Rivista di formazione e di aggiornamento professionale del pediatra e del medico di base,
realizzata in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri
Grazie a lui oggi sono qui a poter scrivere questo pensiero, è stato un grande diagnosta e un ottimo medico perché ha saputo mettere il cuore in tutto ciò che ha fatto per i suoi pazienti.
Grazie Prof.Panizon ti ricorderò per sempre!
Andrea
Burlo Garofolo
mercoledì, 17 Ottobre 2012, ore 17:54
grazie
senza di lui non sarei la persona (non solo il pediatra) che sono . Anche dopo, passati gli anni della specializzazione, anche da lontano. Da lui non ho solo imparato, gli ho voluto bene. Marilena De Santi , Trieste '88-'92
MARILENA DE SANTI
pediatra di famiglia, Vittorio Vento
mercoledì, 17 Ottobre 2012, ore 18:32
Prof. panizon
Un grande medico, un uomo eccellente, un maestro inimitabile. Mi mancherà la sua dialettica e il suo sapere,profondo e vero, e la capacità di comunicarlo. Grazie di tutto.
Salvatore Renna
DEA- Ist. G.Gaslini
mercoledì, 17 Ottobre 2012, ore 18:49
grazie
ricodavamo con una cara amica, all'ultimo congresso acp a torino, i nostri inizi con l'acp.
una riunione in autunno a cesena, al bufalini...
eravamo freschi di laurea, spacializzandi. l'entusiasmo di imparare da panizon
e dai suoi la voglia di fare e soprattutto diventare pediatri: i "dottori dei
bambini", ma anche delle loro famiglie. la curiosità di imparare la medicina,
ma anche il saper essere, l'etica nella nostra professione,la curiosità e l'impegno civile.
essere "acp sempre" è diventato il nostro modo di vivere la pediatria ed anche
essere "persone" che si prendono cura di altre "persone". sempre. pediatri:
medici "femmine" (anche se maschi), come diceva panizon...
grazie professore
Sergio
acpovest
mercoledì, 17 Ottobre 2012, ore 19:14
cos'è l'amore
Proff. ho aperto tantissime volte il blog che trovavo da settimane senza interventi , riflessioni, frustate, distillati di passione civile e di amore per la professione più bella e difficile del mondo.
Ho tremato e temuto sapendoLa ammalato.
Così è stato.
Fuori dalla facile e banale retorica del momento oltre al grazie per il dono dell'essere stato visceralmente, paternamente e, talora, severamente medico in un tempo di sfarinamento di ogni valore e definizione.
Grazie di questa paternità spirituale che ha dato argomenti scientifici, affettivi e umanitari al nostro provarci quotidiano.
Temiamo un pò meno la morte sapendo o semplicemente desiderando di poterla reincontrare in un'altra dimensione. Buon riposo Proff.
Alberto Ganassi
MMG
mercoledì, 17 Ottobre 2012, ore 20:45
grazie professor panizon
Sapevamo che sarebbe capitato prima o poi ma il sapere che non sentiremo più la sua voce alla fine dei congressi che non leggeremo più i suoi commenti su MeB è già nostalgia e senso di vuoto.Nei momenti di sconforto o difficoltà nel capire alle volte il significato del lavoro che stavi svolgendo ,bastava andare a leggere qualche suo commento e subito ti ritornava la carica per proseguire
Grazie per tutto quello ci hai insegnato
Loredana Simionato
pediatra di base
mercoledì, 17 Ottobre 2012, ore 21:00
cosa ferebbe al mio posto
Nel mio lavoro quotidiano di pediatra di base mi capitava molto spesso di chiedermi:"che cosa farebbe al mio posto il professore?"Mi mancherà tanto ma continuerò a farmi la stessa domanda.
A.Pieretti
Pediatra di base
mercoledì, 17 Ottobre 2012, ore 21:50
Verso il cielo
Il suo blog era un dialogo maieutico e la luce delle sue parole ha spesso aperto il mio cuore all'essenziale, spronandomi ad operare per il bene del mondo.
Ora quella luce sta attraversando le vie del cielo per diventare Stella, perchè chi ha brillato sulla terra non può che risplendere nel cielo.
Buon viaggio prof.
Mariarita Cajani
pediatra di base
Mariarita Cajani
ACP
mercoledì, 17 Ottobre 2012, ore 23:23
GRAZIE !
GRAZIE DI TUTTO QUELLO CHE IL PROF MI HA DATO E DI QUELLO CHE RIMARRA'!
ANGELA
ANGELA
ACPM
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 07:24
grazie
Da quando serbo ricordo ho sempre desiderato diventare pediatra. Penso che tutte le volte che anche solo un poco riesco nella mia professione di pediatra di famiglia a rispondere alle esigenze dei miei piccoli pazienti è per quello che ho imparato e continuo ad imparare grazie tanti articoli letti su Medico e Bambino, UPPA la rivista ACP
Grazie professore perchè sentendo e leggendo le sue parole ho accresciuto la mia passione e la voglia di fare bene.
Avrei voluto portarla sempre con me nel taschino del mio camice, pronta a chiederle aiuto e forse un po' è così....
Valera Mariangela
ACP pediatra famiglia Torino
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 09:45
I livelli della ragione
Quello che forse piu' mi ha sempre colpito di Panizon era la sua capacita' dialettica di dosare, in qualsiasi discorso e per qualsiasi arogomento, il livello presunto di certezza delle sue affermazioni. Immagino, penso, credo, sono quasi sicuro, certamente, sono convinto ... non sembravano mai detti per caso, e da questa onesta' intellettuale, pur con i suoi umani errori, era facile essere trascinati. Questa limpidezza intellettuale generava fiducia, ma ripudiava la trasmissione di dogmi, con una tensione costante verso la liberta' e la dialettica di pensiero.
Alberto Tommasini
Pediatria Trieste
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 12:57
Il sorriso
Cari Tutti
voglio ricordarlo per il sorriso con cui salutava tutti quando ci incontrava.
Franco Panizon ha riempito di etica e di contenuti quel grande contenitore che è la pediatria di famiglia. Credo che abbia dato una impronta unica al nostro modo di essere Medici.
Enzo Montalbano
Enzo Montalbano
Pediatra
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 14:10
Ma speravamo che stesse qui per sempre
Addio ad un maestro che tutti speravamo fosse un po' immortale, proprio perchè ogni volta aveva qualcosa di nuovo da dire: invece no, vanno via anche i migliori. Saremo più soli quest'anno a Trieste.
Maria Giovanna stabile
Maria Giovanna Stabile
ACP
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 14:11
Ci mancherà
Penso che tutti noi oggi vorremmo aggiungere qualcosa, perché credo non ci sia pediatra, da due generazioni, che non abbia imparato qualcosa dal Professor Panizon. Persone come lui ti segnano. Non ho dubbi a individuarlo come mio maestro di pediatria e di vita. Quando l'ho sentito parlare la prima volta a Copanello è stata una folgorazione, i suoi modi burberi ed essenziali andavano al cuore dei problemi e sollecitavano interrogativi che non ci eravamo mai posti sul senso della sofferenza del bambino, sull'essere medici, sull’essere parte del mondo.
Ci mancherà, ci mancheranno i suoi editoriali, le sue chiacchierate ai genitori sulle pagine di UPPA, i suoi dolcissimi disegni.
Addio, professore.
Beppe Primavera
Pediatra
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 14:12
Insegnamenti
Oggi non sappiamo quale sarà il futuro dei pediatri e della pediatria.
Non sappiamo quanti bambini assisteremo e per quanto tempo e per quante ore nella giornata. Non sappiamo come sarà il bambino di domani. Ci sono poche certezze. Ma ci sono anche dei punti fermi, dei valori che rendono la nostra professione una grande professione. Il prof. Panizon ci ha dato molti insegnamenti che riguardano il nostro lavoro, il nostro modo di vedere le cose e di affrontare anche la vita . Tra questi ne
esiste uno che deve risiedere sempre nella nostra mente e nel nostro cuore perché è dettato dalla mente e dal cuore di questo grande uomo e di questo grande pediatra che ci ha lasciato creando intorno a noi e dentro di noi un vuoto credo incolmabile:
""Questo vale per tutti gli uomiini, ma specialmente per i medici e specialmente per i pediatri :guardare in là, quanto più in là possibile; non pensare solo all’oggi del tuo paziente,pensa anche al suo domani; non pensare solo ai tuoi pazienti,ma pensa anche a tutti i pazienti; non pensare solo ai presenti, ma pensa anche ai lontani e ai futuri; ricorda che ognuno di noi, ma i medici più di altri, e i pediatri forse più degli altri medici, ha una minima, ma significativa responsabilità nello scrivere la cultura del nostro tempo e fa parte, quindi, della storia del mondo” (F. Panizon).
Angelo Spataro
Pediatra
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 14:16
Insegnamenti
UNA GRANDE PERSONA ci ha lasciato ma tanti sono gli insegnamenti che ci accompagneranno SEMPRE nella nostra professione. Sapevo che stava male ma in questo momento ho proprio un grosso "magone".
Isodiana Crupi
Pediatra
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 14:17
Uomo e Maestro
Professor Panizon, Uomo e Maestro di Pediatria, che
nessuno di noi potrà dimenticare per i suoi forti e appassionati insegnamenti.
Giovanni Corsello
Pediatra
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 14:18
Il mio guru
Come per voi anche per me il Professore è stato il mio maestro, anzi il mio guru. Grazie ai suoi insegnamenti ho imparato che un bravo pediatra non solo deve saper fare ma anche saper essere, e non solo nel lavoro.
Ho pianto, anzi ho singhiozzato, ma so che adesso lui ha un posto tra i giusti nell'etrnità.
Addio Professore e grazie di tutto.
Loredana Benenati
Pediatra
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 14:21
Grande Amico
Condivido la vostra profonda tristezza per la perdita di un Grande
Pediatra e di un Grande Uomo, e per me di un Grande Amico, che ha dato un contributo fondamentale al rinnovamento della Pediatria in Italia. E che ha dato lezioni di vita a noi non più giovani, ma soprattutto a varie generazioni di Pediatri.
Lo ricorderò/ricorderemo sempre con profonda stima e gratitudine.
Giuseppe Masera
Pediatra
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 14:22
Un saluto affettuoso
La notizia della perdita di Franco Panizon mi ha colto in un momento particolare. Ho appena perso mio padre ed è come se fosse morto di nuovo. Tra l'altro si assomigliavano parecchio.
È dolorosa la perdita di una persona eccezionale, con un carisma unico, che aveva dato a tutti noi pediatri di famiglia il senso del nostro ruolo, l'entusiasmo dell'impegno e la dignità di una professione di cui essere orgogliosi.
È strano ritrovarsi a quasi 60 anni "orfana" di un grande della pediatria a dimostrare col mio operato di chi sono "figlia", improvvisamente adulta e responsabile, per me stessa e verso i miei pazienti,
Ma sono anche fiera di poter onorare con il mio lavoro colui che ritengo essere stato mio padre nella pediatria.
