Novembre 1999 - Volume II - numero 9
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Ricerca
La
consulenza psicologica per i pazienti dermatologici pediatrici: quali
“indicatori” osservare
E.
Andreoli, A. Mozzetta, A. Grassi, PG. Foglio Bonda, M. Paradisi
IRCCS,
Istituto Dermopatico dell'Immacolata, Roma
Psychological
assistance in paediatric dermatology. indicators
We
suggest that a significant psychological factor can be identified in
a skin disease when we can prove that a psychological "malaise"
leads to a dermal sign onset or aggravation (psychosomatic trouble),
or that a skin disease leads to a psychic trouble onset or
aggravation (somatopsychic trouble). 13 indicators are proposed in
order to assess the incidence of this factor and the need for
assistance: 1. extreme behaviours; 2. inadequate relationship with
parents, brothers and sisters, or other important persons; 3. sleep,
appetite, social integration troubles; 4. behaviours inconsistent
with the age (personal autonomy); 5. sphincter troubles; 6. very
regressive behaviours; 7. school failure; 8. clear presence of a
stressing event or situation; 9. feelings of guilt; 10. negation or
overestimation of the negative effects of a skin disease; 11.
self-attribution of responsibilities in case of inadequate dynamics
within the family; 12. excessive opposition or aggressive behaviours;
13. behaviours inconsistent with the age (sexual behaviours or
interests).
Six case
studies are described.
Articolo
Numerosi
studi e ricerche dimostrano quanto siano interdipendenti, in ogni
momento della vita, ma soprattutto durante il periodo dello sviluppo
infantile e adolescenziale, la salute fisica da quella psichica e
viceversa.
Possiamo
parlare di una componente psicologica nelle malattie dermatologiche,
quando
- una situazione di disagio psicologico contribuisce al manifestarsi della dermopatia (disturbi psicosomatici);
- la malattia dermatologica influenza negativamente l'aspetto psicologico (disturbi somatopsichici).
In ogni
caso, il disagio che provano il bambino e l'adolescente con
malattie dermatologiche a livello di percezione della propria realtà
è del tutto particolare e, a partire dalla patologia fisica
determina vissuti disforici che, anche se non sempre sono
necessariamente “gravi”, in genere rivestono un'alta
significatività.
Per
questo è indispensabile valutare la presenza di quegli
indicatori che segnalano la possibilità che esista una
componente psicologica che può aver influenzato il presentarsi
e/o il mantenersi della malattia.
Tale
indagine però non è compito specifico del Dermatologo
che, in conseguenza, quando ne ravvisa la necessità, chiede la
consulenza dello Psicologo.
Per
decidere relativamente alla funzionalità di questa
collaborazione, il Dermatologo può osservare, durante la
visita, se si rilevano nel bambino/adolescente, nei suoi genitori e
nell'ambito della loro relazione, uno o più atteggiamenti
e/o dinamiche conflittuali, la cui presenza può far ipotizzare
l'esistenza di un particolare disagio psichico e, in conseguenza
l'utilità di una consulenza psicologica.
Presentiamo
un elenco degli atteggiamenti e/o condotte che sembrano essere i più
significativi e quattro casi di piccoli pazienti in cui si
manifestano, insieme alla dermopatia, alcuni di questi “indicatori”
che hanno orientato il Dermatologo ad inviarli alla consulenza
psicologica.
Principali
indicatori per valutare l'opportunità di una consulenza
psicologica
1. Lapresenza di “comportamenti estremi”, negativi ma anche
positivi.

2.Rapporti inadeguati con genitori, i fratelli o altre persone
significative.

3)Manifestazioni di difficoltà negli ambiti delsonno; dell'alimentazione; dei rapporti
interpersonali e dell'adattamento sociale.

4.Condotte di autonomia personale incoerenti con la propria età,
per difetto o per eccesso.
5.Inadeguato controllo sfinterico.
6.Comportamenti marcatamente regressivi.
7.Rendimento scolastico scarso, manifestazioni comportamentali e
somatiche quali espressioni di disagio

8.Evento stressante specifico o situazione prolungata di
stress diffuso.
9.Sensi di colpa riferiti al manifestarsi, al mantenersi e/o
alle conseguenze della dermopatia.

10.Negazione o esagerata accentuazione del significato negativo
della dermopatia.
11.Autoattribuzione da parte del soggetto di una particolare
responsabilità personale riferita all'eventuale presenza
di dinamiche familiari inadeguate.

