I MERITI DELL'AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA)
Abbiamo saputo in questi giorni delle vicende giudiziarie che hanno riguardato l'AIFA, sino alla sostituzione del suo Direttore,
il dott. Nello Martini. Sappiamo dagli organi di stampa il principale capo di accusa: disastro colposo (e si sottolinea colposo)
per non aver aggiornato i foglietti illustrativi, da quanto si scrive sulle notizie flash dei giornali.
Nel giustificare la sostituzione del Direttore si parla in modo vago di "criticità dovute a ragioni strutturali", di una "eccessiva concentrazione delle funzioni in capo
alla Direzione Generale" e di "condizioni organizzative spesso inadeguate" che renderebbero necessaria "una significativa revisione dell'architettura dell'AIFA".
Viceversa noi possiamo testimoniare che il "progetto AIFA" di questi anni ha radicalmente cambiato il modo di gestire (e concepire) la politica sul farmaco in Italia,
con riconoscimenti e modelli adottati anche a livello internazionale.
La logica, che abbiamo percepito con soddisfazione, è stata non solo di attività regolatoria ma anche di una farmacovigilanza che andava oltre le schede
tecniche e i foglietti illustrativi. Quello che si è reso evidente è stato un modello di formazione e informazione che ha messo al servizio del paziente
e dei suoi bisogni terapeutici, le migliori conoscenze, le migliori capacità professionali, i migliori servizi e strumenti disponibili.
Si pensi a come è cambiato il Bollettino di Informazione sul Farmaco (BIF) (vero strumento di informazione su quelle che sono gli aspetti rilevanti
in tema di priorità cliniche e regolatorie che nascono dalle evidenze della letteratura e dal Registro Nazionale di Farmacovigilanza);
si pensi alla formazione a distanza (progetto ECCE); si pensi ai tanti prontuari farmaceutici e documenti prodotti su aspetti specifici di
uso razionale del farmaco che sono sulle scrivanie di tutti i medici italiani; si pensi ai bandi di ricerca AIFA, unico esempio europeo di
una ricerca indipendente e formalmente ineccepibile che ha messo insieme tanti gruppi di ricerca, clinici, su problemi di reale rilevanza.
Si pensi ai tanti progetti di farmacovigilanza attiva messi in piedi su nuovi farmaci introdotti sul mercato, al registro dei clinical trial aperto a
tutti e infine alle commissioni volute dall'AIFA per aree specifiche. Aree che hanno prodotto risultati visibili e apprezzabili.
Come ad esempio la commissione pediatrica, che ha offerto un'informazione e un'attività regolatoria di rilievo, valutando classi di farmaci utilizzati
nei bambini con un bilancio tra i rischi e benefici dubbio o non favorevole (i decongestionanti nasali, i farmaci antivomito ecc); lavorando anche sui
farmaci off-label con un tentativo (in fase di conclusione) di produrre una lista di molecole di dimostrata efficacia in età pediatrica;
sensibilizzando ad una farmacovigilanza attiva sia la pediatria ospedaliera che territoriale.
Inoltre è di assoluto rilievo il fatto che circa il 70% della spesa farmaceutica del nostro Paese è garantita dal Servizio Sanitario nazionale,
mentre il 30% risulta essere a carico dei privati. Cosa che rende il nostro sistema solidaristico, come pochi altri in Europa e nel mondo
(altre nazioni chiedono una compartecipazione ai cittadini). E tutto questo senza un aumento della spesa farmaceutica, segno di una oculata
e partecipe gestione amministrativa.
Cosa rimarrà di tutto questo, di questi meriti? Vogliamo sperare che il patrimonio umano e culturale che si è reso disponibile possa avere la
doverosa continuità che merita.
Nessuno di noi che abbiamo visto, in questi anni, quanto la politica sul farmaco in Italia sia cambiata in meglio, è disposto ad un ritorno al passato.
Sarebbe dannoso per la cultura e formazione dei medici e la salute dei pazienti.
Chiunque condividesse queste preoccupazioni o al contrario ritenesse sbagliate le osservazioni fatte può scrivere le proprie opinioni (scrivi il tuo commento),
magari anche con la sola firma ed affiliazione di testimonianza (favorevole o contraria).
