Settembre 2009 - Volume XII - numero 7
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Ricerca
Allattamento
al seno: prevalenza e fattori ostacolanti
Indagine
di un osservatorio consultoriale di Cagliari
Pediatri
partecipanti: Cristina Gabba, Antonello Melis, Carmela Soggiu,
Ornella Marini, Daniela Pilato, Maria Rosa Pusole
Pediatri
consultoriali ASL 8 Cagliari, Distretto socio-sanitario, Area
materno-infantile
*Centro
nazionale di epidemiologia, Istituto Superiore di Sanità
Indirizzo
per corrispondenza: uadra@yahoo.it
PREVALENCE
OF BREASTFEEDING AND RISK FACTORS. A STUDY ON CHILD DELIVERING
WOMEN ATTENDING PUBLIC PRIMARY MATERNAL AND CHILD HEALTH SERVICES
(PPMCHS) IN CAGLIARI AREA, ITALY
Key
words
breastfeeding,
risk factors, primary maternal and child health services.
Summary
Aims
and setting. To estimate the prevalence
of full breastfeeding (FB) at six months after birth and factors
associated to earlier interruption. To evaluate the effectiveness
of PPMCHSs in promoting, protecting and supporting breastfeeding
among mothers that attended antenatal classes (AC), organised by
five PPMCHSs in Cagliari area, during the period January 1st 2001
and December 31 2005.
Method.
All mothers who attended AC were offered an interview after one
month and at six months from delivery. Collected data regarded
way of delivery, status of breastfeeding (24h recall), access to
postnatal activities performed by PPMCHSs, age, education,
occupation and parity. Three groups were considered for
comparison: a) FB >5 months, b) FB <=5months, c) FB<1
month.
Results
and conclusions. Out of 1166 women who attended AC during the
considered period 1060 (90.9%) accepted the interview. FB at six
months after birth was recorded for 63.5% of interviewed mothers.
Use of formula milk during birth centre stay and the condition of
housewife resulted associated to earlier interruption of FB. On
the contrary, attending postnatal activities at PPMCHSs was
associated to longer persistence of FB. The comparison of these
results with those obtained with other investigations in Cagliari
and elsewhere confirms the positive role of AC and postnatal
visits at PPMCHSs in promoting, protecting and supporting
breastfeeding. |
Obiettivi
e popolazione in studio. Stimare la prevalenza e i fattori
associati alla persistenza dell’allattamento al seno completo
tra le donne che dal 2001 al 2005 hanno partecipato ai corsi di
accompagnamento alla nascita (CAN) e hanno ricevuto l’offerta
attiva di assistenza in puerperio per la promozione, protezione e
sostegno dell’allattamento al seno presso 5 consultori
familiari (CF) della ASL8 di Cagliari.
Metodi.
A tutte le donne che hanno partecipato ai CAN dal 2001 al 2005 è
stata proposta una intervista-questionario diretta o per colloquio
telefonico (recall delle 24 ore) a 1 mese e a 6 mesi dal parto per
rilevare le modalità del parto, le modalità di
allattamento al momento dell’intervista e alcune condizioni
socio-demografiche (età, istruzione, occupazione, parità),
oltre al numero di visite in consultorio durante il puerperio. Sono
stati messi a confronto tre gruppi: a) allattamento al seno completo
(ASC) a sei mesi, b) ASC interrotto entro il quinto mese, c) ASC
interrotto nel primo mese.
Risultati
e conclusioni. Su 1166 gravide che hanno partecipato ai CAN nel
periodo considerato, 1060 (90.9%) hanno accettato l’intervista
e sono state intervistate ai tempi stabiliti. Il 63.5% delle
intervistate allattava ancora al seno in modo completo a sei mesi
dalla nascita. La somministrazione di latte in formula nel centro
nascita e la condizione di casalinga sono risultate associate alla
precoce interruzione dell’ASC, mentre frequenti visite in
consultorio durante il puerperio hanno favorito la maggiore
persistenza dell’ASC. Confrontando i risultati del presente
studio con le prevalenze di ASC stimate in altri studi, si conferma
l’importanza del CAN e dell’assistenza in puerperio,
offerti attivamente dai CF, per la promozione, protezione e sostegno
dell’allattamento al seno.