Un unico rimpianto: Il Prof. mi aveva chiesto una sera alla cena di un Congresso di cantare una canzone solo per lui, lì al tavolo. Eravamo in mezzo ad altra gente, c'era tanta confusione, non ne ebbi il coraggio e lui ci rimase un pò male. Gli promisi che avrei cantato per lui ad un congresso successivo. Lui però non è più riuscito a partecipare e a me è rimasto il rimpianto di non averlo fatto.
Un saluto affettuoso
Laura Reali
Pediatra
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 14:23
Non morirà mai
Ogni anno, andando a Trieste per i Confronti, non potevo fare a meno dell'abbraccio del Professore Panizon che mi dava la carica ed il coraggio per proseguire la mia attività secondo i suoi principi e insegnamenti.
Lui dopo un forte abbraccio mi diceva : Come farà quando morirò?
La mia risposta era secca e decisa:
PROFESSORE...LEI NON MORIRA' MAI !
Daniela Zangara
Pediatra
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 14:24
arrivederci prof.
Ha insegnato a tutti noi pediatri ad amare i bambini,a rispettarli,a mettere la nostra professione al loro servizio.Mi mancherà il suo blog da cui ho attinto tanti insegnamenti frutto della sua grande esperienza.Sarà sempre nel mio cuore.Ciao prof.,io credo che da lassù continuerai a sorridere.
Marisa
abbonata medico e bambino
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 14:34
grazie professore
Caro Franco,
averti conosciuto ed aver lavorato a fianco a te per 20 anni è uno dei regali più belli che la vita mi ha dato. Ci hai insegnato a mettere sempre e solo il benessere del bambino al primo posto, ma ci hai anche dato la consapevolezza che attraverso il nostro mestiere, se fatto con il cuore e la scienza ,potevamo, ognuno di noi un pochino, cambiare e migliorare questo nostro povero mondo.
Sono certa che continueremo a farlo finchè potremo. Grazie Franco
Loredana Lepore
Pediatra
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 16:22
Arrivederci Professore
Un grande Pediatra, un grande uomo, un grande amico! e'quello che sento dire a chiunque lo abbia conosciuto e abbia condiviso e imparato qualcosa da Lui! Purtroppo io non ho fatto in tempo a conoscerlo, ma lo vivevo e lo respiravo attraverso il suo blog, i suoi libri e soprattutto attraverso i suoi"amici" che mi hanno trasmesso l'amore per questo lavoro.
Grazie Professore per averci lasciato questa stupenda eredità!
Ilaria Porro
ACP Umbria
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 19:26
ciao Prof.
piange la pediatria la perdita di un "padre", piange la scienza per la perdita di una "mente", piangiamo per la perdita di un Uomo.
I semi che hai piantato hanno trovato terra fertile, la tua "cura" farà crescere alberi.
Luca D'argenzio
nefrologo
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 20:02
Grazie prof.
Il prof.Panizon è stato per me maestro capace di accendere e mantenere vivo l'entusiasmo per la professione e per la vita,stimolandomi a vedere sempre oltre la superficie e a volare in alto.Le sue risposte,i suoi commenti mi mancheranno e mi sembra impossibile non rivederlo ai Confronti di dicembre ma so di certo che la sua presenza resta viva in mezzo a noi.
Grazie professore
Antonella Sebastianelli
pediatra di base
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 20:59
UN'ESTATE FULMINANTE
Ho saputo della sua scomparsa due giorni fa mentre a fine ambulatorio leggevo la posta elettronica.. da un collega che scriveva una mail in ricordo del Prof Panizon...ho pianto disperatamente.Era morto l'uomo che mi aveva conquistata con i suoi modi,con le sue parole,con i suoi sguardi,la sua ironia ed intelligenza,con la sua effervescenza,la sua immensa cultura.
La mente e' andata indietro nel tempo...estate 98...villaggio di Brucoli..giornate siracusane di pediatria....lo incontrai un pomeriggio molto caldo,aveva passato la mattinata a dipingere,la sua borsa piena di colori...lo salutai e gli chiesi di parlarmi dei suoi acquarelli.Lui non mi conosceva ma mi chiese da dove venissi e di cosa mi occupassi.
Mi disse dove era stato,cosa la avesse colpito,la tecnica che aveva utilizzato,insomma parlammo solo di pittura per un bel po'.Aveva una maniera di incuriosire l'interlocutore straordinaria.Che bella persona!
Quando lo salutai ero felice di averlo conosciuto.
Qualche anno dopo ho cominciato a frequentare i confronti a trieste ed ogni volta tornavo a casa piena di novita',di cose da cambiare nel mio lavoro,di voglia di fare...tutte le volte lo salutavo con un abbraccio e lui mi ricambiava con un sorriso.Questo grande Maestro mi ha cambiata.
Mi sento privilegiata...io potro' dire di averlo conosciuto!
gabriella polizzi
pds palermo
GABRIELLA POLIZZI
PEDIATRA DI FAMIGLIA
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 21:54
Eh no Prof.
Eh no prof questo non dovevi farmelo: leggo i commenti e mi scorrono le lacrime, l'altra sera parlavo con Giorgio Longo e mi scorrevano le lacrime. Eh no prof non dovevi proprio farmelo. Ciao riposa in pace e sta sicuro TU NON MORIRAI MAI.
Però ora ti prego non sfottermi perchè sto piangendo per te .
Piero Polcino
pediatra-benevento
giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 22:53
Un maestro, un vero maestro di vita al quale si poteva chiedere senza timore. Sono uno dei tanti che ha avuto la fortuna di conoscerlo e al quale ha lasciato un segno, ha fatto conoscere una strada da percorrere nella sua professione. Grazie Professore
FAVALE GAETANO
SIP
venerdì, 19 Ottobre 2012, ore 20:27
grazie Prof
Grazie Prof,facevo parte dei tuoi lettori silenziosi,non è una foglia che è caduta ma una grande quercia che indomita affrontava tempeste e donava un riparo con il suo grande cuore e la sua saggezza.Riposa in pace,e ancora grazie per tutto
Maria Cristina Cantù
pdf parma
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 00:52
Immenso
Grazie grande prof!! Nella vita si e' o non si e' .... LEI E '
Paola
Medico
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 01:18
Addio MAESTRO
sarai comunque sempre con noi poichè di te ci siamo nutriti. heart heart heart
Daniela Morica
Facebook
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 08:40
Addio MAESTRO
sarai comunque sempre con noi poichè di te ci siamo nutriti. heart heart heart
Daniela Morica
Facebook
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 08:41
arrivederci prof e grazie per ciò che ci hai insegnato
Fabrizio Zelaschi
Facebook
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 08:43
e' proprio vero .....
il Prof Panizon ha portato una
rivoluzione in pediatria ed e' stato il nostro grande maestro ..addio!
Maristella Guerri
facebook
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 08:44
Ciao, professore
La Divina Misericordia ti accolga tra le sue braccia amorevoli.
Antonio Guerrieri
Facebook
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 08:45
Ciao prof amico sincero grande maestro umile uomo ! Grazie per tutto quello che ho imparato. Un silenzio e una preghiera .
Con immenso affetto
Enrico Bruno
Facebook
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 08:46
non ho avuto il piacere di conoscerlo di persona, l'ho ascoltato alle giornate pediatriche milanesi di molti anni fa, veramente una persona illuminata, l'ho letto molto e molto lo leggerò negli anni che mi verranno concessi, è così che verrà ricordato, attraverso i suoi scritti.
Vincenza Briscioli
Facebook
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 08:47
Ciao Prof
nn dimenticheró mai quando a lecce ha mostrato in videoconferenza i doveri del pediatra.. Come diceva lei, addio.. E grazie
Francesco Vierucci
Facebook
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 08:47
un grande uomo,indimenticabile
Bianca Fermi
Facebook
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 08:48
Davvero un anno triste per la Pediatria italiana!!
Francesca Beccaro
Facebook
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 08:48
Considero un onore e un privilegio il fatto di aver conosciuto lei, anche di persona.
Mi piace la sua capacità di "volare alto"
Ciao Prof.Ci restano i suoi insegnamenti e i suoi valori forti.
Maria Cossu Alghero
pediatra
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 15:24
Partecipazioe di condoglianze
Con commozione e grande dispiacere ho appreso della perdita del nostro"Mestro"Franco Panizon. Partecipo le mie condoglianze alla Sua famiglia e a tutta la Redazione di M&B.
Gatta Luigi
Medico pediatra
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 17:41
Grazie, Professore!
Lo sapevo che sarebbe arrivato questo momento... lui lo sentiva... io cercavo di allontanare questo pensiero, ma sapevo che sarebbe arrivato...
In questi giorni l'ho pensato spesso... mi veniva alla mente così... chissà se è vero che le anime riescono a parlarsi anche da così lontano...
Ho conosciuto la vera pediatria e ho imparato a saper fare quello che so fare e a saper esser per quello che sono oggi come pediatra, da LUI.
Nell'ultimo periodo, però, il professore sembrava avesse raggiunto la vetta. Non sono mancati espliciti richiami alla vita interiore come forza per Essere.
All'ultimo Convegno di M&B non è riuscito ad esserci, ma ci inviò un piccolo video. Le ultime parole, che porto ancora dentro, forti come una tempesta, furono queste:
"E quando pensate di aver fatto tutto per i vostri piccoli bambini, allora potrete andare a dormire.
Mai accada di posare il capo sul cuscino, se prima non avrete fatto tutto quello che è in vostro potere per loro."
E così, oggi, sono triste per la dipartita del Professore… Penso che lo abbiamo amato e si è fatto amare da tutti: un grande! La sua grandezza è nei solchi delle nostre esistenze come uomini e come pediatri, sulle quali lui ha contato, ha fatto la differenza. Insomma, oggi, io, sono anche in virtù di quello che lui mi ha donato. Grazie professore!
Raffaele D'Errico
Pdf Napoli
Raffaele D'Errico
Pdf Napoli
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 19:01
Resterai con noi per sempre
Ciao Professore, che non sono mai riuscita a chiamare Franco anche se me lo chiedevi spesso, mi mancherai tanto. Mi hai regalato molto dal punto di vista professionale e umano e ti sarò sempre grata. Mi hai costretto spesso a confrontarmi criticamente con me stessa dal punto di vista scientifico, etico e umano. Ti ricorderò sempre per i tuoi scritti, gli editoriali, alcuni tuoi libri che ho letto così tanto da sciuparli, per il tuo amore per l’Africa e per la tua capacità di disegnare, raccontare e incantare. Ho un ricordo nitido del tuo “decalogo” del pediatra, sui lucidi, in un convegno di tanti anni fa, quando hai finito di parlare, tutti ad applaudire in piedi e l’appaluso non finiva più. Anche ora mi immagino migliaia di persone in Italia che pensano a te con affetto e rimpianto, il nostro applauso per te durerà per sempre.
