Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Dicembre 2010 - Volume XIII - numero 10
M&B Pagine Elettroniche
Caso contributivo
ADR
(reazione avversa ai farmaci) da ibuprofene: descrizione di un caso
SC
di Pediatria, Ospedale “SS. Annunziata”, Savigliano (Cuneo)
Indirizzo
per corrispondenza: sardinicola@hotmail.com
ADR
(adverse drug reaction) to ibuprofen: case report
Key
words
ADR, Case report,
Ibuprofen, Children
Summary
We report a case of a 7-year-old girl developing an haemorragic duodenitis as a consequence of the administration of a single standard dose of ibuprofen for the symptomatic
treatment of an upper respiratory tract infection. The aim of the case report was to underline that gastroenteric bleeding may be one of the side effects of nonsteroid anti-inflammatory drugs (NSAIDs) used at standard doses.
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E. è
una bambina italiana di sette anni e mezzo giunta presso il nostro
Pronto Soccorso (PS) per quattro episodi di ematemesi verificatisi
durante la giornata.
Tali
episodi si erano verificati circa sei ore dopo l’assunzione di
una singola dose da 7,5 millilitri (pari a 150 mg) di ibuprofene
sciroppo. La bambina aveva già precedentemente assunto tale
farmaco senza presentare alcun problema.
L’anamnesi
familiare evidenziava la presenza nel padre di ulcera da stress.
L’anamnesi patologica remota risultava silente; nell’anamnesi
patologica prossima era presente faringodinia da alcuni giorni: per
tale motivo il Curante aveva consigliato l’assunzione di
ibuprofene sciroppo al bisogno; la paziente non aveva assunto altri
farmaci negli stessi giorni.
All’ingresso
in PS, E. presentava condizioni generali discrete; peso di 23 kg;
cute rosea; assenza di manifestazioni emorragiche; obiettività
cardiaca e respiratoria nella norma; addome trattabile, modicamente
dolente in zona epigastrica, organi ipocondriaci nei limiti;
obiettività neurologica di norma; faringe e tonsille
lievemente iperemici.
L’emocromo
eseguito all’ingresso evidenziava: GB 15600, Neut 88%, Hb 13,2
g/dl, PLT 356000; la PCR era nei limiti di norma (1,1 mg/dl); nella
norma risultavano inoltre creatinina, azotemia, elettroliti, prove
emogeniche (PT, PTT; fibrinogeno).
La
bambina è stata ricoverata presso il nostro Reparto ed è
stata sottoposta a terapia endovenosa con ranitidina (2 mg/kg/die)
per 5 giorni.
Durante
la degenza è stata inoltre eseguita una
esofagogastroduodenoscopia (EGDS) che ha evidenziato un quadro di
duodenite erosiva bulbare, compatibile con l’assunzione di
farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), e piccola lacerazione
a livello esofageo ascrivibile a Mallory-Weiss.
E’
stata inviata segnalazione di reazione avversa su apposito modulo. La
Rete di Farmacovigilanza Nazionale (RNF) ha indicato come probabile
secondo l’algoritmo di Jones, utilizzato dalla Food and Drug
Administration (FDA), la reazione a carico del farmaco segnalato.
Durante
il ricovero, E. non ha più presentato episodi di ematemesi ed
è stata dimessa in buone condizioni generali.
Al
domicilio è stata prescritto lansoprazolo cpr 30 mg: 1 cpr al
giorno per un mese, Riopan gel 7,5 ml un’ora dopo pranzo e cena
per 15 giorni, dieta senza cioccolato, thé, menta e bevande
gasate.
Al
controllo eseguito circa 20 giorni dalla dimissione E. si presentava
in buone condizioni generali; al domicilio non aveva lamentato dolore
addominale, nausea o vomito; l’alvo si era mantenuto regolare
con feci normocromiche; l’emocromo eseguito in tale occasione
era normale mentre negativa era la ricerca di sangue occulto fecale.