Parole
chiave: allattamento al seno, fattori di rischio, consultori
familiari.
Nonostante
l’allattamento al seno (AS) sia ormai considerato
l’alimentazione ottimale per il bambino per i vantaggi
derivanti in termini di salute, difficilmente viene realizzato in
modo esclusivo e prolungato nella popolazione generale. Partendo da
questo dato esperienziale, l’indagine nei consultori familiari
della ASL di Cagliari si è proposta di: 1) stimare la
prevalenza dell’AS nelle donne frequentanti i corsi
consultoriali di accompagnamento alla nascita; 2) individuare i
fattori ostacolanti e possibilmente delineare categorie “a
rischio” di interruzione precoce dell’AS prima del 6°
mese, a cui dedicare maggiori risorse e migliori strategie di
sostegno nel percorso nascita consultoriale; 3) valutare l’efficacia
degli interventi di promozione e sostegno realizzati nei consultori
familiari.
Le
definizioni adottate per lo studio1 sono riportate nel Box
1.
L’indagine
è stata realizzata tramite un osservatorio attivato nel
gennaio 2001 in 5 consultori familiari i cui operatori (pediatri,
assistenti sanitari, ostetriche, psicologi e ginecologi) praticano il
sostegno all’AS, a seguito di apposito training dell’equipe
e individuazione di un protocollo operativo condiviso fondato sulle
10 norme OMS-UNICEF2,3.
Il
training è stato realizzato con la partecipazione degli
operatori al corso “Promozione e pratica dell’allattamento
al seno; corso per operatori sanitari” tenuto da un’equipe
dell’IRCSS “Burlo Garofolo" di Trieste2.
La
popolazione generale media annua relativa ai 5 Consultori coinvolti
nell’indagine è di 252.166 unità, con 37.737
donne 15-49 anni in età fertile, mentre la media annua di nati
è di 3.612 unità. Hanno frequentato i corsi di
accompagnamento alla nascita le madri di 1060 bambini (nati dal 1°
gennaio 2001 al 31 dicembre 2005) (804 primipare) e di loro è
stata ricostruita interamente la storia di allattamento grazie al
loro ritorno, dopo la fase prenascita, al dopo nascita (90.6%) per il
sostegno all’allattamento, con una perdita di 106 unità
(9.4%) (mancati ritorni al doponascita).
I
Consultori dell’ASL Cagliari sono complessivamente 10.
a)
Allattamento al seno (AS) esclusivo: il bambino riceve solo latte
materno, direttamente o spremuto, e nessun altro liquido o solido,
ad eccezione di sciroppi vitaminici o supplementi minerali o
farmaci;
b) AS
predominante: il bambino riceve oltre al latte materno, acqua o
altre bevande a base di acqua (tisane, camomilla) e/o vitamine o
supplementi minerali o farmaci;
c) AS
completo: la somma di a) e b);
d)
Alimentazione complementare: il bambino riceve oltre al latte
materno altri liquidi e/o solidi, latte liquido o in polvere,
brodi di carne, o vegetali;
e) non
AS: il bambino non riceve latte materno.
Nota:
Non sono state ritenute rilevanti le somministrazioni estemporanee
(prima del ritorno in consultorio nel puerperio) di liquidi quali
tisane. |
Le azioni
poste in essere dagli operatori delle equipes consultoriali hanno
fatto riferimento a quanto proposto nel Progetto Obiettivo
Materno-Infantile4:
- In fase pre-nascita: azioni di promozione con incontri di gruppo con tema “Effetti benefici dell’allattamento al seno per madre e bambino”.
- In puerperio: visita domiciliare entro i primi 15 giorni per l’individuazione precoce delle difficoltà di allattamento, rivolte alle madri impossibilitate ad accedere in consultorio, effettuata da ostetrica e assistente sanitaria; incontri di gruppo con le neomamme e neopapà per l’individuazione precoce delle difficoltà di allattamento (ragadi, ingorgo mammario, mastite), visita pediatrica (entro i primi 15 giorni) e loro risoluzione (sgorgamento del seno, terapia topica, eventuale terapia antibiotica); la presenza della donna all’interno di un gruppo ha favorito lo sviluppo di forme di auto-aiuto.