Vitalia Murgia
Medico e Bambino
sabato, 20 Ottobre 2012, ore 19:47
ciao Prof
Caro Prof. faccio parte degli ammiratori silenziosi. Mi sono chiesta perchè scriverle qualcosa, è troppo tardi per dirle quanto Lei è stato inportante per la formazione di molti di noi ma vorrei che questo messaggio La raggiungesse.
Grazie Prof. dal profondo del cuore. Rosanna Di Concilio Ped Ospedaliero
Rosanna Di Concilio
pediatra ospedaliero
domenica, 21 Ottobre 2012, ore 11:27
Non avrei mai voluto scrivere così...
Caro Prof. quest'anno non ci vedremo a Trieste, come ogni anno. Come sempre, come siamo abituati da sempre, da troppi anni. Siamo cresciuti insieme a te Prof. e i ricordi si sprecano, si sovrappongono, ci restano come ultimo baluardo a fugare l'angoscia e le lacrime. Il tuo sorriso sempre pronto, come anche la voce grossa, quando qualcuno la sparava grossa, sopra le righe e fuori di esse, ci mancheranno sempre. Credo che tu non ci abbia insegnato a fare i Pediatri, ma a fare quei Pediatri che ogni bambino sarebbe felice di avere. E non basteranno le parole adesso, nè i buoni propositi per dire che sarà nostro obbligo a che tutti continui e resti immutato. So che questa è la tua volontà. Ma non sarà lo stesso, non sarà mai lo stesso. A noi, a tutti noi la immensa fortuna di aver incontrato il Professore Panizon, i "suoi ragazzi", i suoi più stretti collaboratori e di essere a nostra volta essere diventati i "suoi ragazzi". GRAZIE.
Un bacio.
Clotilde Alizzi
ACP Trinacria
domenica, 21 Ottobre 2012, ore 20:14
Grazie
Prof. grazie di tutto del sorriso e della voce grossa, di aver inciampato nella vita di noi Pediatri facendoci diventare migliori. Quei pediatri che ogni bambino vorrebbe avere.
Clotilde Alizzi
Clotilde Alizzi
ACP Trinacria
domenica, 21 Ottobre 2012, ore 20:19
IL MIGLIORE
ricorderò per sempre "IL" Maestro per due sue affermazioni:
1) "ho imparato dagli errori" e "dobbiamo imparare dagli errori"
2) "Il mio maestro? i miei allievi".
Umiltà ineguagliabile.
mi mancherai, ma ti penserò ogni volta che visiterò un bambino
grazie di tutto
ADDIO come mi hai salutato l'ultima volta
Giuseppe Furcolo
pediatra ospedaliero
domenica, 21 Ottobre 2012, ore 21:51
Un faro della pediatria
Uomini come il prof. Panizon non dovrebbero mai lasciarci: sono persone che con la loro presenza illuminano la strada e indicano la meta. Ha aiutato a crescere tanti bambini ma anche me ... come pediatra. Buon viaggio Prof.
Roberto Lembo
Pediatra
domenica, 21 Ottobre 2012, ore 23:34
GRANDE MAESTRO
Ho appreso solo ora della scomparsa del Prof. Panizon e la prima reazione è stata di doloroso stupore e smarrimento. Pur non avendo avuto il privilegio di conoscerlo di persona, quale lettrice assidua di M&B, ho avuto modo negli anni di apprezzare le sue grandi doti umane e professionali, la sua intelligenza e la sua capacità di rendere semplici ed interessanti concetti talvolta complessi ed un pò noiosi.
La sua scomparsa mi lascia dentro un senso di vuoto e la strana sensazione di aver perso una persona cara.
Grazie Professore, riposi in pace
Elvira D?Urzo
pediatra
lunedì, 22 Ottobre 2012, ore 16:17
una pediatria "bella e buona"
Qualche volta nel corso della vita capita di incontrare "tardivamente" una persona capace di lasciare il segno nel tuo stare al mondo. Una di quelle persone (e sono poche) che rimpiangi di non aver avuto l'occasione di conoscere tanti tanti anni prima, nel pieno del loro vigore. Sono i pochi veri maestri, quelli in grado di aprirti uno spiraglio, una prospettiva.
Franco Panizon, non credo solo per me, in campo pediatrico è stato quella persona. Il suo impegno professionale ed il suo insegnamento mi hanno permesso di intuire la possibilità di una pediatria "bella e buona". Ed anche se dal punto di vista personale, per motivi anche geografici, il nostro rapporto è stato ben poca cosa, professionalmente ed umanamente egli resterà per me un punto di riferimento insostituibile.
Grazie davvero, professore, di tutto.
E che la terra le sia lieve.
Roberto Cerchio
O.I.R.M., Torino
lunedì, 22 Ottobre 2012, ore 23:16
un angelo-pediatra
grazie ad un Dio che è forse sopra di noi che qualche volta lascia libero un angelo per aiutarci un pò, questa volta ci ha regalato un angelo pediatra, maestro senza saperlo, di tanti di noi, anche di chi lui non conosceva.
grazie ad un dio che è dentro di noi che ci ha fatto riconoscere il nostro esempio, il nostro laico, relativista ma religioso maestro.
addio
peppe cirillo
Peppe Cirillo
ACP
martedì, 23 Ottobre 2012, ore 10:54
Mamma
Una mamma che ha sofferto e pianto tutte le sue lacrime,non dimentichera' mai la grandezza di questo uomo meraviglioso.ti porterò per sempre nel mio cuore . Tu mi dicevi sempre addio, io ti dico arrivederci. Anna Gressani
Anna Gressani
Amica paziente
martedì, 23 Ottobre 2012, ore 19:16
Il Prof. mi mancherà
mi sono specializzata l'anno in cui è nato Medico e bambino; il Prof.Panizon con isuoi editoriali mi ha accompagnato e guidato nella mia crescita professionale con la sua sapienza e la sua saggezza; qualche volta mi ha fatto piangere di commozione .Il prof. non lascia un vuoto ma un pieno , un pieno di sapienza, saggezza, umiltà per tutti noi e un pieno d'amore infinito per i piccoli pazienti.
Anna Sala
SIP
mercoledì, 24 Ottobre 2012, ore 17:26
un saluto
Ero una giovane specializzanda in cerca di un "maestro" non solo di medicina ma anche di senso etico e morale. Ho incontrato Panizon per caso, per avermi proposto di raccontare un "sogno", la sua, la "nostra" Africa. Poi ho assistito alla sue lettura magistrale al congresso di medico e bambino a Mestre. Li ho imparato come sia possibile unire rigore scientifico e fantasia, aderenza all'evidenza e voli pindarici tra i continenti e dentro di noi. Ho trovato in lui il maestro che cercavo, un uomo che credeva ancora che valesse la pena fare questo mestiere,nonostante i dolori che vediamo dentro e fuori ai nostri ospedali. E con la folle e stupenda idea di potere cambiare le cose...
Grazie
Giorgia Di Fazzio
pediatria ospedale santa maria nuova reggioe milia
mercoledì, 24 Ottobre 2012, ore 19:28
E' stato il mio Vangelo
Dopo alcuni anni di lavoro ospedaliero in Friuli e la specializzazione in Pediatria a Trieste, sono tornata nel lontano '82 nella mia Sicilia, carica di speranze e progetti,ma con il magone in gola per il timore di non farcela in una terra piena di contraddizioni e difficoltà. La mia amica Loredana Lepore ha raccontato al Prof.il mio disagio e Lui mi ha scritto una lettera bellissima dove una frase in particolare mi ha accompagnata durante tutta la mia vita professionale e non solo:" cerchi di non contestare molto, ma si faccia utilizzare per le sue conoscenze".Questa frase è stata il mio Vangelo!
Grazie per tutto Prof.La porterò sempre nel mio cuore.
Aurelia Lipari
Catania
Aurelia Lipari
Pediatra Ospedaliera
giovedì, 25 Ottobre 2012, ore 09:32
Caro Professore
Caro Professore,
faccio il pediatra da trenta anni, l'ho vista a Copanello, Perugia,
Trieste, nella mia Pescara - diciamo - 50 volte. Ho letto i suoi editoriali prima degli articoli di Scalfari e Montanelli e li ho diffusi tra i miei amici non medici che sono diventati suoi fans. I suoi interventi ai congressi li ho ancora impressi nella mente e nel cuore. Nutro nei suoi confronti una riconoscenza infinita per aver contribuito, attraverso i suoi interventi e scritti, a fare di me un pediatra migliore. Eppure non ho mai avuto il coraggio di rivelarle il mio affetto. Io conoscevo molto di lei e lei forse non si è mai neppure accorto di me. Non c'é mai stata un'occasione perché entrassimo in confidenza; un po' mi dispiace ma é andata così. Non posso dirle che mi piacerebbe rimediare subito a questo mancato rendez-vous anche perché dovremmo farlo in un territorio dal quale resterei volentieri lontano per ancora qualche annetto. Sappia però che per gli anni che mi rimangono la ricorderò sempre e parlerò di lei a mio figlio e, se Dio vorrà, ai miei nipoti come di colui che pur non sapendo della mia esistenza l'ha cambiata abbastanza.
Lucio Basile
Pediatra
giovedì, 25 Ottobre 2012, ore 09:44
grazie
Il gran ricordo di un prezioso maestro, che mia ha appassionato alla visione della pediatria e della conoscenza da un angolo tutto particolare: ampio e senza confini.
Gabriella Tonotti
Clinica Pediatrica Monza
giovedì, 25 Ottobre 2012, ore 09:51
grazie
Lo ricordo ancora seduto sui gradini, a Copanello, a parlare e discutere con noi allora giovani. Sono i suoi insegnamentiche mi spingono ancora a cercare di fare semmpre meglio.
Rocchno Curcio
Pediatra di base
Picerno PZ
Rocchino Curcio
ACP Puglia-Bailicata
giovedì, 25 Ottobre 2012, ore 10:05
Grazie
Mi diceva sempre scrivete scrivete, questo il mio piú grande rammarico . Grazie prof di tutto
Flavia Nicoloso
Pediatra di base Gemona
giovedì, 25 Ottobre 2012, ore 13:54
Addio caro Professor Panizon
Grazie per il contributo eccezionale che hai saputo dare al rinnovamento della Pediatria italiana. Il Tuo pensiero e la tua autentica carica umana sono state per me una guida illuminante
Giovanni Fanciulli Pediatra
Abbonato Medico e Bambino
venerdì, 26 Ottobre 2012, ore 18:34
Grazie Prof
Sei stato un grande maestro di scienza e di vita,
grazie con tutto il cuore per quanto mi hai doto.
Riposa in pace
Manuela Canigiani
Pediatra di Famiglia-Pisoia
venerdì, 26 Ottobre 2012, ore 19:03
grazie Prof.
ho parlato personalmente con il Prof.una sola volta tanti anni fa a un congresso c'era mio marito e rimase stupito quando seppe chi era perchè gli era sembrata una persona qualunque..semplice non certo il mio mito ..Panizon !e questa era la grandezza del Prof,la sua apparente semplicità in una persona grande in tutto non solo nell'essere pediatra ma anche nell'essere uomo !basta leggere i suoi editoriali!oggi piango la perdita di un Prof.che insieme ai miei Prof.dell'Università di Pisa(Prof.Bani e Prof. Macchia )mi hanno insegnato a fare il pediatra e a essere orgogliosa di esserlo!grazie Prof.Panizon sarà sempre nel mio cuore !
