Novembre 2010 - Volume XXIX - numero 9

Medico e Bambino


La pagina gialla

Ondansetron (orale) nel vomito della gastroenterite: AAA (evidenze)
Prevenzione della trasmissione materno-fetale dell’HIV: luci e ombre
Progressi significativi (finalmente!) nella terapia del neuroblastoma
Uso del paracetamolo e rischio di asma: era una bufala (?)
Distrofia muscolare di Duchenne: prove di terapia genica e autoimmunità
Bambini inglesi deceduti con l’H1N1
Artrite settica (dell’anca) nella pratica
Casi Indimenticabili 2011

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a cura di Alessandro Ventura
Ondansetron (orale) nel vomito della gastroenterite: AAA (evidenze); Prevenzione della trasmissione materno-fetale dell’HIV: luci e ombre; Progressi significativi (finalmente!) nella terapia del neuroblastoma; Uso del paracetamolo e rischio di asma: era una bufala (?); Distrofia muscolare di Duchenne: prove di terapia genica e autoimmunità; Bambini inglesi deceduti con l’H1N1; Artrite settica (dell’anca) nella pratica; Casi Indimenticabili 2011
Medico e Bambino 2010;29(9):555-556 https://www.medicoebambino.com/?id=1009_555.pdf


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Ondansetron
A proposito dello studio di Yilmaz pubblicato nel 2010 e citato nella metanalisi di Howard S. Arch Dis. Child. 2010; 95:945-7 (Pagina Gialla M&B di novembre 2010), da un’analisi “più ravvicinata” emergono dati meno incoraggianti, sull’opportunità di usare l’ondansetron nella gastroenterite (GE) nel bambino.
Le prime perplessità nascono leggendo le premesse dello studio che parla della GE come di “common cause of mortality” (nel “mondo povero”? non è precisato). Inoltre, quale argomento che dovrebbe motivare l’interesse sull’ondansetron, si cita l’uso frequente da parte dei medici di fenotiazine contro il vomito nel bambino, quasi dunque l’ondansetron rappresentasse come antiemetico, un’alternativa a questa classe di farmaci; infine se ne “limita l’uso”, così si dice, alle GE complicate (dal vomito!!).

Ma venendo ai numeri, anche se si riporta un NNT = 2, il beneficio che 1 bambino su 2 avrebbe, dal farmaco rispetto al placebo, consiste nel risparmio di 1 vomito nelle prime 8 ore, e ancora meno se si considerano le 24 ore di terapia.
Infatti, i bambini dei due gruppi farmaco e placebo, che avevano presentato rispettivamente 6 e 7 vomiti, in media, nelle 24 ore precedenti, manifestano un numero medio di vomiti nelle prime 8 ore dalla somministrazione di farmaco o placebo, che varia da 0,39 (farmaco) a 1,33 (placebo). Dopo 24 ore dall’inizio della terapia si passa in media a 0,2 e 1,66 vomiti, rispettivamente nei due gruppi. Dunque il risparmio è di 1 vomito nelle prime 8 ore (da 0,39 a 1,33) e di ½ vomito per le successive 16 ore (da 0,2 a 1,66 sull’intero lasso di tempo di 24 ore, equivale a 1,5 vomiti di differenza fra i due gruppi in 24 ore, con 1 vomito di differenza “già speso” per le prime 8 ore; cioè il modesto beneficio delle prime ore si riduce ulteriormente). Il bambino con GE e la sua famiglia si accorgerebbero di un simile “miglioramento”?
Certo la RAR è vicina al 50% (44,9%) e un NNT = 2, per i due gruppi dopo 8 ore di terapia, dopo 24 ore la RAR è di 61% e di nuovo NNT circa 2, ma se quanto misurato non è presenza/assenza di un evento importante, e si riduce a poco vomito in più o in meno, anche l’NNT può risultare ovviamente poco affidabile.
Quello che emerge molto forte da questo studio mi sembra che sia l’efficacia del placebo/attesa considerato che i bambini dei 2 gruppi avevano presentato 6-7 vomiti nelle 24 ore precedenti l’ingresso nello studio, e in 24-48 ore vanno a 0-1,5 vomiti al giorno, e dunque il problema vomito si risolve in 1-2 giorni (esperienza quotidiana del pediatra di famiglia).
Inoltre il protocollo prevedeva una somministrazione di ORT, con giudizio di adeguatezza dell’idratazione orale forse un po’ arbitrario, a seconda che venisse assunta o meno una certa quantità. Ma, come dice Massimo Fontana, “chi non ha sete non è disidratato e viceversa” e infatti fra i due gruppi non c’è differenza nel grado medio di disidratazione (ma con 1 vomito in più in 8 ore, perché doveva cambiare il grado di idratazione?).
Anche qui come in altri studi il vomito non si mostra un buon parametro per giudicare la gravità della GE (cioè la disidratazione).
Infine anche l’NNT “si alza” quando viene valutato il successo della ORT, considerando insuccessi la flebo e/o il ricovero. In questo caso infatti la RAR scende al 7% e NNT va a 14.
E anche qui il placebo/attesa fanno “un figurone” limitando gl’insuccessi a meno del 20%, contro il 2% di insuccessi con l’ondansetron. E questo differenza di ricoveri/flebo fra i due gruppi, a cosa è dovuta, se il grado di disidratazione non era sostanzialmente diverso?
Aspettiamo comunque, come si dice sulla Pagina Gialla, nuovi studi sull’argomento.


Alberto Neri
Pediatra di famiglia, Ferrara
marted�, 1 Febbraio 2011, ore 10:06