Le azioni
sono state sequenziali in quanto all’interno di un percorso e
quella adottata durante il puerperio è risultata la più
importante. Agli incontri promozionali hanno partecipato tutte le
equipes consultoriali.
Lo
strumento utilizzato è stato un questionario-intervista
somministrato al 1° e al 6° mese in modo diretto o per
colloquio telefonico, con domande sull’allattamento con recall
delle 24 ore sul modello del questionario presente negli atti di
prevalenza al seno in Emilia-Romagna5 (fornita in
allegato); l’indagine è anche retrospettiva e delle
diadi madre-bambino coinvolte è stato ricostruito l’intero
percorso di allattamento: inizio, durata, esclusività,
promozione e sostegno ricevuti, modalità di allattamento nel
centro nascita (quali primo attaccamento al seno dopo il parto,
possibilità di rooming-in, somministrazione di latte
formulato), difficoltà incontrate, parità e i
determinanti sociali (istruzione e stato occupazionale) nel 6°
mese di vita del lattante, con inserimento dei dati nella griglia di
rilevazione.
Tra
queste 1060 diadi si sono formati 3 gruppi: uno con allattamento
completo sino al 6° mese di vita del bambino e uno con
allattamento completo interrotto prima del 6° mese. È
stato poi identificato un 3° gruppo: popolazione con allattamento
completo interrotto prima del compimento del 1° mese. La ricerca
è stata supervisionata dal Centro Nazionale di Epidemiologia
dell’Istituto Superiore di Sanità.
Su 1060
diadi madre-bambino tornate al dopo-nascita 673 (63.5%) hanno
condotto l’allattamento completo sino al 6° mese,
comprendendone 278 (26.2%) tornato in consultorio dopo il parto in
alimentazione complementare o non allattamento al seno e passato
(shift), dopo il sostegno, all’allattamento al seno completo,
mentre le restanti 387 (36.5%) hanno interrotto prima del 6°
mese, passando al non allattamento al seno o all’alimentazione
complementare; di queste 215 (20.3%) hanno interrotto nel corso del
1° mese (Tabella
1).
Nella
Tabella 2
sono riportati i fattori associati all’AS completo al 6°
mese: risultano evidenti le minori probabilità di raggiungere
la “meta” del 6° mese e un maggior rischio di
interruzione per le condizioni materne di casalinga (OR
aggiustato=0.60; IC 95%: 0.42-0.86), somministrazione di formula per
il neonato (ORagg= 0.45; IC 95%: 0.33-0.62); risultano più
debolmente associati all’interruzione la primi parità,
il parto cesareo, la gemellarità e il basso peso neonatale.
Sono
risultate associate a una più lunga persistenza dell’AS
completo frequenti visite in puerperio (5-9: ORagg=2.05, IC 95%
1.47-2.86); >9: ORagg=2.70, IC 95%: 1.88-3.88) e, più
debolmente, il livello di istruzione maggiore
Nella
Tabella 3
sono riportati i fattori particolarmente associati all’interruzione
precoce dell’AS entro il 1° mese. I fattori legati
all’interruzione precoce dell’AS entro il 1° mese
sono stati: la somministrazione di latte formulato, il basso peso
alla nascita e la scarsa frequenza, durante il puerperio, al
consultorio.
Nella
Tabella 4
sono riportati i fattori associati all’AS completo oltre il 5°
mese avendo escluso dal computo le donne che hanno interrotto prima
del 1° mese. Come si può osservare le determinanti di
rischio tendono a sfumare.
Delle 278
madri con allattamento misto o artificiale passate all’allattamento
completo in seguito all’intervento delle equipes de Consultori
232 (83,4%) avevano un’attività lavorativa; 37 (13,3%)
erano con titolo di studio pari o inferiore alla licenza media mentre
le altre avevano un titolo di studio pari o superiore al diploma di
scuola media superiore; 50 erano pluripare mentre le altre erano al
primo figlio; tutte avevano frequentato il corso di accompagnamento
alla nascita in Consultorio. Le varie problematiche per cui hanno
chiesto sostegno sono state prevalentemente di difficoltà di
attaccamento per ingorgo mammario (65 casi: 23,4%), mastite (34 casi:
12,2%), rigurgiti frequenti (36 casi: 13%). La rimozione di questi
fattori è stato probabilmente l’intervento determinante
per il passaggio all’allattamento completo al seno di questo
gruppo di donne.