Romani Rina
FIMP
venerdì, 26 Ottobre 2012, ore 19:44
Ciao Prof.
Mi hai riconciliato con il mio lavoro, mi hai dato la carica quando l'avevo terminata, mi hai regalato l'entusiasmo quando si era affievolito, mi hai portato a guardare lontano quando non riuscivo a vedere oltre il mio naso.
Mi hai fatto amare questo lavoro.
Grazie Prof. a rivederci...
Sandro Bianchi
A.C.P. Umbria
domenica, 28 Ottobre 2012, ore 15:07
Caro Prof.
Sei stato unico, speciale. Mi piace ricordarti a Lazise durante la colazione, seduto vicino a me nello stesso hotel, mentre preparavi i lucidi per la tua relazione ad uno dei primi convegni ACP: uccelli dal collo lungo che volavano in branco sfiorando l'erba alta...e mi chiedevo cosa potessero significare...quello che significavano lo dicesti al congresso..."la pediatria sta volando bassa". Mi hai sempre stupita e meravigliata. Altra visione indimenticabile quella sera d'estate di un altro convegno ACP di tanti anni fa dove ballavi abbracciato a tua moglie sul ponte del battello nel mare di Sorrento. Anch'io sono tra quelli che hanno pianto.
Sei stato una luce, un esempio, un orgoglio.
Lorenza Caielli
Pediatra
Padova
Lorenza Caielli
pediatra
domenica, 28 Ottobre 2012, ore 19:15
Con la scomparsa di Franco Panizon la pediatria italiana perde un grande protagonista che, forse più di ogni altro nell’ultimo cinquantennio, ha esercitato una grande influenza sulla cultura e sull’attività pratica dei pediatri di questo Paese.
Mentre nascevano, si moltiplicavano e si sviluppavano le specialità pediatriche col conseguente rischio di indebolimento della cultura di pediatria generale, Franco Panizon è rimasto invece grande pediatra generalista: da qui il suo contributo fondamentale al mantenimento di una forte e diffusa cultura di pediatria generale nel nostro Paese.
Dotato di straordinarie doti di comunicatore sia attraverso gli scritti che attraverso la parola, egli ha affascinato e influenzato generazioni di pediatri e lascia oggi in tutti un ricordo incancellabile.
Ma Franco Panizon non è stato soltanto pediatra nel senso della scientificità modernamente intesa: egli è stato anche un umanista a tutto tondo. Lo era tanto nelle sue espressioni artistiche che andavano dagli scritti alla pittura, quanto nel modo stesso di intendere la cultura e l’attività del pediatra. Mentre assistiamo oggi al rischio di indebolimento degli aspetti umani e relazionali della medicina, Franco Panizon è stato invece fulgido esempio e promotore di una pratica pediatrica fortemente segnata dalle “due culture”.
Egli lascia un ricordo incancellabile nella mente e nel cuore dei pediatri italiani.
Armido Rubino, Past Presidente della SIRP
Franco Chiarelli, Presidente della SIRP
Armido Rubino, Franco Chiarelli
SIRP
lunedì, 29 Ottobre 2012, ore 17:19
Era una persona eccezionale, con cultura, intelligenza, sensibilita'. Mi dispiace di non averlo conosciuto di persona! Mi ha insegnato tanto e lascia un vuoto incolmabile.
Laura Barberis
responsabile TIN S.Anna Torino
lunedì, 29 Ottobre 2012, ore 20:34
un ringraziamento a Dio
Ci ha lasciato una persona speciale ,un uomo eletto
da Dio che ha avuto una grande responsabilita'e un compito eccezionale :formare tanti, tanti pediatri
Il suo lavoro, i suoi insegnamenti hanno cambiato il nostro modo di operare e penso che tanto di quello che siamo lo dobbiamo a Lui
Come diceva un filosofo greco quando una persona cara ci lascia non dobbiamo essere tristi,non dobbiamo pensare ai momenti brutti ma a tutto quello di bello che questa persona ci ha dato ,ai suoi insegnamenti, alle gioie condivise,alla fortuna che abbiamo avuto nell incontrarla .
grazie Prof Lei restera' sempre il nostro amatissimo pediatra di tutti
Adele
pdf
mercoledì, 31 Ottobre 2012, ore 00:08
SGUARDO SUL MONDO
HO CONOSCIUTO IL PROFESSORE NEI CONGRESSI E ATTRAVERSO I MEMORABILI EDITORIALI DELLA NOSTRA RIVISTA.UN RICORDO PARTICOLARE,UN FEBBRAIO A TABIANO .CI MOSTRO'IN DUE LUCIDI LA SCALA DELLA SUA VITA.NEL PRIMO TANTI GRADINI,UGUALI,TAPPE DELLA SUA ASCESA FINO ALLA PENSIONE E INFINE UN GRADINO ALTISSIMO ,APPARENTE INSORMONTABILE PER LUI DISEGNATO COME UN VECCHIETTO CURVO.NEL SECONDO IL VECCHIETTO,INDOMITO,APPOGGIATO CON LE BRACCIA SULL'ULTIMO GRADINO GUARDA AL DI LA' DELL'OSTACOLO E VEDE...IL MONDO ,ANCORA TUTTO DA SCOPRIRE.FORTUNATI ,VOI TRIESTINI .
MI PIACEREBBE ,NEL PROSSIMI CONFRONTI,RIVEDERE QUESTI LUCIDI ,MAGARI COMMENTATI DAL PROF.VENTURA.
A PRESTO ,BARATTA SAURO,PEDIATRA DI FAMIGLIA ,LA SPEZIA
BARATTA SAURO
MEDICO E BAMBINO
mercoledì, 31 Ottobre 2012, ore 11:38
Un bel ricordo
Anche se fin da specializzando MeB è stato pesonalmente sempre un illuminante punto di riferimento nella pratica quotidiana della assistenza pediatria, ho conocsciuto personalmente il Prof.Panizon a Trieste in occasione di un convegno solo qualche anno fa. Il suo interesse e lo stile divulgativo estremamente pragmatico ed efficace ne fanno un vero caposcuola in termini di tecniche di approccio al problem solving clinico. Mi sono da sempre interessato alle problematiche di sviluppo infantile, ebbene i suoi articoli divulgativi, particolarmente sensibili come tematica negli ultimi anni, alle nuove frontiere in ambito di neuroscienze e di sviluppo correlazionale, sono un concentrato di scienza, sapienza ed esperienza il cui contenuto compete alla pari con editoriali pubblicati su riviste altamente specializzate, fornendo al pediatra la posibilità di un aggiornamento utile in quanto calato nella realtà e agganciato al progresso continuo in questi ambiti di ricerca.
Caro Prof
un sentito ringraziamento
Ettore Piro
Ettore Piro
Università di Palermo
domenica, 4 Novembre 2012, ore 07:33
la rara capacità di essere utili
Professore,
Lei è riuscito, con la sua esistenza, ad arricchire l'umanità, non solo per la ineguagliabile e lucida capacità di sapere cogliere il senso profondo delle cose, ma anche per l'umiltà che appartiene solo ai grandi.
Lei ci sarà sempre d'esempio perchè ha indicato il modo giusto di spendere l'esistenza, cercando di essere utili, al servizio degli altri.
Lisa Sebastiani
pediatra
lunedì, 5 Novembre 2012, ore 06:10
Un libro per tutti noi
Addio professore,
mente lucidissima e spirito indomito. Le Sue consideraziioni sulla vita, sul genere umano, sul ruolo del medico e del pediatra, ma anche del genitore, dell'educatore e del cittadino del mondo, che esprimeva atraverso gli editoriali, gli articoli,il Suo blog hanno sempre rappresentato per me una fonte inesauribile di riflessione, approfondimento, e spesso di condivisione e discussione con i miei figli adolescenti e giovani adulti.
La scrittura colloquiale, coinvolgente, chiarissima e stimolante sui temi della vita, della società e della politica (perchè il professore era profondamente politico) mi piacerebbe fosse raccolta in un libro. Un libro da consultare, da leggere e rileggere, come si consulta il Nelson quando si cerca un chiarimento, un sostegno, qui clinico, là, nel professore, morale.
Grazie Professore.
Con affetto
Isabella Serafini
Serafini Isabella
Pediatra di famiglia
giovedì, 8 Novembre 2012, ore 12:30
Il mio ricordo di Franco Panizon
Nell'estate del 1979 giovane medico iscritto al 1 anno della scuola di specializzazione in
pediatria a Napoli e volontario in ospedale già da alcuni anni trovai in libreria un volume
edito da Longanesi dal titolo “Il bambino, l'ospedale e il Pediatra”, autori Panizon,
Tamburlini, Ventura; andavo in vacanza in Sicilia e nel lungo viaggio in treno iniziai a
leggere questo libro di 3 autori a me non ancora noti, e fui rapito dalla bellezza di quel
testo.
Cominciai a sottolineare le parti che più mi colpivano, condividevo e discutevo affascinato
con i miei amici non solo pediatri o medici ma tutti giovani e appassionati che si battevano
per una Italia migliore. Ricordo benissimo ancora oggi quella vacanza che fu molto
caratterizzata da quel libro che segnò la mia vita di dottore e di pediatra.
Dopo circa 1 anno dall'assunzione in ospedale chiesi al mio Primario di andare a Trieste
per fare uno stage al Burlo dal prof. Panizon. E in un inverno freddo e piovoso insieme al
mio caro amico e collega Luciano de Seta arrivai a Trieste.
Ricordo bene quei giorni, il freddo, la bora e il borin ma soprattutto le riunioni, le lunghe
riunioni dove ognuno diceva la sua e poi spesso non convinti di una diagnosi si andava a
consultare il libro e alla fine si decideva. E poi le riunioni con i vari specialisti, e ricordo i
litigi, e la grande verve di un giovane Sandro Ventura, e poi la sintesi di Panizon. Non c'era
un termine preciso della giornata in ospedale, ricordo che si andava via quando era tutto
finito, e mai prima delle 4 del pomeriggio, ma spesso molto dopo. Non perdevo una parola
di quegli incontri, prendevo appunti, cercavo di ricordare tutto, ma soprattutto cercavo di
comprendere e di assimilare il metodo, la filosofia di quel modo di lavorare che era per me
una vera novità. Rimasi folgorato e so che quei giorni al Burlo segnarono in maniera
profonda la mia vita professionale.
Sono tornato spesso a Trieste, ho divorato Medico e Bambino e gli editoriali di Panizon
dove non c'era solo cultura pediatrica ma molto di più, conservo tutti i numeri di MeB dal
primo del febbraio 1982, ed è tutt'ora la rivista che più spesso consulto e dove trovo le
risposte ai miei quesiti e che consiglio di leggere ai miei giovani colleghi.
