Gennaio 2019 - Volume XXII - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
I Poster degli specializzandi
Dolore neonatale, empatia materna e depressione postpartum: attivazione funzionali della corteccia cerebrale nella relazione madre-neonato
Università di Trieste
Indirizzo
per corrispondenza:
gaiacaoduro@gmail.com
La depressione postpartum (DPP) è la psicopatologia più frequentemente diagnosticata tra le neomamme (prevalenza 10-15%) ed è fortemente impattante per i suoi effetti avversi sull’interazione madre-neonato. È stato anche dimostrato che, nella madre, vi è una mancata attivazione della corteccia somatosensoriale quando vede il proprio neonato sottoposto a una procedura dolorosa.
Obiettivi di questo studio sono stati:
Nelle madri non a rischio per la DPP (EPDS ≤ 9) si è riscontrato un profilo correlazionale neurale caratterizzato da 101 correlazioni significative (P < FDR 0,05), di cui 70 (70%) positive (sincronizzazioni interpersonali neurali) e 31 (30%) negative (desincronizzazioni interpersonali neurali). Nella madre con EPDS = 10 si è riscontrato un profilo correlazionale neurale caratterizzato da 70 correlazioni significative (P < FDR 0,05), di cui 26 (37%) positive (sincronizzazioni interpersonali neurali) e 44 (63%) negative (desincronizzazioni interpersonali neurali). Nella madre con EPDS = 13 si è riscontrato un profilo correlazionale neurale caratterizzato da cinque correlazioni significative (P < FDR 0,05), di cui quattro (80%) positive (sincronizzazioni interpersonali neurali) e una (20%) negativa (desincronizzazione interpersonale neurale). Le regioni corticali materne interessate sono state la corteccia frontale posteriore e la corteccia parietale anteriore.
In conclusione, nelle madri non a rischio di sviluppare la DPP vi è una prevalenza di sincronizzazioni interpersonali neurali con il proprio neonato. Esse interessano aree corticali facenti parte del “cervello del genitore”, nonché del sistema dei neuroni specchio parieto-frontale. Tale scoperta dimostra l’avvenuto processo empatico di partecipazione all’esperienza dolorifica neonatale da parte della madre e avvalora la teoria relativa al ruolo del sistema dei neuroni specchio nell’esperienza empatica, che in questo studio si è manifestata come una sincronizzazione di network corticali tra la madre e il proprio neonato. Nelle madri a rischio di sviluppare la DPP tali sincronizzazioni interpersonali neurali con il proprio neonato sono alterate, risultando quantitativamente ridotte e/o qualitativamente diverse.
Obiettivi di questo studio sono stati:
- identificare la presenza di un profilo correlazionale neurale tra la mamma e il proprio neonato, osservato mentre viene sottoposto a una procedura clinica dolorosa;
- valutare se il profilo correlazionale emerso differisca nel caso di una sintomatologia depressiva materna.
Nelle madri non a rischio per la DPP (EPDS ≤ 9) si è riscontrato un profilo correlazionale neurale caratterizzato da 101 correlazioni significative (P < FDR 0,05), di cui 70 (70%) positive (sincronizzazioni interpersonali neurali) e 31 (30%) negative (desincronizzazioni interpersonali neurali). Nella madre con EPDS = 10 si è riscontrato un profilo correlazionale neurale caratterizzato da 70 correlazioni significative (P < FDR 0,05), di cui 26 (37%) positive (sincronizzazioni interpersonali neurali) e 44 (63%) negative (desincronizzazioni interpersonali neurali). Nella madre con EPDS = 13 si è riscontrato un profilo correlazionale neurale caratterizzato da cinque correlazioni significative (P < FDR 0,05), di cui quattro (80%) positive (sincronizzazioni interpersonali neurali) e una (20%) negativa (desincronizzazione interpersonale neurale). Le regioni corticali materne interessate sono state la corteccia frontale posteriore e la corteccia parietale anteriore.
In conclusione, nelle madri non a rischio di sviluppare la DPP vi è una prevalenza di sincronizzazioni interpersonali neurali con il proprio neonato. Esse interessano aree corticali facenti parte del “cervello del genitore”, nonché del sistema dei neuroni specchio parieto-frontale. Tale scoperta dimostra l’avvenuto processo empatico di partecipazione all’esperienza dolorifica neonatale da parte della madre e avvalora la teoria relativa al ruolo del sistema dei neuroni specchio nell’esperienza empatica, che in questo studio si è manifestata come una sincronizzazione di network corticali tra la madre e il proprio neonato. Nelle madri a rischio di sviluppare la DPP tali sincronizzazioni interpersonali neurali con il proprio neonato sono alterate, risultando quantitativamente ridotte e/o qualitativamente diverse.
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