comportamentale, come previsto dal protocollo del Registro e dalle linee guida nazionali e internazionali. Interventi di counseling sono stati effettuati al 59% dei pazienti, di parent training al 37% e di child training al 25%.
In 35 pazienti si sono verificati eventi avversi: 8 durante terapia con metilfenidato (1,8% dei casi) e 27 durante terapia con atomoxetina (4,2% dei casi). Per 12 dei 35 pazienti le reazioni sono state giudicate gravi (1 metilfenidato e 11 atomoxetina) ed è stata necessaria la sospensione della terapia. In 3 degli 11 casi in terapia con atomoxetina la reazione avversa è stata l’ideazione suicidaria.
Il Registro si è quindi rivelato uno strumento utile per monitorare l’uso dei farmaci per la terapia dell’ADHD, migliorandone l’appropriatezza e identificando in modo più accurato gli effetti avversi. La temuta (da alcuni) “epidemia” di prescrizioni di psicofarmaci ai bambini italiani con ADHD non si è verificata. Anche la prevalenza dell’ADHD in Italia sembra essere considerevolmente inferiore a quanto descritto in altri Paesi europei. Tuttavia, l’applicazione dell’intero percorso diagnostico e terapeutico riconosciuto come il più appropriato è ancora ampiamente disattesa sull’intero territorio nazionale e rimanda alla necessità di attivare adeguate risorse (umane e organizzative) a livello locale, nell’ambito dei servizi sanitari e sociali preposti alla salute per l’età evolutiva.

Comunicato stampa - Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri
17 aprile 2009




Nuove informazioni di sicurezza sulle specialità medicinali contenenti metilfenidato

L'Agenzia Europea dei Medicinali (EMEA) ha completato la rivalutazione della sicurezza dei medicinali contenenti metilfenidato. Il Comitato per i Prodotti Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell'Agenzia ha concluso che i benefici di questi medicinali continuano a superare i suoi rischi quando utilizzati nel trattamento del disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività (ADHD) nei bambini di età superiore o uguale a 6 anni e negli adolescenti.
L'EMEA ha però raccomandato che gli stampati delle diverse specialità dei medicinali contenenti metilfenidato e indicati per il trattamento dell'ADHD siano armonizzati nell'UE, in modo che i pazienti, chi ha cura di loro e i prescrittori dispongano delle stesse informazioni di sicurezza, per un uso più sicuro ed appropriato di tali farmaci.
Si ricorda che in Italia la prescrizione e la somministrazione di metilfenidato per il trattamento farmacologico dell'ADHD sono regolate da un apposito Registro, coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l'AIFA e istituito a partire dall'introduzione sul mercato nazionale dei farmaci per la cura della sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Il Registro vincola la prescrizione di metilfenidato (e di atomoxetina) alla predisposizione di un piano terapeutico semestrale da parte di appositi Centri clinici accreditati presso le Regioni e le Province autonome (Centri di riferimento), per garantire l'accuratezza diagnostica ed evitare l'uso improprio dei medicinali e per verificare il beneficio della terapia e l'adesione alla stessa da parte dei pazienti (compliance) nel medio e lungo periodo. La prescrizione di tali farmaci avviene esclusivamente nell'ambito del Registro stesso.
Di fatto il Registro italiano ha già in essere molte delle procedure prescrittive che vengono ora recepite a livello comunitario.
Il fine è inoltre l'armonizzazione della gestione globale dei pazienti affetti da ADHD, tramite la rete dei Neuro Psichiatri e dei Centri di riferimento regionali coordinati dall'ISS.

Aifa - 22/01/2009




Il registro Nazionale dell'ADHD

Un anno fa sono stati autorizzati in Italia due farmaci per il trattamento dell'ADHD: il metilfenidato (Ritalin) e l'atomoxetina (Strattera). Martedì 11 marzo 2008 sono stati presentati alla Commissione tecnico- scientifica (CTS) dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) i dati relativi alla prescrizione dei farmaci nell'ambito del trattamento multimodale, alle modalità di diagnosi e agli eventi avversi. I bambini reclutati sono al momento 373.