12.Atteggiamenti esagerati e sistematici di opposizionismo e/o
aggressività, indirizzati verso se stesso e/o verso gli
altri.

13.Comportamenti decisamente inadeguati all'età,
nell'ambito degli interessi e/o delle condotte sessuali.

G.
V.
Composizione
familiare: Padre 37 anni, elettricista; Madre 36 anni,
collaboratrice domestica; G. V., femmina, 13 anni, frequenta la III
media inferiore
Diagnosi
dermatologica: dermatite atopica - alopecia
Anamnesi:
la dermatite atopica è presente dalla nascita, mentre
l'alopecia si è manifestata un anno fa, poco dopo l'inizio
della scuola. La ragazza dice: “dovevamo fare molti compiti in
classe e dalla preoccupazione mi veniva la febbre”.
Oltre
all'attività già segnalata i genitori gestiscono
insieme una piccola attività commerciale. La ragazza “si
vergogna” del lavoro dei genitori e della propria condizione
economico-sociale.
Parlando
della madre la ragazza dice “non è riuscita a portare
avanti altre gravidanze”; parla molto di questo, con evidente
coinvolgimento, ma esplicitamente nega il dispiacere di essere figlia
unica. Non manifesta i propri vissuti disforici, che rifiuta e tende
ad ipercompensare, generalmente con successo. Relativamente alle
dermopatie, che danneggiano il suo aspetto che altrimenti sarebbe
molto gradevole, dice: “Non mi importa”; “Tanto è
uguale”.
Si
manifesta sempre socievole, molto allegra e scherzosa; nei momenti di
particolare tensione attua condotte di onicofagia al punto di ferirsi
le dita.
Indicatori
individuati per la richiesta di consulenza psicologica: 2 - 7 - 8 -
10 - 12
Diagnosi
psicologica: disturbo di ansia generalizzata, di grado lieve
Intervento
proposto: sostegno psicologico.
M.
M.
Composizione
familiare: Padre 49 anni, muratore e calzolaio; Madre 46 anni,
sarta; sorella 26 anni, sposata, in attesa del primo figlio; sorella
22 anni, ha da poco interrotto l'università; M. M.,
femmina, 17 anni, frequenta il III liceo classico
Diagnosi
dermatologica: psoriasi
Anamnesi:
la psoriasi si è manifestata all'età di 4 anni; la
ragazza la collega ad un ricovero in ospedale del padre per circa un
mese, che interruppe forzatamente il loro legame affettivo allora
molto stretto. Da quel momento la dermopatia si è sempre
mantenuta stazionaria. Ultimamente si è verificato un evento
stressante - la morte accidentale di un amico - che ha aggravato i
suoi problemi fisici (aumento della psoriasi, svenimenti, difficoltà
del sonno) e psicologici (presenza di sentimenti disforici, attacchi
di panico, fobie). Si ricovera ma accetta mal volentieri le cure e,
tornata a casa, riduce e/o sospende la terapia.
Attualmente
il soggetto non ha buoni rapporti con i familiari; ignora i genitori
dai quali si sente molto diversa e non stima le sorelle, perché
poco realizzate, timide, “mammone”, spaventate dalla malattia e
dalla sofferenza fisica. È molto autonoma e indipendente. Il
rendimento scolastico è molto inferiore alle sue potenzialità;
la ragazza accetta e giustifica questo fatto dicendo che il suo
impegno è volutamente limitato perché “mi va di
divertirmi”. Sta con un ragazzo da circa tre anni, è
affettivamente molto dipendente da lui e considera questa relazione
come un rapporto significativo e gratificante.
Indicatori
individuati per la richiesta di consulenza psicologica: 2 - 3 -7 - 8
- 12
Diagnosi
psicologica: disturbo di ansia generalizzata con manifestazioni
di tipo fobico e depressivo, seppure relativamente controllate dal
soggetto.
Intervento
proposto: farmacologico e psicoterapeutico.
D'A.
S.
Composizione
familiare: Padre 42 anni, commerciante; Madre 38 anni, casalinga;
D'A. S., maschio, 9 anni, frequenta la IV elementare; sorella 8
anni, frequenta la III elementare
Diagnosi
dermatologica: orticaria cronica
Anamnesi:
L'orticaria si è presentata precocemente, intorno ai 3 anni.
La madre
è molto ansiosa nei riguardi dei figli, che iperprotegge;
riconosce questo suo atteggiamento ma non riesce o non vuole
cambiare. Questo è causa di tensione e di disaccordo nei
rapporti di coppia e determina con frequenza da parte dei genitori
richieste ai figli che sono incoerenti tra loro.