Popolazione
totale:
1060
diadi madre-bambino |
Con
AS esclusivo al seno 6° mese
N=673
(63.5%)
|
Con
AS interrotto tra 1° e 5° mese
N=175
(16.2%) |
Con
AS. int. entro il 1°mese
N=
212 (20.3%) |
Totale |
Madre
età (media) |
33.00 |
32.20 |
32.30 |
|
Casalinga |
114
(16.9%) |
52
(29.7%) |
58
(27.3%) |
224 |
Occupata |
559
(83.1%) |
123
(70.3%) |
154
(72.7%) |
836 |
Cultura
media inf. |
96
(14.3%) |
43
(24.6%) |
51
(24.0%) |
190 |
Diploma
superiore |
577
(85.7%) |
132
(75.4%) |
161
(76.0%) |
870 |
Padre
età (media) |
35.6 |
34.00 |
32.90 |
|
Storia
ripr.primipara |
494
(73.4%) |
137
(78.3%) |
175
(82.5%) |
806 |
pluripara |
179
(26.6%) |
38
(21.7%) |
37
(17.7%) |
254 |
gemellarità |
2
(0.3%) |
0.00 |
17
(8.0%) |
19 |
Grav.<37
sett. |
26
(3.9%) |
4
(2.3%) |
40
(18.9%) |
70 |
Grav.
parafisiol. |
234
(34.8%) |
51
(29.1%) |
84
(39.6%) |
369 |
Parto
cesareo |
219
(32.5%) |
61
(34.8%) |
115
(54.2%) |
395 |
Basso
peso neonatale, <2,6 kg |
41
(6.1%) |
7
(4.0%) |
49
(23.1%) |
97 |
Attacco
al seno>2h |
205
(30.5%) |
67
(38.3%) |
113
(53.3%) |
385 |
Non
Rooming-in |
281
(41.8%9 |
83
(47.4%) |
128
(60.4%) |
492 |
Somm.
e dimiss. con formula |
282
(41.9%) |
78
(44.6%) |
173
(81.6%) |
535 |
Degenza
protratta |
80
(11.9%) |
16
(9.1%) |
44
(20.7%) |
140 |
Ricovero
in t.i.n . |
31
(4.6%) |
7
(4.0%) |
29
(13.7%) |
67 |
Shift
formula-seno esclusivo |
278
(41.3%) |
/ |
/ |
278 |
Interventi
di sostegno in consultorio f. (per diade) |
6.8
|
4.6 |
5.2 |
Variabile |
All>5m |
% |
N |
ORgr |
ORagg |
IC
(95%) |
P |
occupazione |
|||||||
occupata |
557 |
66.9 |
833 |
1 |
1 |
||
casalinga |
116 |
51.1 |
227 |
0.52 |
0.60 |
0.42-0.86 |
0.006 |
istruzione |
|||||||
<=med.inf. |
95 |
51.4 |
185 |
1 |
1 |
||
>=med.sup. |
578 |
66.1 |
875 |
1.84 |
1.33 |
0.91-1.94 |
0.14 |
parità |
|||||||
Pluripara |
179 |
69.9 |
256 |
1 |
1 |
||
Primipara |
494 |
61.4 |
804 |
0.69 |
0.75 |
0.54-1.05 |
0.10 |
gravidanza |
|||||||
Fisiologica |
438 |
63.7 |
688 |
1 |
1 |
||
Patologica |
235 |
63.2 |
372 |
0.98 |
1.10 |
0.82-1.47 |
0.52 |
termine |
|||||||
>=37
sett. |
649 |
65.2 |
995 |
1 |
1 |
||
<=36
sett. |
24 |
36.9 |
65 |
0.31 |
0.85 |
0.43-1.71 |
0.66 |
parto |
|||||||
spontaneo |
453 |
68.1 |
665 |
1 |
1 |
||
TC |
220 |
55.7 |
395 |
0.59 |
0.75 |
0.56-1.00 |
0.05 |
Gemellarità |
|||||||
no |
592 |
64.5 |
918 |
1 |
1 |
||
si |
2 |
10.5 |
19 |
0.06 |
0.27 |
0.06-1.26 |
0.10 |
Peso
nascita |
|||||||
>=2500g |
632 |
65.7 |
962 |
1 |
1 |
||
<2500g |
41 |
41.8 |
98 |
0.38 |
0.63 |
0.37-1.08 |
0.09 |
Attacc.