Ad E. è stato consigliato di proseguire la terapia con
lansoprazolo 30 mg al giorno per os per altri 30 giorni come pure la
dieta priva di thé, cioccolata, menta, bevande gasate; è
stata invece sospesa la somministrazione di Riopan gel.
Il
controllo clinico a distanza di circa un mese presso il nostro
Ambulatorio di Gastroenterologia pediatrica è risultato di
norma ed è dunque stata sospesa la terapia in atto.
L’ibuprofene
è un analgesico antinfiammatorio di sintesi dotato di spiccata
attività antipiretica. Chimicamente è il capostipite
dei derivati fenilpropionici. L'attività analgesica è
di tipo non narcotico ed è 8-30 volte superiore a quella
dell’acido acetilsalicilico. E' un potente inibitore della
sintesi delle prostaglandine ed esercita la sua attività
inibendone la sintesi perifericamente.
Numerosi
studi hanno evidenziato come l’ibuprofene presenti, se
paragonato ad altri FANS, un rischio relativamente basso di ADR
gastrointestinali, epato-renali e di altro tipo. In età
pediatrica l’ibuprofene si è dimostrato relativamente
sicuro ed efficace nel trattamento del dolore acuto e della febbre1.
Anche a
dosaggi standard (5-10 mg/kg/dose ogni 6-8 ore; dosaggio terapeutico
massimo 30 mg/kg/die – 1,2 gr/die) si possono tuttavia
determinare effetti collaterali potenzialmente importanti; l’utilizzo
di tale farmaco va dunque limitato alle situazioni di reale
necessità, sempre considerandone il profilo rischio/beneficio
anche in base al tipo di paziente2.
Un
recente studio nazionale francese3 evidenzia come circa un
terzo dei casi di sanguinamento gastrointestinale alto potrebbero
essere evitati, in quanto attribuibili all’esposizione a FANS
utilizzati a dosi analgesiche o antipiretiche. L’Odds Ratio
(OR) aggiustato di esposizione calcolato in questo studio è
risultato pari a 8,2 per i FANS nel loro complesso ed a 10 per
l’ibuprofene in particolare. Nelle conclusioni gli autori
sottolineano dunque la necessità di una maggiore cautela nella
prescrizione di antiinfiammatori non steroidei in età
pediatrica.
Significativi
sono inoltre i dati italiani dello studio ISS (Istituto Superiore di
Sanità) condotto in sei dipartimenti pediatrici italiani (4):
tale studio ha confermato un incremento di circa 4 volte del rischio
di lesioni gastroduodenali in associazione all’uso di FANS
nella popolazione pediatrica. Per quanto riguarda i singoli FANS, il
ketoprofene è risultato l’antinfiammatorio non steroideo
più gastrotossico.
Questi
dati evidenziano chiaramente l’importanza dell’impiego
appropriato dei FANS in età pediatrica: tutto il personale
medico dovrebbe dunque essere sensibilizzato ad una maggiore cautela
nella prescrizione di FANS ai bambini.
Prendendo
spunto da questo caso, si ricorda inoltre la fondamentale importanza
della segnalazione delle ADR (5), implementando in questo modo la
rete di farmacovigilanza, al fine di permettere un continuo
monitoraggio ed un impiego sempre più razionale dei farmaci
nel bambino.
- Rainsford KD. Ibuprofen: pharmacology, efficacy and safety. Inflammopharmacology 2009; 17(6): 275-342.
- Chiappini E, Principi N, Longhi R et al. Management of fever in children: summary of the Italian Pediatric Society guidelines. Clin Ther 2009;31:1826-43.
- Grimaldi-Bensouda L, Abenhaim L, Michaud L et al. Clinical features and risk factors for upper gastrointestinal bleeding in children: a case-crossover study. Eur J Clin Pharmacol. 2010;66(8):831-7
- Menniti-Ippolito F, Giuseppe Traversa G, Roberto Da Cas R et al. Sicurezza dei farmaci in pediatria. Istituto Superiore di Sanità 2006; Rapporti ISTISAN 06/16.
- Venegoni M. The importance of case reports in pharmacovigilance. Medico e Bambino 2009;28:501-03.
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