Il registro Nazionale dell'ADHD. Situazione dopo il primo semestre di "reale" attività




Atomoxetine for the Treatment of Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder and Oppositional Defiant Disorder

OBJECTIVE. In this study we examined the effectiveness of atomoxetine for the treatment of oppositional defiant disorder comorbid with attention-deficit/hyperactivity disorder.
METHODS. Patients were aged 6 to 12 years and met Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fourth Edition, diagnostic criteria for attention-deficit/hyperactivity disorder with a Swanson, Nolan, and Pelham Rating Scale-Revised attention-deficit/hyperactivity disorder subscale score above age and gender norms; Clinical Global Impressions-Severity Scale score of 4; and Swanson, Nolan, and Pelham Rating Scale-Revised oppositional defiant disorder subscale score of 15. Patients were randomly assigned in a 2:1 ratio to receive 1.2 mg/kg per day of atomoxetine (n = 156) or placebo (n = 70) for 8 weeks. Treatment effect on oppositional defiant disorder and attention-deficit/hyperactivity disorder symptoms was measured by using the investigator-rated Swanson, Nolan, and Pelham Rating Scale-Revised. ...

Atomoxetine for the Treatment of Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder and Oppositional Defiant Disorder. Pediatrics 2008;121:e314-e320.




Le novità nel trattamento dell'ADHD

Il tema del Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività (ADHD), già affrontato dal bollettino Informazioni sui Farmaci nel 2001, torna d'attualità con la reintroduzione in commercio del metilfenidato (Ritalin ritirato nel 1989) e l'arrivo dell'atomoxetina (Strattera). Oltre alla disponibilià di questo nuovo farmaco, la novità è rappresentata dall'istutuzione del "Registro nazionale dell'ADHD nell'età evolutiva" per il monitoraggio dei percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali e della valutazione degli effetti avversi dei farmaci impiegati. ll Registro vincola la prescrizione del metilfenidato e dell'atomoxetina alla predisposizione di un piano terapeutico semestrale da parte del Centro clinico accreditato (Centro di riferimento) per garantire l'accuratezza diagnostica e evitare l'uso improprio del medicinale e, infine, per armonizzare la gestione globale dei pazienti affetti da ADHD, tramite la rete dei Neuro Psichiatri e dei centri di riferimento di neuropsichiatria infantile regionali coordinati dall'ISS...

Da: le news di "Informazioni sui Farmaci"
Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività
Le novità nel trattamento dell'ADHD




Indicazioni e strategie terapeutiche per i bambini e gli adolescenti con ADHD

Dopo il recente dibattito, sia tra gli operatori sanitari che sulla stampa, in merito alla probabile reintroduzione in commercio del metilfenidato per curare l’ADHD (dibattito che tra l’altro ha suscitato confusione e sconcerto anche nell’opinione pubblica) e, in mancanza di protocolli operativi nazionali condivisi, si è tenuta a Cagliari il 6-7 marzo scorso una Conferenza Nazionale di consenso sull’ADHD, organizzata dall’Università degli Studi di Cagliari e dall’Istituto “Mario Negri” di Milano. Al termine dei lavori, a cui hanno partecipato anche l’ACP e il CSB, è stato redatto il documento che pubblichiamo, sottoscritto in seguito da numerose società, come indicato alla fine dell’articolo.

Indicazioni e strategie terapeutiche per i bambini e gli adolescenti con ADHD
CONFERENZA NAZIONALE DI CONSENSO, CAGLIARI 6-7 MARZO 2003
Medico e Bambino 2003;22:383-386




ADHD, genitori, insegnanti, operatori: splendori e miserie di un ménage à trois
Ovvero: alcune proposte per migliorare la comunicazione