Medico e Bambino
Post Scriptum
Le dichiarazioni e i fatti provati
Si è reso intanto disponibile (Luglio 2008), il parere pro veritate (su incarico ministeriale) di nove esperti di farmacologia, farmacologia clinica,
medicina interna e medicina generale, in ordine alla consulenza eseguita da un esperto incaricato dalla Procura di Torino sugli effetti della pericolosità
del mancato o ritardato adempimento da parte dell'AIFA delle richieste di variazione di tipo I o II presentate da aziende farmaceutiche e relative a medicinali
per uso umano commercializzati in Italia. Si fa riferimento a 22 molecole citate. Vi invitiamo a leggere
il parere pro veritate nel dettaglio.
Le conclusioni degli esperti (un gruppo di esperti internazionali vs un solo esperto incaricato dalla Procura) sono le seguenti:
"Sulla base delle considerazioni generali e delle schede analitiche presentate i consulenti incaricati del parere pro veritate concludono
che la consulenza dell'esperto incaricato non documenta in alcun modo scientificamente fondato che eventuali ritardi nell'aggiornamento
delle schede tecniche, spesso solo di riformulazione stilistica, abbiano costituito un pericolo per la sanità pubblica".
La lettera di un esponente dell'AIFA sul Sole 24 ore dell'8 luglio
La lettera è stata scritta da Giuseppe Traversa, uno dei giovani brillanti dall'AIFA,
responsabile dell'Ufficio Ricerca e Sviluppo dell'AIFA. Anche in questo caso un invito alla lettura, perché il vissuto di chi in questi anni
ha lavorato con rigore, metodo ed innovazione ha un significato che và oltre le notizie riportate da una informazione che, a
nostro avviso, su questa vicenda non è stata all'altezza dei compiti che dovrebbe avere di fronte ad una struttura come quella
dell'AIFA, così importante per la salute dei cittadini.
Gli altri meriti dell'AIFA
L'editoriale con cui si apre questo forum di dibattito
enumera alcuni,
importanti meriti dell'AIFA. Altri ne vorrei
aggiungere. Innanzitutto,
l'AIFA, per mano del suo artefice Nello
Martini, aveva raccolto tutte
le varie e disperse competenze sul
farmaco in un'unico corpo,
allineandosi agli standard degli altri
paesi europei e extraeuropei.
Aveva fatto qualcosa di più: si era
resa attrice del dibattito
scientifico teso ad acquisire evidenze su
cui basare l'attività
regolatoria, come dire un'iniezione di NICE in
un corpo il cui compito
primario è regolatorio. Questa promozione
scientifica ha (aveva) tre
assi portanti: l'informazione indipendente
(BIF rinnovato, clinical
evidence in italiano...), il finanziamento
della ricerca clinica non
profit (i bandi AIFA), i gruppi di lavoro
tematici tra cui quello sui
farmaci pediatrici. È un esperimento che
già in soli tre anni ha dato
eccellenti risultati (che ci invidiano
in Europa) e che potrebbe
interrompersi bruscamente a causa di
un'ipotesi di reato (disastro
colposo), basata su una perizia frutto
dell'inexpertise (vedi il
parere pro veritate di un gruppo
indipendente di esperti) di un
consulente di tribunale. Tuttavia, non
è questa la sede per la
polemica ancorchè scientifica. Sintetizzando,
la novità e la forza
dell'AIFA è (era) nel privilegiare la qualità.
Anche la qualità della
valutazione dei dossiers a costo di spendere
più tempo. Sembra,
purtroppo, che la ristrutturazione dell'agenzia
privilegi la quantità:
accorciamento dei tempi medi di registrazione
dei farmaci, magari
ignorando il contesto in cui il farmaco si
colloca. Pensiamo a cosa
sarebbe successo se i farmaci per l'adhd
fossero stati autorizzati nel
2005 ignorando il forte dibattito in
corso nell'opinione pubblica.
Aver scelto di intervenire in quel
dibattito rinviando
l'autorizzazione all'immissione in commercio di
Ritalin e Strattera al
2007 è uno dei meriti dell'AIFA.
Pietro Panei
MD
Clinical Research Unit - Department of Drug Research and Evaluation
Italian National Institute of Health
V.le Regina Elena, 299 - 00161
Rome - Italy
Lettera aperta
di nove componenti esterni del Gruppo Italiano sui Farmaci Pediatrici
dell’Agenzia Italiana del Farmaco.