Devo molto al prof. Panizon e alla sua scuola, mi ha insegnato una nuova pediatria. Devo
molto all'acp che Franco Panizon ha fondato nel 1974 e di cui è stato presidente dal 1986
al 1991.
Un ricordo recente del prof. Panizon é quello al congresso nazionale acp, il 16 bis a
Napoli, ma ancor prima lo ricordo a Nisida, insieme a Pasquale Alcaro, al mio amico
giudice del tribunali per i minorenni Paolo Giannino e Peppe Cirillo; avevamo parlato del
nostro progetto di adozione sociale, della condizione dei bambini a Napoli e lui volle venire
a vedere di persona la gioventù napoletana gravemente ammalata di sociale, i ragazzi del
carcere minorile di Nisida. Fu una mattinata emozionante per tutti, credo molto anche per
lui, che rimase affascinato dal posto e molto colpito dai volti, dalle parole, dalle storie di
quei ragazzi con cui spontaneamente e con molta semplicità si soffermò a parlare.
L'anno scorso a Trieste alla riunione di redazione di Medico e Bambino era il più attivo,
proponeva cose nuove e si offriva di curare nuove rubriche, sembrava il più giovane di tutti
noi, quello che guardava avanti. Questa era la sua forza.
Abbiamo perso tutti un grande maestro.
Paolo Siani
Associazione Culturale Pediatri
martedì, 13 Novembre 2012, ore 12:34
Il mio ricordo di Franco Panizon
Vorrei ricordarlo, nel modo che mi appare in questo momento appropriato, con la foto che
scattammo all’ultima edizione di Matera de “Gli Argonauti” nella sera in cui festeggiammo
il suo compleanno. Il professore è ritratto circondato da tre o quattro generazioni di
pediatri per i quali è stato un mentore, e che sempre gli hanno testimoniato affetto e
gratitudine. Crediamo sia il momento di un ricordo corale. Ci sarà poi, per ciascuno di noi,
una riflessione più intima e soggettiva, e i tanti ricordi personali, quelli che ognuno ha nel
proprio cuore.
Maria Francesca Siracusano
Associazione Culturale Pediatri
martedì, 13 Novembre 2012, ore 12:37
grande
Vi ho conosciuto alcuni anni fa. Siete stato una guida professionale e morale. Molti vi piangeranno, ma in particolare gli innocenti che avete aiutato sino al termine della vostra fantastica avventura terrena.Ciao.
Dr.Losurdo Luigi
pediatria Bisceglie
martedì, 13 Novembre 2012, ore 17:59
CARO PROFESSORE
Non pensavo che sarebbe mai capitato.
Come se i bambini,con i quali lavori,ti facessero dimenticare il "Tempo".
Questa non età, questa voglia di fare sempre il bene,il Proff l'ha insegnato a noi tutti.
Sono sicuro che mi resterà sempre accanto.
MC
M. Corvo
UO PEDIATRIA MELLONI MILANO
martedì, 13 Novembre 2012, ore 18:53
UN UOMO... UNO BUONO... UNO UMILE... UN UOMO
Così scriveva nel Giugno del 2000, dopo una mail in cui lo ringraziavo (e gli dedicavo il testo di una canzone-poesia) per quello che aveva fatto e continuava a fare per la Pediatria e per i bambini:
"Molte grazie; so di non meritare, lo so davvero. le parole gentili, giustamente, non possono fare che piacere; ma nello stesso tempo ti fanno pensare a quello che non hai fatto, a quello che hai fatto male e a perché fai quello che fai. Io faccio perché ricevo piacere da quello che faccio; ma non ne riceverei piacere se non pensassi (presuntuosamente) di farlo anche per dovere. E così tutto si aggroviglia, il dovere diventa anche dovere non fatto, senso di colpa e così via. Mi scusi se sono stato troppo lungo; e grazie della poesia-canzone per il povero pensionato. panizon"
Si firmava con la p minuscola, senza titoli nè attributi... LUI che si faceva piccolo per farci diventare GRANDI.
Grazie Prof, sarai per sempre nei nostri cuori
Nicolò, da Palermo
Nicolò
Pediatra
martedì, 13 Novembre 2012, ore 20:42
Caro prof Panizon,
grazie di tutto...l'ho conosciuta attraverso ciò che ci ha donato con tanto entusiasmo...entusiasmo che ha acceso i cuori di molti giovani pediatri, idealisti (chissà!), che hanno ritrovato in Lei la purezza del fare il Medico. Mi auguro che il Suo esempio e il Suo messaggio rimangano sempre vivi. Adesso tocca a noi continuare quello che Lei ha cominciato per noi: portare avanti,con dedizione e passione, la "buona" e "vera" Pediatria..
Giovanna La Fauci
pediatra ospedaliero. ACP
mercoledì, 14 Novembre 2012, ore 21:43
PLS Terni
questa mattina ero in studio a curiosare nella posta e nel Web , la notizia mi ha colpito come un pugno nello stomaco ,sono sgomento.
Lo conoscevo personalmente,il Prof era per me come un faro nella tempesta.
ero affascinato dalla Sua immensa cultura che permeava i suoi articoli sia professionali che non.
Sentivo di volergli bene come a un secondo padre.
Ci mancherà ,mi mancherà immensamente.
ciao prof !
Pietro Juon
ACP terni
domenica, 18 Novembre 2012, ore 11:43
ciao prof
ciao Prof.
Roberto Barcellona
Roberto Barcellona
Sciacca
domenica, 18 Novembre 2012, ore 12:50
al maestro
non ho mai conosciuto il prof. Panizon ma sono onorato e dorgoglioso di averlo avuto sempre al mio fianco per tutte le i suoi scritti e per il suo modo di essere e interpretare una professione-missione un tempo e attualmente meno nobile per alcuni.
a lui il merito di aver creato un capolavoro come "medico e Bambino" che ha plagiato favorevolmente e aiutato indelebilmente il percorso professionale di ina giovane pediatria italiane che negli anni 80 era in cerca d'autore.
io stesso in quegli anni non avevo riferimenti soprattutto in un sud dove medicina e magia spesso si confondevano.
solo i grandi uomini sanno vedere lontano e solo Il grande Panizon era capace di trasformare il suo sapere in una grande palestra di dominio pubblico per tutti e non l'oscuro e angusto ripostiglio per un sapere per pochi e di discutibile applicazione.
in un tempo dell'etica debole e dei valori ambigui
e' sicuramente strano considerare un maestro chi non si sia mai toccato fisicamente e col quale non si sia mai scambiato una parola , ma a tutt'oggi porto a Franco Panizon tutta la mia stima e la mia ammirazione e con le parole di Quasimodo ,in onore del padre, anche io mi rivolgo al grande prof con il più affettuoso e riverente "baciamu le mani"
Oronzo Forleo
neonatologo pediatra neuropsichiatra infantile a Taranto
Oronzo Forleo
utin taranto
sabato, 24 Novembre 2012, ore 12:26
Bibliografia
Per la completezza della biografia di Franco Panizon si deve ricordare anche che dette un importante contributo alla ricerca scientifica italiana e internazionale, così significativo da assumere il valore di scoperta. Identificò infatti una forma di ittero emolitico del neonato con deficit di G6PD (Franco Panizon: 1959 e Lancet 1960;12:1093)[1] che decorreva in modo grave per intensità e pertanto per rischio.
La ricerca fu effettuata durante gli anni (dal 1954 al 1961) in cui fu a Sassari durante la direzione del suo maestro Ernesto Sartori.
In quel periodo, come ci descrive lo stesso Panizon: «… nel mondo della ricerca italiana si cominciava a lavorare sugli enzimi, sugli errori metabolici; a far della genetica.»[2] .
In questo contesto, in cui gli studi sul favismo erano particolarmente sviluppati, in particolare da Gennaro Sansone[3], il Panizon dette un contributo originale e di alto livello scientifico.
Da una recente review[4] , finalizzata all'identificazione delle più rilevanti scoperte effettuate dalla ricerca pediatrica italiana, dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri, è emersa che lo studio di Franco Panizon è una delle tredici ricerche più importanti realizzate in Italia.
Tale ricerca,oltre all’indubbio valore scientifico,che arricchisce la biografia e l’opera del Panizon è importante per le ricadute assistenziali a livello di patologia neonatale,ma è utile anche per osservare il suo metodo di ricerca e il rigore scientifico seguito. Si nota inoltre in questa ricerca un'attenzione all'ambiente circostante, in questo caso alla Sardegna, zona in cui è particolarmente alta la prevalenza di deficit da G6PD.
Prof Italo Farnetani,
Pediatra, giornalista, professore a contratto Università degli Studi di Milano Bicocca
www.italofarnetani.it
Bibliografia
[1]Panizon F. Erythrocyte enzyme deficiency in unexolained kernictetus. Lancet 1960; 12:1093.
[2]Panizon F. Trieste. La Pediatria Italiana fra cronaca e storia. Riv Ital Pediatr 1993; Suppl 19/s 1: 25
[3]Sansone G, Piga M, Segni G. Il favismo. Torino: Minerva Medica; 1958.
[4]Farnetani I, Farnetani F, La top twelve della ricerca italiana in pediatria (una “spigolatura storica”). Minerva Pediatr. In attesa di pubblicazione.
Prof Italo Farnetani
Pediatra,giornalista,professore a contratto Università degli Studi di Milano Bicocca
martedì, 11 Dicembre 2012, ore 09:29
Il buon Dio l'abbia nella sua gloria.
Ho appreso la morte del professor Panizon iniziando a leggere l'editoriale dell'ultimo numero di Medico e Bambino.
Grande pediatra, grande scienziato,grande uomo do cultura.
Il suo "splendido caratteraccio",dal burbero alla dolcezza infinita, mi ha sempre affascinato fin dal primo momento che ho avuto la fortuna di conoscerlo in un, ormai, lontano congresso a Perugia.
Ed il suo inarginabile sapere medico!
Ed il suo modo di trasmetterlo!
Sui TG delle reti nazionali e commerciali e sui quotidiani azionali non si contano i bollettini sul vomito gravidico della consorte del futuro re d'Inghilterra.
Non una notizia (almeno per quel che mi risulta) sulla scomparsa di Franco Panizon, figura eccelsa del mondo scientifico e culturale non solo della nostra Italia.
Il buon Dio l'abbia nella sua gloria.
Pomponio
pediatra
giovedì, 13 Dicembre 2012, ore 12:58
CARO PROFESSORE
Così iniziavo tutte le mail al prof. Panizon.
Questo era Franco Panizon: pur nella posizione che rivestiva, aveva sempre tempo e premura di colloquiare con tutti, e con grande umiltà. Doti che posso affermare di aver conosciuto anche nella persona del prof. Vullo di Ferrara, non a caso suo intimo amico. Evidentemente sono stata molto fortunata, poiché in personaggi del loro rango, tali virtù sono estremamente rare.
Nelle mail gli parlavo di tutto, perché lo sentivo vicino, come un amico o un padre, a cui dare piena fiducia.