al seno |
|||||||
<=2h |
420 |
67.2 |
625 |
1 |
1 |
||
>2h |
253 |
58.2 |
435 |
0.68 |
1.06 |
0.76-1.47 |
0.73 |
Rooming
in |
|||||||
no |
283 |
57.4 |
493 |
1 |
1 |
||
si |
390 |
68.8 |
567 |
1.64 |
1.09 |
0.79-1.52 |
0.59 |
Sommin.
Form. |
|||||||
no |
397 |
74.8 |
531 |
1 |
1 |
||
si |
276 |
52.2 |
529 |
0.37 |
0.45 |
0.33-0.62 |
<0.0001 |
Degenza
protratta |
|||||||
no |
592 |
64.5 |
918 |
1 |
1 |
||
si |
81 |
57.0 |
142 |
0.73 |
1.11 |
0.68-1.81 |
0.68 |
Ricov.
t.i.n. |
|||||||
no |
642 |
64.7 |
992 |
1 |
|||
si |
31 |
45.6 |
68 |
0.46 |
0.73 |
0.37-1.46 |
0.37 |
Visite
puerp. |
|||||||
<=4 |
276 |
52.1 |
530 |
1 |
1 |
||
5-9 |
197 |
71.9 |
274 |
2.35 |
2.05 |
1.47-2.86 |
<0.0001 |
>=10 |
200 |
78.1 |
256 |
3.29 |
2.70 |
1.88-3.88 |
<0.0001 |
Età
madre |
|||||||
<=29
aa |
108 |
57.5 |
188 |
1 |
1 |
||
30-34aa |
304 |
65.2 |
466 |
1.39 |
1.19 |
0.81-1.74 |
0.38 |
>=35
aa |
261 |
64.3 |
406 |
1.33 |
1.10 |
0.73-1.66 |
0.63 |
Tabella
3. Condizioni di rischio associate all’ interruzione
dell’allattamento al seno entro un mese
Variabile |
All<1m |
% |
N |
ORgr |
ORagg |
LC
(95%) |
P |
occupazione |
|||||||
occupata |
154 |
18.5 |
833 |
1 |
1 |
||
casalinga |
61 |
26,9 |
227 |
1.62 |
1.55 |
1.00-2.40 |
0.051 |
istruzione |
|||||||
<=med.inf. |
51 |
27.6 |
185 |
1 |
1 |
||
>=med.sup. |
164 |
18.7 |
875 |
0.61 |
0.69 |
0.44-1.09 |
0.11 |
parità |
|||||||
Pluripara |
39 |
15.2 |
256 |
1 |
1 |
||
Primipara |
176 |
21.9 |
804 |
1.56 |
1.28 |
0.83-1.98 |
0.26 |
gravidanza |
|||||||
Fisiologica |
129 |
18.8 |
688 |
1 |
1 |
||
Patologica |
86 |
23.1 |
372 |
1.30 |
1.12 |
0.78-1.59 |
0.54 |
termine |
|||||||
>=37
sett. |
178 |
17.9 |
995 |
1 |
1 |
||
<=36
sett. |
37 |
56.9 |
65 |
6.06 |
1.40 |
0.67-2.92 |
0.37 |
parto |
|||||||
spontaneo |
101 |
15.2 |
665 |
1 |
1 |
||
TC |
114 |
28.9 |
395 |
2.27 |
1.52 |
1.07-2.17 |
0.019 |
Gemellarità |
|||||||
no |
198 |
19.0 |
1041 |
1 |
1 |
||
si |
17 |
89.5 |
19 |
36.2 |
5.02 |
1.04-24.3 |
0.045 |
Peso
nascita |
|||||||
>=2500
gr |
165 |
17.2 |
962 |
1 |
1 |
||
<2500
gr |
50 |
51.0 |
98 |
5.03 |
2.59 |
1.45-4.64 |
0.001 |
Attac.