La
tempesta che si è abbattuta sull’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)
e la rapida procedura per un suo riordinamento hanno creato disorientamento
nella comunità scientifica italiana e confusione tra i cittadini, anche
ad opera dei sensazionalismi mediatici che hanno caratterizzato l’informazione.
Sarà compito delle autorità competenti accertare la sussistenza dei
fatti contestati, ma sentiamo la necessità, quali componenti esterni
del Gruppo di lavoro sui farmaci per i bambini, di fare alcune precisazioni
circa il lavoro sinora svolto dal Gruppo presso l’AIFA. Il contributo
tecnico (senza alcun onere per l’Agenzia) degli esperti esterni e
le competenze e la professionalità dei componenti interni dell’AIFA
hanno consentito di svolgere un lavoro, per molti aspetti innovativo
e sempre focalizzato all’interesse del bambino e della sua famiglia,
reso possibile da chi, nell’AIFA, ha voluto che il Gruppo esistesse
e l’evolversi delle vicende ha mortificato e ingiustamente screditato.
Questa
lettera è tanto più necessaria dopo la pubblicazione del parere
pro veritate espresso da nove esperti indipendenti sulla consulenza
tecnica sulla quale si è retto l’impianto accusatorio della Procura
di Torino nei confronti dell’AIFA.
Il
Gruppo di lavoro sui farmaci per i bambini è stato costituito dall’AIFA
con determina del 5 dicembre 2006, anticipando altre nazioni,
per garantire i bisogni (e il diritto) dei bambini di disporre
di farmaci efficaci, sicuri e utilizzati in modo razionale. La ricerca
di garanzia di questo diritto ha caratterizzato, nel corso degli
ultimi anni, alcune importanti iniziative internazionali intraprese
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dall’Agenzia americana
del farmaco (FDA) e da quella europea (EMEA). Fanno parte del Gruppo
esperti nominati dall’Agenzia, rappresentanti di Associazioni e Società
scientifiche e membri dell’AIFA. Il mandato del gruppo è di
proporre e condurre iniziative in ambito pediatrico volte a: implementare
le direttive regolatorie europee; sostenere l’attività di farmacovigilanza;
evidenziare e indicare i bisogni di sperimentazione clinica; promuovere
iniziative informative e formative.
Ricordiamo
alcuni risultati di esito dei primi 18 mesi di lavoro del Gruppo:
- è stata condotta
un’analisi sistematica dell’utilizzo off-label dei farmaci
ha costituito una delle attività principali del gruppo. E’ stata
stilata, e sarà presto inviata alla competente Commissione Tecnico
Scientifica dell’AIFA, una lista aggiornata dei farmaci off-label
associati alla disponibilità di evidenze scientifiche. Si tratta di
un’iniziativa unica nel panorama europeo, per una fascia della popolazione
esposta troppo spesso ad un uso irrazionale (secondo la definizione
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) dei farmaci.
- Sono state stilate
5 note informative importanti per i bambini in trattamento con farmaci:
- è stata introdotta
una nuova controindicazione relativa all’uso di specialità medicinali
decongestionanti nasali a base di simpaticomimetici per uso topico nei
bambini al di sotto di 12 anni;
- sono state emanate
nuove informazioni di sicurezza relative all'utilizzo di Panacef/Cefaclor
e all’aggiornamento del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto;
- sono state emesse
nuove importanti informazioni relative all'uso della specialità medicinale
Minirin/DDAVP (desmopressina) nella formulazione spray nasale;
- sono state stilate
raccomandazioni circa l’uso di collirio a base di tropicamide e fenilefrina
dopo le segnalazioni nazionali di gravi effetti avversi nei bambini;
- è stata prodotta
una nota informativa per tutti i medici circa il potenziale rischio
di gravi reazioni avverse per il lattante associate all’utilizzo di
preparati contenenti codeina da parte della mamma che lo allatta.
Il
lavoro di valutazione dei decongestionanti nasali è stato oggetto di
un articolo formale pubblicato su alcune riviste nazionali e in corso
di pubblicazione anche a livello internazionale. Inoltre, è da poco
conclusa la valutazione delle segnalazioni avverse riguardanti l’uso
di antiemetici, in particolare la metoclopramide e il domperidone, ed
è in corso l’analisi delle segnalazioni riguardanti gli antibiotici
iniettabili.