Spesso gli scrivevo di cose allegre, per regalargli momenti piacevoli, lui che, ormai vecchio e malato, continuava a prodigarsi per noi della “base” (è il caso di dirlo!), affinché il suo messaggio di fermo e sereno incitamento a fare del bene, arrivasse proprio a tutti.
Una mail di risposta una volta fu: “Le cose che lei mi dice di me e di come sono ricordato, peggiorerebbero gli aspetti narcisistici che già mi pervadono; ma la vecchiaia mi permette di accettarli quasi in pace. Le dirò una cosa importante: sentirmi (un po’) amato mi dà la forza di dare amore. Cari saluti”. Questo era il prof. Panizon: infinitamente dolce, generoso, schietto.
Tempo fa gli scrissi delle mie brevi vacanze nella stupenda Sardegna, e lui mi rispose che conosceva bene quella terra, avendovi trascorso sette anni della sua vita, e lì erano nati i suoi figli.
Mi raccontò che a quei tempi non aveva l’automobile ma solo una vespa, vecchia e regalata, e di abitare al quarto piano di una casa in affitto, senza bagno. “Ho dovuto comprare la vasca per metterci l’acqua che al quarto piano non arrivava, e che portavo su nel secchio o nel bidone, non ricordo, alla sera. …Ho fatto la guardia 24 ore su 24 (per 8 mesi) prima che mia moglie e il bambinello mi raggiungessero per avere letto e bistecca, vita poverissima e felicissima”. FP
Altre mail avevano un’impronta diversa:
“Caro professore,
mi trovo immersa in un mondo che non sembra nemmeno reale, tanto è fatto di ansie assurde, richieste di guarigioni immediate, urgenze inesistenti. … In questo clima è preziosissimo il suo aiuto: le sue parole infondono sempre ottimismo e voglia di fare”.
La sua risposta, pronta, fu: “Le storie che mi racconta, sì, sono quelle di sempre. A ciascuno tocca affrontarle come è capace. Io sono felice che qualcuno pensi che ho dato qualcosa. In realtà, se posso aver dato qualcosa è solo un piccolo segnale “di riconoscimento” che può aver aiutato qualcuno, semplicemente, a essere se stesso”.
Beh, sembrerà strano ma è proprio quello che è successo a me.
In una mail di circa un anno fa gli parlai ancora delle mie difficoltà, soprattutto comunicative: “Come far capire che normalmente non serve l’antibiotico? Che se si chiamano “mocciosi” un motivo ci sarà pure? Insomma, l’ho sempre presa un po’ male, e non ho saputo (o saputo troppo poco) creare quel clima di fiducia e di simpatia, indispensabili per lavorare bene. Poi … ci sono riuscita, meglio tardi che mai ma ci sono riuscita! Io timida con autorevolezza 0, ho capito che dovevo semplicemente seguire la mia naturale inclinazione, ed essere più tollerante, più disponibile. Di conseguenza ho iniziato ad essere meno stanca, meno ansiosa, più sorridente, sortendo un effetto rebound che mai avrei immaginato così immediato, in un flusso di interscambio affettivo molto gratificante.
È proprio quello che lei professore dice da sempre! … Il benessere poi, ci ha portato ad essere troppo individualisti, invece è fantastico scoprire quanto è bello fare del bene, e noi medici pediatri siamo in una posizione super-privilegiata!”.
“Carissime parole, che non merito”. Fu la sua unica frase.
Mi piace terminare con la sua mail di risposta a delle immagini delle chiese di Roma: “Non sono riuscito ad aprire le foto, pazienza! Sì Roma è stupenda. Io l’ho vista e girata, chiesa per chiesa, museo per museo, piazza per piazza, giardino per giardino, in bicicletta, venendo da Terni, (dove sono stati, per qualche anno, i miei genitori, e dove andavo in vacanza), alla fine degli anni ’40, poco dopo la guerra, niente automobili, pochi tram; s’immagini la bellezza”.
Grazie Prof.Panizon ti ricorderò per sempre!
una riunione in autunno a cesena, al bufalini...
eravamo freschi di laurea, spacializzandi. l'entusiasmo di imparare da panizon
e dai suoi la voglia di fare e soprattutto diventare pediatri: i "dottori dei
bambini", ma anche delle loro famiglie. la curiosità di imparare la medicina,
ma anche il saper essere, l'etica nella nostra professione,la curiosità e l'impegno civile.
essere "acp sempre" è diventato il nostro modo di vivere la pediatria ed anche
essere "persone" che si prendono cura di altre "persone". sempre. pediatri:
medici "femmine" (anche se maschi), come diceva panizon...
grazie professore
Ho tremato e temuto sapendoLa ammalato.
Così è stato.
Fuori dalla facile e banale retorica del momento oltre al grazie per il dono dell'essere stato visceralmente, paternamente e, talora, severamente medico in un tempo di sfarinamento di ogni valore e definizione.
Grazie di questa paternità spirituale che ha dato argomenti scientifici, affettivi e umanitari al nostro provarci quotidiano.
Temiamo un pò meno la morte sapendo o semplicemente desiderando di poterla reincontrare in un'altra dimensione. Buon riposo Proff.
Grazie per tutto quello ci hai insegnato
Ora quella luce sta attraversando le vie del cielo per diventare Stella, perchè chi ha brillato sulla terra non può che risplendere nel cielo.
Buon viaggio prof.
Mariarita Cajani
pediatra di base
ANGELA
Grazie professore perchè sentendo e leggendo le sue parole ho accresciuto la mia passione e la voglia di fare bene.
Avrei voluto portarla sempre con me nel taschino del mio camice, pronta a chiederle aiuto e forse un po' è così....
voglio ricordarlo per il sorriso con cui salutava tutti quando ci incontrava.
Franco Panizon ha riempito di etica e di contenuti quel grande contenitore che è la pediatria di famiglia. Credo che abbia dato una impronta unica al nostro modo di essere Medici.
Enzo Montalbano
Maria Giovanna stabile
Ci mancherà, ci mancheranno i suoi editoriali, le sue chiacchierate ai genitori sulle pagine di UPPA, i suoi dolcissimi disegni.
Addio, professore.
Non sappiamo quanti bambini assisteremo e per quanto tempo e per quante ore nella giornata. Non sappiamo come sarà il bambino di domani. Ci sono poche certezze. Ma ci sono anche dei punti fermi, dei valori che rendono la nostra professione una grande professione. Il prof. Panizon ci ha dato molti insegnamenti che riguardano il nostro lavoro, il nostro modo di vedere le cose e di affrontare anche la vita . Tra questi ne
esiste uno che deve risiedere sempre nella nostra mente e nel nostro cuore perché è dettato dalla mente e dal cuore di questo grande uomo e di questo grande pediatra che ci ha lasciato creando intorno a noi e dentro di noi un vuoto credo incolmabile:
""Questo vale per tutti gli uomiini, ma specialmente per i medici e specialmente per i pediatri :guardare in là, quanto più in là possibile; non pensare solo all’oggi del tuo paziente,pensa anche al suo domani; non pensare solo ai tuoi pazienti,ma pensa anche a tutti i pazienti; non pensare solo ai presenti, ma pensa anche ai lontani e ai futuri; ricorda che ognuno di noi, ma i medici più di altri, e i pediatri forse più degli altri medici, ha una minima, ma significativa responsabilità nello scrivere la cultura del nostro tempo e fa parte, quindi, della storia del mondo” (F. Panizon).
nessuno di noi potrà dimenticare per i suoi forti e appassionati insegnamenti.
Ho pianto, anzi ho singhiozzato, ma so che adesso lui ha un posto tra i giusti nell'etrnità.
Addio Professore e grazie di tutto.
Pediatra e di un Grande Uomo, e per me di un Grande Amico, che ha dato un contributo fondamentale al rinnovamento della Pediatria in Italia. E che ha dato lezioni di vita a noi non più giovani, ma soprattutto a varie generazioni di Pediatri.
Lo ricorderò/ricorderemo sempre con profonda stima e gratitudine.
È dolorosa la perdita di una persona eccezionale, con un carisma unico, che aveva dato a tutti noi pediatri di famiglia il senso del nostro ruolo, l'entusiasmo dell'impegno e la dignità di una professione di cui essere orgogliosi.
È strano ritrovarsi a quasi 60 anni "orfana" di un grande della pediatria a dimostrare col mio operato di chi sono "figlia", improvvisamente adulta e responsabile, per me stessa e verso i miei pazienti,
Ma sono anche fiera di poter onorare con il mio lavoro colui che ritengo essere stato mio padre nella pediatria.
Un unico rimpianto: Il Prof. mi aveva chiesto una sera alla cena di un Congresso di cantare una canzone solo per lui, lì al tavolo. Eravamo in mezzo ad altra gente, c'era tanta confusione, non ne ebbi il coraggio e lui ci rimase un pò male. Gli promisi che avrei cantato per lui ad un congresso successivo. Lui però non è più riuscito a partecipare e a me è rimasto il rimpianto di non averlo fatto.
Un saluto affettuoso
Lui dopo un forte abbraccio mi diceva : Come farà quando morirò?
La mia risposta era secca e decisa:
PROFESSORE...LEI NON MORIRA' MAI !
averti conosciuto ed aver lavorato a fianco a te per 20 anni è uno dei regali più belli che la vita mi ha dato. Ci hai insegnato a mettere sempre e solo il benessere del bambino al primo posto, ma ci hai anche dato la consapevolezza che attraverso il nostro mestiere, se fatto con il cuore e la scienza ,potevamo, ognuno di noi un pochino, cambiare e migliorare questo nostro povero mondo.
Sono certa che continueremo a farlo finchè potremo. Grazie Franco
Grazie Professore per averci lasciato questa stupenda eredità!
I semi che hai piantato hanno trovato terra fertile, la tua "cura" farà crescere alberi.
Grazie professore
La mente e' andata indietro nel tempo...estate 98...villaggio di Brucoli..giornate siracusane di pediatria....lo incontrai un pomeriggio molto caldo,aveva passato la mattinata a dipingere,la sua borsa piena di colori...lo salutai e gli chiesi di parlarmi dei suoi acquarelli.Lui non mi conosceva ma mi chiese da dove venissi e di cosa mi occupassi.
Mi disse dove era stato,cosa la avesse colpito,la tecnica che aveva utilizzato,insomma parlammo solo di pittura per un bel po'.Aveva una maniera di incuriosire l'interlocutore straordinaria.Che bella persona!
Quando lo salutai ero felice di averlo conosciuto.
Qualche anno dopo ho cominciato a frequentare i confronti a trieste ed ogni volta tornavo a casa piena di novita',di cose da cambiare nel mio lavoro,di voglia di fare...tutte le volte lo salutavo con un abbraccio e lui mi ricambiava con un sorriso.Questo grande Maestro mi ha cambiata.
Mi sento privilegiata...io potro' dire di averlo conosciuto!
gabriella polizzi
pds palermo
Però ora ti prego non sfottermi perchè sto piangendo per te .
rivoluzione in pediatria ed e' stato il nostro grande maestro ..addio!