al seno |
|||||||
<=2h |
101 |
16.2 |
625 |
1 |
1 |
||
>2h |
114 |
26.2 |
435 |
1.84 |
1.01 |
0.68-1.50 |
0.97 |
Rooming
in |
|||||||
no |
130 |
26.4 |
493 |
1 |
1 |
||
si |
85 |
15.0 |
567 |
0.49 |
0.98 |
0.65-1.47 |
0.92 |
Sommin.
Form. |
|||||||
no |
41 |
7.7 |
531 |
1 |
1 |
||
si |
174 |
32.9 |
529 |
5.85 |
4.33 |
2.84-6.60 |
0.000 |
Degenza
protratta |
|||||||
no |
171 |
18.6 |
918 |
1 |
1 |
||
si |
44 |
31.0 |
142 |
1.96 |
1.06 |
0.58-1.91 |
0.86 |
Ricov.
t.i.n. |
|||||||
no |
186 |
18.8 |
992 |
1 |
1 |
||
si |
29 |
42.7 |
68 |
3.22 |
1.17 |
0.53-2.58 |
0.70 |
Visite
puerp. |
|||||||
<=4 |
151 |
28.5 |
530 |
1 |
1 |
||
5-9 |
32 |
11.7 |
274 |
0.33 |
0.38 |
0.24-0.60 |
0.0001 |
>=10 |
32 |
12.5 |
256 |
0.36 |
0.46 |
0.29-0.73 |
0.001 |
Età
madre |
|||||||
<=29
aa |
36 |
19.2 |
188 |
1 |
1 |
||
30-34
aa |
91 |
19.5 |
466 |
1.02 |
1.15 |
0.70-1.89 |
0.58 |
>=35
aa |
88 |
21.7 |
406 |
1.17 |
1.45 |
0.86-2.43 |
0.159 |
Tabella
4. Variabili associate alla probabilità di allattare al
seno oltre 5 mesi (esclusi allattamento <1 mese)
Variabile |
All>5m |
% |
N |
ORgr |
ORagg |
LC
(95%) |
P |
occupazione |
|||||||
occupata |
557 |
82.0 |
679 |
1 |
1 |
||
casalinga |
116 |
69.9 |
166 |
0.51 |
0.62 |
0.40-0.97 |
0.037 |
istruzione |
|||||||
<=med.inf. |
95 |
70.9 |
134 |
1 |
1 |
||
>=med.sup. |
578 |
81.3 |
711 |
1.78 |
1.21 |
0.75-1.94 |
0.44 |
parità |
|||||||
Pluripara |
179 |
82.5 |
217 |
1 |
1 |
||
Primipara |
494 |
78.7 |
628 |
0.78 |
0.76 |
0.49-1.17 |
0.21 |
gravidanza |
|||||||
Fisiologica |
438 |
78.4 |
559 |
1 |
1 |
||
Patologica |
235 |
82.2 |
286 |
1.27 |
1.30 |
0.89-1.90 |
0.18 |
termine |
|||||||
>=37
sett. |
649 |
79.4 |
817 |
1 |
1 |
||
<=36
sett. |
24 |
85.7 |
28 |
1.55 |
1.50 |
0.45-4.94 |
0.51 |
parto |
|||||||
spontaneo |
453 |
80.3 |
564 |
1 |
1 |
||
TC |
220 |
78.3 |
281 |
0.88 |
0.89 |
0.62-1.30 |
0.56 |
Gemellarità |
|||||||
no |
671 |
79.6 |
843 |
1 |
1 |
||
si |
2 |
100.0 |
2 |
- |
- |
- |
- |
Peso
nascita |
|||||||
>=2500
gr |
632 |
79.3 |
797 |
1 |
1 |
||
<2500
gr |
41 |
85.4 |
48 |
1.53 |
1.40 |
0.57-3.45 |
0.47 |
Attac.
al seno |
|||||||
<=2h |
420 |
80.2 |
524 |
1 |
1 |
||
>2h |
253 |
78.8 |
321 |
0.92 |
1.11 |
0.72-1.72 |
0.63 |
Rooming
in |
|||||||
no |
283 |
78.0 |
363 |
1 |
1 |
||
si |
390 |
80.9 |
482 |
1.20 |
1.18 |
0.76-1.83 |
0.46 |
Sommin.