La validità di una categoria nosologica non è mai assoluta. Il tempo rappresenta generalmente un ottimo banco di prova per le nostre certezze. Oggigiorno il termine ADHD (o DDAI) viene preso in considerazione con sempre maggiore frequenza, ma non sempre è stato così. Nonostante il fatto che la sua definizione risalga ormai, con alcune variazioni, al manuale diagnostico DSM III del 1980, dove è andata a sostituire termini caduti in disgrazia quali “danno cerebrale minimo” o “disfunzione cerebrale minima”, nel nostro Paese il termine ADHD ha iniziato ad avere successo soltanto negli ultimi 5-6 anni. Fino al periodo immediatamente precedente, gli insegnanti continuavano ad aver a che fare con alunni svogliati e dispettosi. Gran parte dei neuropsichiatri e degli psicologi sembrava aver a che fare quasi esclusivamente con bambini in situazioni di disagio legato alle influenze dell’ambiente circostante. I genitori continuavano a lamentarsi di figli disobbedienti, talora quasi ingestibili, che mettevano a dura prova la loro pazienza.

ADHD, genitori, insegnanti, operatori: splendori e miserie di un ménage à trois
ALDO SCABAR, Neuropsichiatra Infantile
IRCCS “Burlo Garofolo”, Trieste
Medico e Bambino 2007;26(2):128-31




Disturbi mentali e farmaci

La preoccupazione a livello nazionale circa un potenziale abuso di psicofarmaci ai minori è motivata dai dati di prevalenza d’uso (3 minori ogni 1000, almeno 30.000 risultano in terapia con psicofarmaci, in particolare antidepressivi) e dalle novità del mercato. Infatti, sarà presto in farmacia il metilfenidato (Ritalin della Novartis) dopo che nel 1989 la ditta (allora era la Bayer) decise di sospenderne la commercializzazione. Una procedura iniziata il 16 ottobre 2000 con una petizione di alcuni pediatri di famiglia e neuropsichiatri infantili presentata all’allora Ministro Veronesi affinché si adoperasse per rendere disponibile il farmaco. Il metilfenidato, uno psicostimolante che aumenta il rilascio e la ricaptazione della dopamina, rappresenta oggi il farmaco di scelta per il trattamento del disturbo da deficit di attenzione con iperattività (ADHD). Con l’immissione in commercio del metilfenidato coincide anche quella della atomoxetina (Strattera della Lilly), un inibitore selettivo della ricaptazione della noradrenalina.

Disturbi mentali e farmaci
Maurizio Bonati
Laboratorio per la Salute Materno-Infantile IRFMN, Milano
Medico e Bambino 2007;26(2):75-76




Metilfenidato (Ritalin®) – Approvata la commercializzazione

L'Agenzia Italiana del Farmaco, al termine di un lungo percorso di valutazione e approfondimento durato oltre un anno e condotto in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità e con un Comitato scientifico, appositamente costituito, formato da maggiori esperti a livello nazionale, ha approvato l'immissione in commercio del Metilfenidato, riconosciuto dalla Comunità scientifica quale farmaco di elezione per la cura della Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) in integrazione con terapia psico-comportamentali. Al fine di garantire un uso sicuro e appropriato del farmaco e a limitarne l'impiego in casi selezionati e non rispondenti alle sole terapie psico-comportamentali il provvedimento assunto oggi dal Consiglio di Amministrazione dell'Aifa vincola la prescrizione del farmaco all'osservazione di un rigidissimo protocollo che prevede l'esecuzione di una diagnosi differenziale e la definizione di un Piano terapeutico da parte di Centri di neuropsichiatria infantile individuati dalle Regioni e l'istituzione di un apposito Registro nazionale presso l'Istituto Superiore di Sanità. La terapia con il Metilfenidato dovrà essere iniziata dal neuropsichiatra infantile del Centro di riferimento regionale e dovranno essere effettuati controlli dopo una e quattro settimane di cura per la valutazione dell'efficacia e della tollerabilità e, in caso di conferma della terapia, anche dopo cinque mesi. I successivi controlli dovranno essere poi eseguiti con periodicità semestrale. La valutazione dei periodi intermedi sarà effettuata dal neuropsichiatra infantile delle strutture territoriali in collaborazione con il pediatra di famiglia. Almeno una volta all'anno il trattamento farmacologico dovrà essere interrotto per verificare la possibilità di continuare la cura dell'ADHD con la sola terapia psico-comportamentale. Per struttura e modalità operative il Registro, banca dati rigorosamente anonima, rappresenta uno strumento unico a livello internazionale in grado di garantire la presa in carico complessiva dei bambini e degli adolescenti affetti da ADHD, assicurare omogeneità alla gestione terapeutica e alla diagnosi della malattia, consentire il monitoraggio dell'efficacia e della sicurezza della terapia e impedire che si verifichi un uso inappropriato del Metilfenidato.