Con immenso affetto
Mi piace la sua capacità di "volare alto"
Ciao Prof.Ci restano i suoi insegnamenti e i suoi valori forti.
In questi giorni l'ho pensato spesso... mi veniva alla mente così... chissà se è vero che le anime riescono a parlarsi anche da così lontano...
Ho conosciuto la vera pediatria e ho imparato a saper fare quello che so fare e a saper esser per quello che sono oggi come pediatra, da LUI.
Nell'ultimo periodo, però, il professore sembrava avesse raggiunto la vetta. Non sono mancati espliciti richiami alla vita interiore come forza per Essere.
All'ultimo Convegno di M&B non è riuscito ad esserci, ma ci inviò un piccolo video. Le ultime parole, che porto ancora dentro, forti come una tempesta, furono queste:
"E quando pensate di aver fatto tutto per i vostri piccoli bambini, allora potrete andare a dormire.
Mai accada di posare il capo sul cuscino, se prima non avrete fatto tutto quello che è in vostro potere per loro."
E così, oggi, sono triste per la dipartita del Professore… Penso che lo abbiamo amato e si è fatto amare da tutti: un grande! La sua grandezza è nei solchi delle nostre esistenze come uomini e come pediatri, sulle quali lui ha contato, ha fatto la differenza. Insomma, oggi, io, sono anche in virtù di quello che lui mi ha donato. Grazie professore!
Raffaele D'Errico
Pdf Napoli
Grazie Prof. dal profondo del cuore. Rosanna Di Concilio Ped Ospedaliero
Un bacio.
Clotilde Alizzi
1) "ho imparato dagli errori" e "dobbiamo imparare dagli errori"
2) "Il mio maestro? i miei allievi".
Umiltà ineguagliabile.
mi mancherai, ma ti penserò ogni volta che visiterò un bambino
grazie di tutto
ADDIO come mi hai salutato l'ultima volta
La sua scomparsa mi lascia dentro un senso di vuoto e la strana sensazione di aver perso una persona cara.
Grazie Professore, riposi in pace
Franco Panizon, non credo solo per me, in campo pediatrico è stato quella persona. Il suo impegno professionale ed il suo insegnamento mi hanno permesso di intuire la possibilità di una pediatria "bella e buona". Ed anche se dal punto di vista personale, per motivi anche geografici, il nostro rapporto è stato ben poca cosa, professionalmente ed umanamente egli resterà per me un punto di riferimento insostituibile.
Grazie davvero, professore, di tutto.
E che la terra le sia lieve.
grazie ad un dio che è dentro di noi che ci ha fatto riconoscere il nostro esempio, il nostro laico, relativista ma religioso maestro.
addio
peppe cirillo
Grazie
Grazie per tutto Prof.La porterò sempre nel mio cuore.
Aurelia Lipari
Catania
faccio il pediatra da trenta anni, l'ho vista a Copanello, Perugia,
Trieste, nella mia Pescara - diciamo - 50 volte. Ho letto i suoi editoriali prima degli articoli di Scalfari e Montanelli e li ho diffusi tra i miei amici non medici che sono diventati suoi fans. I suoi interventi ai congressi li ho ancora impressi nella mente e nel cuore. Nutro nei suoi confronti una riconoscenza infinita per aver contribuito, attraverso i suoi interventi e scritti, a fare di me un pediatra migliore. Eppure non ho mai avuto il coraggio di rivelarle il mio affetto. Io conoscevo molto di lei e lei forse non si è mai neppure accorto di me. Non c'é mai stata un'occasione perché entrassimo in confidenza; un po' mi dispiace ma é andata così. Non posso dirle che mi piacerebbe rimediare subito a questo mancato rendez-vous anche perché dovremmo farlo in un territorio dal quale resterei volentieri lontano per ancora qualche annetto. Sappia però che per gli anni che mi rimangono la ricorderò sempre e parlerò di lei a mio figlio e, se Dio vorrà, ai miei nipoti come di colui che pur non sapendo della mia esistenza l'ha cambiata abbastanza.
Rocchno Curcio
Pediatra di base
Picerno PZ
Grazie per il contributo eccezionale che hai saputo dare al rinnovamento della Pediatria italiana. Il Tuo pensiero e la tua autentica carica umana sono state per me una guida illuminante
grazie con tutto il cuore per quanto mi hai doto.
Riposa in pace
Mi hai fatto amare questo lavoro.
Grazie Prof. a rivederci...
Sei stato una luce, un esempio, un orgoglio.
Lorenza Caielli
Pediatra
Padova
Mentre nascevano, si moltiplicavano e si sviluppavano le specialità pediatriche col conseguente rischio di indebolimento della cultura di pediatria generale, Franco Panizon è rimasto invece grande pediatra generalista: da qui il suo contributo fondamentale al mantenimento di una forte e diffusa cultura di pediatria generale nel nostro Paese.
Dotato di straordinarie doti di comunicatore sia attraverso gli scritti che attraverso la parola, egli ha affascinato e influenzato generazioni di pediatri e lascia oggi in tutti un ricordo incancellabile.
Ma Franco Panizon non è stato soltanto pediatra nel senso della scientificità modernamente intesa: egli è stato anche un umanista a tutto tondo. Lo era tanto nelle sue espressioni artistiche che andavano dagli scritti alla pittura, quanto nel modo stesso di intendere la cultura e l’attività del pediatra. Mentre assistiamo oggi al rischio di indebolimento degli aspetti umani e relazionali della medicina, Franco Panizon è stato invece fulgido esempio e promotore di una pratica pediatrica fortemente segnata dalle “due culture”.
Egli lascia un ricordo incancellabile nella mente e nel cuore dei pediatri italiani.
Armido Rubino, Past Presidente della SIRP
Franco Chiarelli, Presidente della SIRP
da Dio che ha avuto una grande responsabilita'e un compito eccezionale :formare tanti, tanti pediatri
Il suo lavoro, i suoi insegnamenti hanno cambiato il nostro modo di operare e penso che tanto di quello che siamo lo dobbiamo a Lui
Come diceva un filosofo greco quando una persona cara ci lascia non dobbiamo essere tristi,non dobbiamo pensare ai momenti brutti ma a tutto quello di bello che questa persona ci ha dato ,ai suoi insegnamenti, alle gioie condivise,alla fortuna che abbiamo avuto nell incontrarla .
grazie Prof Lei restera' sempre il nostro amatissimo pediatra di tutti
MI PIACEREBBE ,NEL PROSSIMI CONFRONTI,RIVEDERE QUESTI LUCIDI ,MAGARI COMMENTATI DAL PROF.VENTURA.
A PRESTO ,BARATTA SAURO,PEDIATRA DI FAMIGLIA ,LA SPEZIA
Caro Prof
un sentito ringraziamento
Ettore Piro
Lei è riuscito, con la sua esistenza, ad arricchire l'umanità, non solo per la ineguagliabile e lucida capacità di sapere cogliere il senso profondo delle cose, ma anche per l'umiltà che appartiene solo ai grandi.
Lei ci sarà sempre d'esempio perchè ha indicato il modo giusto di spendere l'esistenza, cercando di essere utili, al servizio degli altri.
mente lucidissima e spirito indomito. Le Sue consideraziioni sulla vita, sul genere umano, sul ruolo del medico e del pediatra, ma anche del genitore, dell'educatore e del cittadino del mondo, che esprimeva atraverso gli editoriali, gli articoli,il Suo blog hanno sempre rappresentato per me una fonte inesauribile di riflessione, approfondimento, e spesso di condivisione e discussione con i miei figli adolescenti e giovani adulti.
La scrittura colloquiale, coinvolgente, chiarissima e stimolante sui temi della vita, della società e della politica (perchè il professore era profondamente politico) mi piacerebbe fosse raccolta in un libro. Un libro da consultare, da leggere e rileggere, come si consulta il Nelson quando si cerca un chiarimento, un sostegno, qui clinico, là, nel professore, morale.
Grazie Professore.
Con affetto
Isabella Serafini
pediatria a Napoli e volontario in ospedale già da alcuni anni trovai in libreria un volume
edito da Longanesi dal titolo “Il bambino, l'ospedale e il Pediatra”, autori Panizon,
Tamburlini, Ventura; andavo in vacanza in Sicilia e nel lungo viaggio in treno iniziai a
leggere questo libro di 3 autori a me non ancora noti, e fui rapito dalla bellezza di quel
testo.
Cominciai a sottolineare le parti che più mi colpivano, condividevo e discutevo affascinato
con i miei amici non solo pediatri o medici ma tutti giovani e appassionati che si battevano
per una Italia migliore. Ricordo benissimo ancora oggi quella vacanza che fu molto
caratterizzata da quel libro che segnò la mia vita di dottore e di pediatra.
Dopo circa 1 anno dall'assunzione in ospedale chiesi al mio Primario di andare a Trieste
per fare uno stage al Burlo dal prof. Panizon. E in un inverno freddo e piovoso insieme al
mio caro amico e collega Luciano de Seta arrivai a Trieste.
Ricordo bene quei giorni, il freddo, la bora e il borin ma soprattutto le riunioni, le lunghe
riunioni dove ognuno diceva la sua e poi spesso non convinti di una diagnosi si andava a
consultare il libro e alla fine si decideva. E poi le riunioni con i vari specialisti, e ricordo i
litigi, e la grande verve di un giovane Sandro Ventura, e poi la sintesi di Panizon. Non c'era
un termine preciso della giornata in ospedale, ricordo che si andava via quando era tutto
finito, e mai prima delle 4 del pomeriggio, ma spesso molto dopo. Non perdevo una parola
di quegli incontri, prendevo appunti, cercavo di ricordare tutto, ma soprattutto cercavo di
comprendere e di assimilare il metodo, la filosofia di quel modo di lavorare che era per me
una vera novità. Rimasi folgorato e so che quei giorni al Burlo segnarono in maniera
profonda la mia vita professionale.
Sono tornato spesso a Trieste, ho divorato Medico e Bambino e gli editoriali di Panizon
dove non c'era solo cultura pediatrica ma molto di più, conservo tutti i numeri di MeB dal
primo del febbraio 1982, ed è tutt'ora la rivista che più spesso consulto e dove trovo le
risposte ai miei quesiti e che consiglio di leggere ai miei giovani colleghi.
Devo molto al prof. Panizon e alla sua scuola, mi ha insegnato una nuova pediatria. Devo
molto all'acp che Franco Panizon ha fondato nel 1974 e di cui è stato presidente dal 1986
al 1991.
Un ricordo recente del prof. Panizon é quello al congresso nazionale acp, il 16 bis a
Napoli, ma ancor prima lo ricordo a Nisida, insieme a Pasquale Alcaro, al mio amico
giudice del tribunali per i minorenni Paolo Giannino e Peppe Cirillo; avevamo parlato del
nostro progetto di adozione sociale, della condizione dei bambini a Napoli e lui volle venire
a vedere di persona la gioventù napoletana gravemente ammalata di sociale, i ragazzi del
carcere minorile di Nisida. Fu una mattinata emozionante per tutti, credo molto anche per
lui, che rimase affascinato dal posto e molto colpito dai volti, dalle parole, dalle storie di
quei ragazzi con cui spontaneamente e con molta semplicità si soffermò a parlare.
