Luglio 2019 - Volume XXII - numero 26

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INFETTIVOLOGI


Un patogeno camaleontico

Marcella Lauletta, Sara Picariello, Maria Elisa Di Cicco, Diego Peroni
UO di Pediatria, Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana-Pisa


Indirizzo per corrispondenza: 
marcella.lauletta@virgilio.it


Ingi, 8 anni, giunge alla nostra osservazione per febbre, tosse secca e rash cutaneo maculo-papulare al tronco; all’ascoltazione del torace si apprezza una riduzione del murmure vescicolare a livello dei campi mediobasali a dx. Gli esami ematici documentano un lieve rialzo degli indici di flogosi e la Rx del torace un addensamento in sede basale dx con modesto versamento pleurico. Viene intrapresa terapia antibiotica EV con cefuroxima a cui viene successivamente associata claritromicina per la persistenza della febbre e degli episodi ricorrenti di rash maculo-papulare. Tuttavia, Ingi inizia improvvisamente a lamentare cefalea intensa e appare in stato soporoso; un EEG evidenzia “anomalie elettriche irritative diffuse in tracciato diffusamente rallentato”, compatibili con encefalite, per cui si inizia terapia con aciclovir e steroidi. Le ricerche eziologiche risultano positive per Mycoplasma pneumoniae (sierologia indicativa di infezione in atto); la RM encefalo non documenta alterazioni di rilievo. Nei giorni successivi, si assiste a una progressiva risoluzione del quadro polmonare e neurologico; si ripete un EEG che mostra un tracciato di fondo migliorato, ma ancora rallentato per età. Viene dimesso con diagnosi di broncopolmonite basale destra con versamento pleurico ed encefalite da M. pneumoniae.
M. pneumoniae è uno dei più comuni patogeni respiratori in età pediatrica, ma può essere causa anche di manifestazioni extra-polmonari. Tali manifestazioni possono interessare principalmente la cute e il sistema nervoso centrale o periferico; sedi meno frequenti includono l’apparato genito-urinario (nefriti interstiziali), gastrointestinale (epatiti), cardiovascolare (endocarditi, miocarditi, pericarditi), ematopoietico (emolisi immunomediata) e muscolo-scheletrico (artriti, in particolare in soggetti con immunodeficit). L’interessamento cutaneo comprende orticaria, eritema nodoso, sindrome di Steven-Johnson e, talvolta, un rash che ricorda le reazioni da farmaci. Spesso i rash cutanei in corso di terapia antibiotica sono attribuiti a reazioni allergiche e non si prende in considerazione l’ipotesi infettiva, soprattutto da M. pneumoniae. Per quanto riguarda il coinvolgimento del sistema nervoso, uno dei quadri clinici più frequenti è l’encefalite, con forme a esordio precoce (entro 7 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi, per la penetrazione del batterio nel SNC) e forme a esordio più tardivo (latenza di 7-14 giorni, per mimetismo molecolare); nel secondo caso, è eccezionale il riscontro del DNA del batterio nel liquor. Nel nostro caso l’esordio della sintomatologia neurologica si è verificato circa 10 giorni dopo l’insorgenza del quadro respiratorio, suggerendo, quindi, una patogenesi immunomediata dell’encefalite. Pertanto, da questa esperienza possiamo concludere che non bisogna mai sottovalutare eventuali segni e sintomi neurologici in pazienti con quadri polmonari compatibili con infezione da M. pneumoniae, data la frequenza e la gravità dell’interessamento cerebrale e la possibilità che residuino sequele permanenti a distanza.


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M. Lauletta, S. Picariello, M.E. Di Cicco, D. Peroni. Un patogeno camaleontico. Medico e Bambino pagine elettroniche 2019;22(26) https://www.medicoebambino.com/?id=PPT1907_290.html