AIFA (08/03/07)




Protocollo diagnostico e terapeutico della sindrome da iperattività e deficit di attenzione per il registro nazionale ADHD

La Consensus Conference italiana sulla Sindrome da Iperattività con deficit di attenzione, svoltasi a Cagliari nel marzo 2003, aveva richiamato l'attenzione sulla necessità di poter disporre di tutti gli strumenti diagnostici e terapeutici esistenti, di comprovato beneficio, per ottimizzare l'assisitenza dei soggetti affetti da questa sindrome. Nei mesi successivi, la Commissione Unica del Farmaco (CUF), ha riclassificato il metilfenidato spostandolo dalla Tabella I alla Tabella IV e ne ha approvato l'uso per il trattamento dell'ADHD mediante predisposizione di piani terapeutici individuali.

Protocollo diagnostico e terapeutico della sindrome da iperattività e deficit di attenzioneper il registro nazionale ADHD
Istituto Superiore di Sanità
Dipartimento del Farmaco Agenzia Italiana del Farmaco
Medico e Bambino 2007;26(2):128-31




Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività (ADHD): le tappe per un uso razionale dei farmaci

Il Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività (ADHD, dall’inglese attention deficit hyperactivity disorder) è un disordine dello sviluppo neuropsichico del bambino e dell’adolescente, caratterizzato da inattenzione e impulsività/iperattività. La prevalenza riportata in letteratura di questa sindrome è stimata tra il 2 e il 4%. La diagnosi si basa sull’osservazione clinica e sulla raccolta di informazioni fornite da fonti multiple. La terapia necessita un approccio multimodale che combina interventi psicosociali con terapie mediche. Per garantire l’uso appropriato del farmaco di scelta, il metilfenidato, viene istituito un registro nazionale coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Agenzia Italiana del Farmaco. Il registro è stato sviluppato sulla base di un protocollo realizzato da un gruppo di lavoro multidisciplinare.

Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività (ADHD): le tappe per un uso razionale dei farmaci
AIFA - Ministero della Salute (BIF XIII n.5 2006)




Terapia farmacologica per l'ADHD: la posizione di Società e Associazioni Scientifiche

Alla luce delle recenti polemiche comparse sui media relativamente all’autorizzazione all’immissione in commercio in Italia del metilfenidato e dell’atomoxetina per la terapia farmacologica del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) del bambino e dell’adolescente, le scriventi Società e Associazioni Scientifiche intendono sottolineare il proprio pieno accordo con la finalità e la struttura del Registro Nazionale per la terapia farmacologica dell’ADHD, che rappresenta un innovativo strumento di sanità pubblica, non solo nazionale. Il percorso diagnostico-terapeutico definito collegialmente da un ampio Comitato Scientifico rappresentante le varie competenze necessarie per una gestione completa, aggiornata e omogenea su tutto il territorio nazionale dell’ADHD, colloca l’eventuale terapia farmacologica e la conseguente farmacosorveglianza attiva nell’ambito di un programma di presa in carico multimodale del bambino e dell’adolescente affetto da ADHD, ed è aderentealle più recenti evidenze scientifiche disponibili. Le scriventi Società e Associazioni Scientifiche dichiarano, quindi, di condividere il lavoro sinora svolto dall’AIFA, dall’ISS e dall’Intero Comitato Scientifico e auspicano una pronta attivazione del Registro Nazionale. In considerazione dei risultati che le periodiche verifiche previste dal piano di monitoraggio dell’applicazione del Registro forniranno, potranno essere effettuate modifiche per migliorare l’efficacia, l’efficienza, e la soddisfazione dei pazienti e delle loro famiglie.

Terapia farmacologica per l'ADHD: la posizione di Società e Associazioni Scientifiche




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