- La scelta di indirizzo
di promuovere e migliorare una farmacovigilanza attiva con la partecipazione
dei pediatri ospedalieri e territoriali è testimoniata dall’apposito
documento prodotto e pubblicato sul Bolletino di Informazione sul Farmaco
(divenuto oggi un appropriato strumento di informazione per il
medico) e dall’attività di valutazione sistematica e continua che
la Rete nazionale di Farmacovigilanza coordinata dall’AIFA ha considerevolmente
ed efficacemente contribuito ad implementare.
E’
inoltre da ricordare l’attività di promozione e finanziamento della
ricerca indipendente promossa e gestita dall’AIFA nel periodo 2005-2007:
anche questa un’iniziativa esclusiva a livello internazionale. In
accordo con il mandato ricevuto, il Gruppo ha suggerito temi di ricerca
ritenuti prioritari per l’area materno-infantile con soddisfacente
esito: il 24,5% delle ricerche indipendenti finanziate dall’AIFA
sono pertinenti all’area pediatrica.
Complessivamente,
l’attività sinora svolta rappresenta dal Gruppo un approccio metodologico
nuovo che caratterizza l’attenzione rivolta alla popolazione pediatrica
da parte dell’AIFA e che prevede anche la programmazione di interventi
educativi e formativi, partecipati e condivisi, rivolti agli operatori
sanitari (per esempio l’aggiornamento della Guida all’uso dei
Farmaci per i Bambini prodotta dall’AIFA), ai familiari e ai piccoli
pazienti, con l’obiettivo di rendere l’assistenza prestata, e ricevuta,
nell’ambito del SSN più aderente ai bisogni di salute della popolazione
pediatrica; somministrando farmaci secondo criteri di appropriatezza,
di efficacia, di sicurezza e di economicità.
Alla
luce della proficua (per la Salute pubblica) interazione che nel corso
di questi mesi abbiamo condiviso con l’Agenzia, riteniamo che: il
patrimonio tecnico-scientifico, metodologico e organizzativo che l’Agenzia
ha acquisito non debba andare disperso; il consenso e la credibilità
delle attività regolatorie nazionali raggiunti in Europa siano garantiti;
che la lungimirante programmazione sinora posta in atto possa proseguire
secondo i criteri, le modalità e le finalità con cui è stata avviata.
- Giancarlo Biasini – Centro Salute del bambino
- Maurizio Bonati – Istituto di Ricerche Farmacologiche
“Mario Negri”
- Carlo Corchia -
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma
- Federico Marchetti -
Istituto per l’Infanzia Burlo Garofolo, Trieste
- Ettore Napoleone - Federazione Italiana Medici Pediatri
- Pietro Panei - Istituto Superiore di Sanità
- Paolo Rossi - rappresentante italiano al PDCO-EMEA
- Rossella Rossi - Società Italia di Farmacia Ospedaliera
- Giacomo Toffol -
Associazione Culturale Pediatri
Componenti
esterni del Gruppo di lavoro “Farmaci e bambini” dell’AIFA
18
Luglio, 2008
Significato scientifico e valore politico del gruppo "Farmaci e Bambini"
Sento l’obbligo, quale membro del Gruppo "Farmaci e Bambini", di fare alcune brevissime considerazioni sul significato scientifico e sui meriti che ha
avuto l‘AIFA nell‘aver intuito e realizzato la sua costituzione.
Con la sua organizzazione, in anticipo rispetto alle altre realtà europee, l'AIFA ha capito l’importanza dell’ istituzione di un organismo moderno finalizzato
a garantire i diritti dei bambini nel poter disporre di farmaci efficaci, sicuri e soprattutto utilizzati in modo razionale.
Un momento costitutivo quasi rivoluzionario, per certi versi, che prevede i più elevati standards etico scientifici finalizzati al benessere psicofisico
della popolazione pediatrica.
Un organismo che ha il compito di proporre e di condurre iniziative in ambito pediatrico volte ad implementare le direttive regolatorie europee,
a sostenere l'attività di farmacovigilanza, ad evidenziare e indicare i bisogni di sperimentazione sui farmaci per uso pediatrico in un giusto equilibrio
tra l’effettiva necessità scientifica , tra i rischi ed i benefici che ogni sperimentazione condotta sui bambini comporta.
