I pediatri, da molto tempo, si preoccupano della violenza e in generale dei maltrattamenti subiti dai bambini, anche se da non molto hanno appreso a sospettarla, riconoscerla e attivare di volta in volta gli interventi e le procedure che la coscienza, la deontologia professionale e la legge impongono. Gli stessi pediatri conoscono, certo meno bene, la violenza sulle donne, in particolare quella sulle madri che incontrano nei loro ambulatori, e, qualche volta, sulle adolescenti che ancora li frequentano. A volte, se la relazione è tale da aprire questo spazio di comunicazione, ne sentono parlare dalle donne stesse; a volte possono sospettarla sulla base di segni, sintomi, atteggiamenti, o di considerazioni sul contesto familiare e sociale, o di quanto sanno su costumi e abitudini dei padri. Dovrebbero anche (ma non sempre accade) sapere che dietro i segni e i sintomi della violenza sui bambini c’è, quasi sempre, una violenza sulle loro madri, oltre che sui loro fratelli e sorelle.
Cosa si può fare? Innanzitutto, conoscere.
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