L'anno scorso a Trieste alla riunione di redazione di Medico e Bambino era il più attivo,
proponeva cose nuove e si offriva di curare nuove rubriche, sembrava il più giovane di tutti
noi, quello che guardava avanti. Questa era la sua forza.
Abbiamo perso tutti un grande maestro.
scattammo all’ultima edizione di Matera de “Gli Argonauti” nella sera in cui festeggiammo
il suo compleanno. Il professore è ritratto circondato da tre o quattro generazioni di
pediatri per i quali è stato un mentore, e che sempre gli hanno testimoniato affetto e
gratitudine. Crediamo sia il momento di un ricordo corale. Ci sarà poi, per ciascuno di noi,
una riflessione più intima e soggettiva, e i tanti ricordi personali, quelli che ognuno ha nel
proprio cuore.
Non pensavo che sarebbe mai capitato.
Come se i bambini,con i quali lavori,ti facessero dimenticare il "Tempo".
Questa non età, questa voglia di fare sempre il bene,il Proff l'ha insegnato a noi tutti.
Sono sicuro che mi resterà sempre accanto.
MC
"Molte grazie; so di non meritare, lo so davvero. le parole gentili, giustamente, non possono fare che piacere; ma nello stesso tempo ti fanno pensare a quello che non hai fatto, a quello che hai fatto male e a perché fai quello che fai. Io faccio perché ricevo piacere da quello che faccio; ma non ne riceverei piacere se non pensassi (presuntuosamente) di farlo anche per dovere. E così tutto si aggroviglia, il dovere diventa anche dovere non fatto, senso di colpa e così via. Mi scusi se sono stato troppo lungo; e grazie della poesia-canzone per il povero pensionato. panizon"
Si firmava con la p minuscola, senza titoli nè attributi... LUI che si faceva piccolo per farci diventare GRANDI.
Grazie Prof, sarai per sempre nei nostri cuori
Nicolò, da Palermo
grazie di tutto...l'ho conosciuta attraverso ciò che ci ha donato con tanto entusiasmo...entusiasmo che ha acceso i cuori di molti giovani pediatri, idealisti (chissà!), che hanno ritrovato in Lei la purezza del fare il Medico. Mi auguro che il Suo esempio e il Suo messaggio rimangano sempre vivi. Adesso tocca a noi continuare quello che Lei ha cominciato per noi: portare avanti,con dedizione e passione, la "buona" e "vera" Pediatria..
Lo conoscevo personalmente,il Prof era per me come un faro nella tempesta.
ero affascinato dalla Sua immensa cultura che permeava i suoi articoli sia professionali che non.
Sentivo di volergli bene come a un secondo padre.
Ci mancherà ,mi mancherà immensamente.
ciao prof !
Roberto Barcellona
a lui il merito di aver creato un capolavoro come "medico e Bambino" che ha plagiato favorevolmente e aiutato indelebilmente il percorso professionale di ina giovane pediatria italiane che negli anni 80 era in cerca d'autore.
io stesso in quegli anni non avevo riferimenti soprattutto in un sud dove medicina e magia spesso si confondevano.
solo i grandi uomini sanno vedere lontano e solo Il grande Panizon era capace di trasformare il suo sapere in una grande palestra di dominio pubblico per tutti e non l'oscuro e angusto ripostiglio per un sapere per pochi e di discutibile applicazione.
in un tempo dell'etica debole e dei valori ambigui
e' sicuramente strano considerare un maestro chi non si sia mai toccato fisicamente e col quale non si sia mai scambiato una parola , ma a tutt'oggi porto a Franco Panizon tutta la mia stima e la mia ammirazione e con le parole di Quasimodo ,in onore del padre, anche io mi rivolgo al grande prof con il più affettuoso e riverente "baciamu le mani"
Oronzo Forleo
neonatologo pediatra neuropsichiatra infantile a Taranto
La ricerca fu effettuata durante gli anni (dal 1954 al 1961) in cui fu a Sassari durante la direzione del suo maestro Ernesto Sartori.
In quel periodo, come ci descrive lo stesso Panizon: «… nel mondo della ricerca italiana si cominciava a lavorare sugli enzimi, sugli errori metabolici; a far della genetica.»[2] .
In questo contesto, in cui gli studi sul favismo erano particolarmente sviluppati, in particolare da Gennaro Sansone[3], il Panizon dette un contributo originale e di alto livello scientifico.
Da una recente review[4] , finalizzata all'identificazione delle più rilevanti scoperte effettuate dalla ricerca pediatrica italiana, dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri, è emersa che lo studio di Franco Panizon è una delle tredici ricerche più importanti realizzate in Italia.
Tale ricerca,oltre all’indubbio valore scientifico,che arricchisce la biografia e l’opera del Panizon è importante per le ricadute assistenziali a livello di patologia neonatale,ma è utile anche per osservare il suo metodo di ricerca e il rigore scientifico seguito. Si nota inoltre in questa ricerca un'attenzione all'ambiente circostante, in questo caso alla Sardegna, zona in cui è particolarmente alta la prevalenza di deficit da G6PD.
Prof Italo Farnetani,
Pediatra, giornalista, professore a contratto Università degli Studi di Milano Bicocca
www.italofarnetani.it
Bibliografia
[1]Panizon F. Erythrocyte enzyme deficiency in unexolained kernictetus. Lancet 1960; 12:1093.
[2]Panizon F. Trieste. La Pediatria Italiana fra cronaca e storia. Riv Ital Pediatr 1993; Suppl 19/s 1: 25
[3]Sansone G, Piga M, Segni G. Il favismo. Torino: Minerva Medica; 1958.
[4]Farnetani I, Farnetani F, La top twelve della ricerca italiana in pediatria (una “spigolatura storica”). Minerva Pediatr. In attesa di pubblicazione.
Grande pediatra, grande scienziato,grande uomo do cultura.
Il suo "splendido caratteraccio",dal burbero alla dolcezza infinita, mi ha sempre affascinato fin dal primo momento che ho avuto la fortuna di conoscerlo in un, ormai, lontano congresso a Perugia.
Ed il suo inarginabile sapere medico!
Ed il suo modo di trasmetterlo!
Sui TG delle reti nazionali e commerciali e sui quotidiani azionali non si contano i bollettini sul vomito gravidico della consorte del futuro re d'Inghilterra.
Non una notizia (almeno per quel che mi risulta) sulla scomparsa di Franco Panizon, figura eccelsa del mondo scientifico e culturale non solo della nostra Italia.
Il buon Dio l'abbia nella sua gloria.
Questo era Franco Panizon: pur nella posizione che rivestiva, aveva sempre tempo e premura di colloquiare con tutti, e con grande umiltà. Doti che posso affermare di aver conosciuto anche nella persona del prof. Vullo di Ferrara, non a caso suo intimo amico. Evidentemente sono stata molto fortunata, poiché in personaggi del loro rango, tali virtù sono estremamente rare.
Nelle mail gli parlavo di tutto, perché lo sentivo vicino, come un amico o un padre, a cui dare piena fiducia.
Spesso gli scrivevo di cose allegre, per regalargli momenti piacevoli, lui che, ormai vecchio e malato, continuava a prodigarsi per noi della “base” (è il caso di dirlo!), affinché il suo messaggio di fermo e sereno incitamento a fare del bene, arrivasse proprio a tutti.
Una mail di risposta una volta fu: “Le cose che lei mi dice di me e di come sono ricordato, peggiorerebbero gli aspetti narcisistici che già mi pervadono; ma la vecchiaia mi permette di accettarli quasi in pace. Le dirò una cosa importante: sentirmi (un po’) amato mi dà la forza di dare amore. Cari saluti”. Questo era il prof. Panizon: infinitamente dolce, generoso, schietto.
Tempo fa gli scrissi delle mie brevi vacanze nella stupenda Sardegna, e lui mi rispose che conosceva bene quella terra, avendovi trascorso sette anni della sua vita, e lì erano nati i suoi figli.
Mi raccontò che a quei tempi non aveva l’automobile ma solo una vespa, vecchia e regalata, e di abitare al quarto piano di una casa in affitto, senza bagno. “Ho dovuto comprare la vasca per metterci l’acqua che al quarto piano non arrivava, e che portavo su nel secchio o nel bidone, non ricordo, alla sera. …Ho fatto la guardia 24 ore su 24 (per 8 mesi) prima che mia moglie e il bambinello mi raggiungessero per avere letto e bistecca, vita poverissima e felicissima”. FP
Altre mail avevano un’impronta diversa:
“Caro professore,
mi trovo immersa in un mondo che non sembra nemmeno reale, tanto è fatto di ansie assurde, richieste di guarigioni immediate, urgenze inesistenti. … In questo clima è preziosissimo il suo aiuto: le sue parole infondono sempre ottimismo e voglia di fare”.
La sua risposta, pronta, fu: “Le storie che mi racconta, sì, sono quelle di sempre. A ciascuno tocca affrontarle come è capace. Io sono felice che qualcuno pensi che ho dato qualcosa. In realtà, se posso aver dato qualcosa è solo un piccolo segnale “di riconoscimento” che può aver aiutato qualcuno, semplicemente, a essere se stesso”.
Beh, sembrerà strano ma è proprio quello che è successo a me.
In una mail di circa un anno fa gli parlai ancora delle mie difficoltà, soprattutto comunicative: “Come far capire che normalmente non serve l’antibiotico? Che se si chiamano “mocciosi” un motivo ci sarà pure? Insomma, l’ho sempre presa un po’ male, e non ho saputo (o saputo troppo poco) creare quel clima di fiducia e di simpatia, indispensabili per lavorare bene. Poi … ci sono riuscita, meglio tardi che mai ma ci sono riuscita! Io timida con autorevolezza 0, ho capito che dovevo semplicemente seguire la mia naturale inclinazione, ed essere più tollerante, più disponibile. Di conseguenza ho iniziato ad essere meno stanca, meno ansiosa, più sorridente, sortendo un effetto rebound che mai avrei immaginato così immediato, in un flusso di interscambio affettivo molto gratificante.
È proprio quello che lei professore dice da sempre! … Il benessere poi, ci ha portato ad essere troppo individualisti, invece è fantastico scoprire quanto è bello fare del bene, e noi medici pediatri siamo in una posizione super-privilegiata!”.
“Carissime parole, che non merito”. Fu la sua unica frase.
Mi piace terminare con la sua mail di risposta a delle immagini delle chiese di Roma: “Non sono riuscito ad aprire le foto, pazienza! Sì Roma è stupenda. Io l’ho vista e girata, chiesa per chiesa, museo per museo, piazza per piazza, giardino per giardino, in bicicletta, venendo da Terni, (dove sono stati, per qualche anno, i miei genitori, e dove andavo in vacanza), alla fine degli anni ’40, poco dopo la guerra, niente automobili, pochi tram; s’immagini la bellezza”.