Form. |
|||||||
no |
397 |
81.0 |
490 |
1 |
1 |
||
si |
276 |
77.8 |
355 |
0.82 |
0.82 |
0.54-1.23 |
0.33 |
Degenza
protr. |
|||||||
no |
592 |
79.3 |
747 |
1 |
1 |
||
si |
81 |
82.7 |
98 |
1.25 |
1.27 |
0.64-2.52 |
0.49 |
Ricov.
t.i.n. |
|||||||
no |
642 |
79.7 |
806 |
1 |
1 |
||
si |
31 |
79.5 |
39 |
0.99 |
0.71 |
0.26-1.94 |
0.50 |
Visite
puerp. |
|||||||
<=4 |
276 |
72.8 |
379 |
1 |
1 |
||
5-9 |
197 |
81.4 |
242 |
1.63 |
1.56 |
1.04-2.34 |
0.033 |
>=10 |
200 |
89.3 |
224 |
3.11 |
2.78 |
1.69-4.55 |
<0.0001 |
Età
madre |
|||||||
<=29
aa |
108 |
71.1 |
152 |
1 |
1 |
||
30-34aa |
304 |
81.1 |
375 |
1.74 |
1.48 |
0.93-2.33 |
0.097 |
>=35
aa |
261 |
82.1 |
318 |
1.87 |
1.56 |
0.95-2.56 |
0.079 |
Tra i
determinanti sociali, il lavoro si associa a una maggiore durata
dell’allattamento per l’azione favorente sui livelli di
socializzazione e autonomia della donna, ridotti nella casalinga,
mentre l’azione favorente della maggiore istruzione è,
presumibilmente, da riferire ad una maggior coscienza dei propri
bisogni e ad una maggior conoscenza dei servizi (consultori) che
possono soddisfarli e, in definitiva, a una maggior consapevolezza e
competenza.
Tra i
fattori sfavorenti l’AS è risultata di rilievo la
somministrazione di latte formulato al neonato nel centro nascita non
proporzionato a problematiche rilevanti (es. il ricovero in t.i.n.) e
correlabile invece a carenza formativa del personale e a persistenza
di vecchie strategie assistenziali.
Il parto
cesareo è probabilmente un fattore incidente sull’allattamento
in quanto allunga l’intervallo di primo attaccamento al seno.
Altro
elemento di interesse e l’accentuazione dei fattori ostacolanti
nell’avvicinarsi al 1° mese che indica tale periodo come
momento di maggior fragilità dell’allattamento a cui
dedicar maggiori risorse.
Risulta
significativa l’alta prevalenza di AS al 6° mese nelle
donne dei corsi di accompagnamento alla nascita (63.5%) rispetto ad
altri studi e ricerche come “Indagine conoscitiva sul percorso
nascita”6 che riporta il 22.5% nella popolazione
sarda e dal 12.4% al 41.2% nel resto della popolazione italiana; in
“Prevalenza dell’allattamento al seno nell’asl 4 di
Terni”7 il 49.5%; in “Prevalenza
dell’allattamento al seno in Emilia-Romagna”5
il 28%; nello “Studio epidemiologico a Palermo su indicatori di
salute e interventi di prevenzione primaria”8 solo
il 19.5%.
Pure
significativo è il parallelismo positivo tra la frequenza
madre-bambino in consultorio e la persistenza al 6° mese dell’AS
(piu’ tardiva interruzione dell’AS nelle donne con
maggior numero di presenze in consultorio nel dopo-parto), da mettere
in correlazione ad un aumento della loro autostima a seguito del
sostegno ricevuto, individuando i Consultori come possibile sede
idonea alla realizzazione del progetto nascita e genitorialità,
grazie ai migliori esiti, e la frequenza dei loro corsi di
accompagnamento alla nascita come fattore protettivo per la coppia
madre-bambino.