Il
bambino, molto legato e dipendente dai genitori, esprime un chiaro
disagio per le loro liti e vive negativamente questa situazione che
descrive dicendo: “litigano per colpa nostra”.
L'orticaria
fornisce alla madre una giustificazione per alcune sue condotte (ad
es. telefonare tutti i giorni a scuola per sapere come sta il figlio;
farlo andare solo a casa di compagni dove può rimanere anche
lei per controllare cosa fa il figlio; far coricare il marito in
un'altra stanza per dormire lei nel letto grande con i due figli;
...). La madre accontenta i figli in tutto; ad es. cucina per loro
quello che chiedono e li lascia mangiare quanto vogliono; il figlio è
in forte sovrappeso.
Socievole
e interessato alle interazioni soprattutto con i coetanei, il bambino
presenta vissuti di costrizione personale e ambientale (riferiti
all'ambito delle interazioni sociali).
Indicatori
individuati per la richiesta di consulenza psicologica: 2 - 3 - 4 - 8
- 11
Diagnosi
psicologica: esente da disturbo psicopatologico strutturato.
Intervento
proposto: nessuno indirizzato direttamente al soggetto.
Consulenza psicopedagogica ai genitori.
D. L.
S.
Composizione
familiare: Padre 48 anni, disoccupato; Madre 40 anni, estetista;
figlio maschio 15 anni, gioca a calcio; D. L. S., femmina, 12 anni,
frequenta la II media inferiore ; figlia femmina, 6 anni, I
elementare
Diagnosi
dermatologica: dermatite atopica
Anamnesi:
la ragazza manifesta la dermatite per la prima volta a 6 anni, in
concomitanza con l'inizio della scuola e la nascita della sorella.
La dermopatia si presenta in forma lieve, con lunghi periodi di
remissione; attualmente la sintomatologia si è molto
aggravata.
Il padre,
precedentemente commerciante, proprietario del proprio negozio, circa
un anno fa si indebita e fallisce per aiutare un amico; come
conseguenza soffre di depressione.
La madre
lavora molto cercando di farsi carico del sostegno economico della
famiglia; per questo motivo molto spesso è lontana da casa.
Il
fratello maggiore, con gran dispiacere della madre, ha appena
interrotto gli studi per dedicarsi solo al calcio; il padre dice che
“tanto nella vita è solo questione di fortuna”.
La
ragazza va bene a scuola, ma ha poco tempo perché deve badare
alla sorellina e gestire la casa in assenza della madre.
La madre
la definisce una ragazza “molto matura, responsabile e assennata
per l'età che ha”.
La
ragazza nei confronti del padre manifesta atteggiamenti di
svalutazione, di rabbia e di aggressività per il modo
(totalmente passivo) con cui affronta la propria situazione
lavorativa. In riferimento alla madre, a cui è molto legata,
sono evidenti condotte di stima e di identificazione, unitamente al
disagio di “non riuscire a guarire” velocemente per non crearle
ulteriori preoccupazioni e spese.
Indicatori
individuati per la richiesta di consulenza psicologica: 2 - 4 - 8 -
9
Diagnosi
psicologica: disturbo di ansia, di grado lieve, conseguente alla
situazione familiare.
Intervento
proposto: farmacologico, per l'impossibilità di
realizzare un sostegno psicologico a motivo delle difficoltà
economiche e logistiche.
Conclusioni
Crediamo
che la considerazione di questi indicatori possa essere utile al
Dermatologo per valutare adeguatamente la situazione del bambino o
dell'adolescente e decidere se richiedere o meno la consulenza
dello Psicologo. Non è possibile definire il numero di
indicatori che deve essere presente per suggerire l'opportunità
della consulenza psicologica. Sarà cura del Dermatologo
valutare il “peso” soggettivo di ognuno di essi, per proporre o
meno questo riferimento. Questo ci sembra di particolare importanza
perché permette di offrire al piccolo dermopaziente tutti gli
interventi specialistici che possono concorrere a stimolare in lui
una risposta migliore alla terapia dermatologica e, allo stesso
tempo, evita uno screening psicologico di tutti i pazienti che, oltre
a richiedere un impiego notevole di tempo e di energie, spesso
risulterebbe inutile e, in alcuni casi, persino controproducente o
negativo.
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