Con la creazione di questo gruppo il mondo della pediatria è stato finalmente gratificato con l'attenzione che meritava.
Ripensiamo a quello che succedeva qualche anno addietro ed in che considerazione era tenuta la pediatria: nei tavoli tecnici era evidente l'assenza di esperti
che potessero tutelare questa categoria di pazienti.
Quindi grosso merito dell’AIFA è stato soprattutto quello di aver voluto salvaguardare una popolazione vulnerabile come quella pediatrica, proteggendola con
una serie di figure scientifiche dalle professionalità e dalle competenze specifiche che avrebbero dovuto vigilare sul corretto uso dei farmaci in pediatria.
L'attenzione sugli ADRs, la valutazione classi di farmaci utilizzati nei bambini con un bilancio tra i rischi e benefici e le raccomandazioni da esse
derivate fanno poi di questo gruppo un ulteriore garanzia di attenzione con una finalità ben precisa: varare iniziative e provvedimenti affinchè
ci sia un utilizzo di farmaci pediatrici secondo criteri di appropriatezza, di efficacia e soprattutto di sicurezza.
Il lavoro sui farmaci off-label con la produzione di una lista di molecole di dimostrata efficacia in età pediatrica; la sensibilizzazione alla cultura
della patologia iatrogena per una farmacovigilanza attiva con una sensibilizzazione per le segnalazioni spontanee di sospette ADRs (che sono un mezzo
importante per promuovere motivati segnali di allarme su possibili effetti non noti), costituiscono uno stimolo costante frutto di un lavoro innovativo
reso possibile da chi ha voluto che il gruppo potesse esistere.
Ma l’aspetto più importante ed il grosso merito politico dell’AIFA è stato quello di aver saputo coagulare attorno ad un tavolo tecnico tutte le componenti
della pediatria italiana, dall’università al territorio, dall’ospedale agli istituti di ricerca, dalle società scientifiche alle associazioni culturali in un
lavoro propositivo condiviso basato sul rispetto dei ruoli e sulle sinergie necessarie.
Infatti solo attraverso la sinergia tra tutte le componenti del Gruppo si sono potuti rendere operativi i percorsi comuni, le indicazioni programmatiche,
si sono trovate le soluzioni per rendere le indicazioni del Gruppo delle concretizzazioni a livello nazionale, si è sensibilizzata tutta l’area pediatria
italiana con la diffusione capillare delle decisioni.
La grossa intuizione dell’AIFA è stata quella di infondere il messaggio che tutto il mondo scientifico che si occupa di bambini, non deve lavorare a
comparti separati, ma integrarsi nelle proposizioni, nelle linee programmatiche, senza trascurare le proprie competenze e le proprie professionalità,
mettendo a disposizione di tutta la comunità pediatrica la propria esperienza e la propria valenza culturale.
Ettore Napoleone
Responsabile Nazionale FIMP Ricerca e Sperimentazione sui Farmaci
Presidente Società Italiana di Pediatria Regione Molise
Membro Gruppo Multidisciplinare AIFA "Farmaci e Bambini"
Email: ettorenapoleone@tiscali.it
21 luglio, 2008
Solidarietà
Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà a Nello Martini per quanto gli sta capitando; condivido il comunicato di M&B e l'iniziativa. Proporrei un documento che sintetizzi queste posizioni, con raccolta allargata di firme da presentare ai politici responsabili di queste decisioni e all'opinione pubblica.
cari saluti
Paolo Schievano
Condivido la lettera di Marchetti riguardante l'operato dell'AIFA.
Grazie
Monica Malventano
pediatra Ferrara
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Il parere pro veritate
Lettera al Sole 24 Ore 08/07/08
Cochrane news
RICERCA E INFORMAZIONE INDIPENDENTE:
il ruolo della AIFA
Articoli del Sole 24 Ore
Terremoto AIFA, Rasi in sella 15-21/07/08
Disastro colposo inesistente 15-21/07/08
Una perizia sopra le righe 15-21/07/08
Non sparate
sull'AIFA: la posizione di Dialogo sui Farmaci
L'editoriale di Massimo Valsecchi - n. 3/2008
La vicenda AIFA sui giornali - n. 3/2008
Gli altri meriti dell'AIFA
Lettera aperta
Significato scientifico e valore politico del gruppo "Farmaci e Bambini"
Solidarietà

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