In
conclusione i fattori ostacolanti l’AS esclusivo
(somministrazione di latte artificiale, ritardato attaccamento al
seno, carenza di rooming-in, taglio cesareo, condizione di casalinga
e cultura pari o inferiore a titolo di licenza media inferiore)
paiono molteplici ma alcuni (somministrazione di latte artificiale,
carenza di rooming-in, ritardato primo attaccamento al seno)
contrastabili e superabili (in quanto dipendenti spesso da pratiche
sanitarie) con l’adozione di una strategia condivisa di
sostegno sino al 6° mese che veda coinvolti anche i centri
nascita. I consultori (con i pediatri di famiglia e le associazioni
di auto-aiuto), come indicato nel Progetto Obiettivo
Materno-Infantile4 dovrebbero indirizzare maggiori risorse
nell’offerta attiva del sostegno in puerperio con particolare
riguardo alle condizioni di svantaggio sociale, agendo soprattutto
nel primo mese di vita del bambino9. Anche l’offerta
attiva di corsi di accompagnamento alla nascita all’atto delle
pubblicazioni di matrimonio o di costituzione di “coppia di
fatto” nel comune di residenza potrebbe risolvere la maggiore
difficoltà a cercare salute nel caso di minore livello di
istruzione e nella condizione di casalinga.
La
collaborazione tra pediatri di famiglia e associazioni di auto-aiuto
può realizzarsi con l’offerta attiva da parte di
entrambi di spazi fisici e temporali privilegiati in ambulatori e
sedi sociali (senza prenotazioni, gratuiti) per le madri che
allattano, con invio al consultorio per le madri con particolari
problematiche. Tra i motivi di soddisfazione vi è l’aver
portato 278 diadi mamme-bambini su 535 presentatisi in allattamento
misto o artificiale in consultorio all’allattamento completo al
seno con l’intervento di sostegno.
Gli
autori dichiarano l’assenza di qualsiasi forma di conflitti
d’interesse.
- WHO/UNICEF. Indicators for assessing health facility practice that effect breastfeeding. Geneve WHO 1993.
- Ufficio per la Cooperazione Internazionale, Centro Collaboratore dell’OMS per la Salute Materno-Infantile, IRCCS Burlo Garofano, Trieste; Promozione e pratica dell’allattamento al seno; corso per operatori sanitari; Cagliari maggio-giugno 2000.
- WHO, Division of Child Health and Development. Evidence for ten steps to successful breastfeeding. Family and reproductive Health. WHO, Geneva, 1988.
- Adozione del Progetto Obiettivo Materno-Infantile relativo al “Piano Sanitario Nazionale 1998-2000. Ministero della Sanità, d.m. 24/4/2000. G.U. 7/6/2000http://www.ministerosalute.it/alimenti/resources/documenti/nutrizione/blueprintit.pdf
- Ronfani L, Cuoghi C. Prevalenza dell’allattamento al seno in Emilia-Romagna (1999-2002). Quaderni acp 2006; 6: 236-240
- Grandolfo M, Donati S, Giusti A. Indagine Conoscitiva sul Percorso Nascita, 2002. Aspetti Metodologici e Risultati Nazionali. Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute. Istituto Superiore di Sanità http://www.epicentro.iss.it/problemi/percorso-nascita/nascita/ind-pdf/nascita-1.pdf.
- Piermarini L. Prevalenza dell’allattamento al seno nell’asl 4 di Terni. Quaderni acp 2006; 4:175-6
- Primavera G, Aloisio A, Amoroso B, et al. Studio epidemiologico a Palermo su indicatori di salute e interventi di prevenzione primaria. Quaderni acp 2007;5:194-7
- Cattaneo A. Protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno in Europa: un programma d’azione. Atti della Conferenza su: promozione dell’allattamento al seno in Europa; castello di Dublino, Irlanda, 18 giugno 2004
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