Settembre 2000 - Volume III - numero 7
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Pediatria per immagini
Pilomatricoma
Il
caso
1)
Bambino di otto anni che viene portato per una papula irregolare alla
guancia destra di sfumatura rossobluastra iniziata circa otto mesi
prima e che fino a circa un mese prima della visita appariva più
rilevata; la lesione è sempre stata del tutto asintomatica;
(fig 1).

Alla
palpazione si apprezza molto bene la presenza di una piccola
formazione nodulare delle dimensioni di circa mezzo centimetro
incassata nella cute facilmente spostabile in tutte le direzioni ma
saldamente adesa ai piani profondi dalla consistenza di una pietruzza
dura con varie sfaccettature angolate; la cute soprastante, a parte
la sfumatura rosso scuro, appare sostanzialmente normale.
2)
Bambino di cinque anni portato per la presenza di una formazione
nodulare all'avambraccio sinistro presente da circa sei sette mesi e
che ha avuto crescita progressiva fino a raggiungere le dimensioni di
circa un centimetro e le caratteristiche palpatorie di una formazione
dura non dolente mobile di forma poligonale con singole facce a
superfici piatte con confini netti ed angolati che dà
l'evidenza visiva di una rilevatezza a forma piramidale ricoperta da
cute del tutto simile per colore ed altri aspetti alla cute
circostante (fig 2).

Le
caratteristiche ispettive e soprattutto palpatorie dei noduli di
entrambi i bambini (durezza, forma a sfaccettature piane, spostamento
alterno verso l'alto e rispettivamente verso il basso dei bordi
opposti in seguito a pressione locale) e la sede di comparsa fanno
pensare alla diagnosi di pilomatricoma.
Infatti,
in età pediatrica, di fronte a noduli neoformati solitari
asintomatci di durezza pietrosa di forma irregolare angolati e
sfacettati localizzati soprattutto a viso e arto superiore, le
alternative di diagnosi differenziale sono pressoché
inesistenti. Si è deciso per una escissione in entrambe i
casi. Il pilomatricoma (conosciuto anche con il termine diepitelioma calcifico di Malherbe) è una non rara
formazione tumorale benigna dell'età pediatrica a derivazione
dalle cellule del follicolo pilifero che si manifesta con l'aspetto
di una papula o di un nodulo irregolari; è riportato essere il
più comune tumore solido nei bambini ed adolescenti con
maggiore espressione al di sotto dei dieci anni.
Clinicamente,
a parte le lesioni precoci che possono avere un aspetto cistico, si
riconosce ancor meglio al tatto che ispettivamente . Infatti il
pilomatricoma si esprime come un nodulo incassato nel sottocute dallaconsistenza dura come una piccola pietra e che, in particolare
se la pelle viene stirata, dà la sensazione di sfaccettature
ed angolature poligonali (cosiddetto "segno della tenda"),
elemento quest'ultimo molto suggestivo per la diagnosi clinica.
Le suedimensioni sono generalmente piccole e variano per lo più
tra il mezzo centimetro e i tre centimetri; questi nodulini sono
asintomatici anche se una parte dei bambini affetti accusa dolenzia
se viene esercitata una pressione locale; sono mobili sui tessuti
profondi ma quando una estremità della neoformazione è
spinta verso il basso l'altra estremità si rialza poiché
il piccolo tumore è ancorato saldamente al derma sottostante.
Lacute al di sopra la lesione può essere anche normale ma
spesso può avere una sfumatura rossa causata dalla presenza di
teleangectasie o da infiammazione locale, bluastra per depositi
profondi di melanina o emosiderina, bianco - giallastra per accumulo
di cheratina e/o per foci di calcificazione o può anche essere
francamente iperpigmentata per accumulo di melanina.
Un altro
elemento che orienta nella diagnosi è la sede di
comparsa: nelle numerose casistiche pubblicate in più
della metà dei casi sono interessati volto e collo, in
particolare la zona preauricolare ma anche guancia e fronte; da non
dimenticare inoltre la possibile localizzazione alla palpebra
superiore e al sopracciglio dove spesso il pilomatricoma viene
confuso con una cisti dermoide; le altre sedi colpite sono gli arti
superiori (circa un terzo dei casi) e, in misura minore, arti
inferiori e quindi resto del corpo.
Le
bambine sono più colpite con un rapporto di tre a uno rispetto
ai bambini. Il pilomatricoma è quasi sempre una lesione
solitaria; la presenza di pilomatricomi multipli è stata
comunque descritta in bambini sani ma è caratteristicamente
associata alla distrofia miotonica, malattia autosomica dominante
nella quale la incidenza del pilomatricoma è più alta
che nella popolazione generale.
L'andamento
è quello di una crescita lenta e progressiva nel giro di
parecchi mesi; una volta raggiunta la calcificazione non vi è
tendenza alla regressione spontanea; solo in rari casi viene
descritta una risoluzione in una forma "perforante" con
estrusione del materiale calcificato e presenza all'esterno di squame
e tappi di cheratina.
Per
quanto riguarda la patogenesi di queste lesioni non è
noto il motivo del loro sviluppo; ad ogni modo studi biochimici ed
immunocitochimici hanno chiaramente dimostrato nel pilomatricoma la
presenza di cheratina originaria dal bulbo pilifero confermando
quindi la derivazione dai tricociti anche se non si sa se il tumore
origini dalle cellule matriciali del bulbo stesso o da una cellula
epiteliale pluripotente.
L'aspettoistologico delle forme a completo sviluppo è molto
caratteristico: il nodulo è costituito in periferia da strati
di cellule basofile della radice del pelo e al centro da ammassi di
cellule mummificate (cellule ombra) che mantengono solo i profili e
le tracce di nuclei; la calcificazione delle cellule ombra è
molto frequente (sopra l'80%). Questi caratteristici elementi
(cellule ombra e depositi di calcio) sono risultati facilmente
evidenziabili anche all esame citologico da aspirato con ago
sottile per cui questa metodica diagnostica è considerata
attendibile. Il molto meno invasivo esame ecografico in mani
esperte si è dimostrato sufficientemente predittivo per la
diagnosi con alcuni elementi costanti suggestivi correlati alla
struttura del nodulo. Anche la radiografia standard può
essere utile alla diagnosi qualora evidenzi la presenza di
calcificazione.
Come già
detto, una volta avvenuta la calcificazione, la regressione spontanea
non è possibile per cui la asportazione chirurgica è
l'unica opzione terapeutica valida; questa deve essere completa ma
non è necessario sia estensiva nè aggressiva e va
accompagnata dalla indagine istologica per conferma della diagnosi.
Dopo la
asportazione le recidive sono rarissime e queste devono far pensare
alla possibilità di una evoluzione verso il
pilomatrix-carcinoma (tumore a basso grado di malignità con
invasività locale e raramente metastatizzante ).
Bibliografia
-
Pilomatricoma in children: a prospective study Demicran M; Balik E.
Pediatr Dermatol 1997;14(6):430-2
- A
clinical review of 209 pilomatricomas. JulianCG; BowersPW J Am Acad
Dermatol 1998 ; 39 (2pt1): 191-5.
- Use of
ultrasonography in the diagnosis of childhood pilomatrixoma. Huges J.
Lam A, Rogers M. Pediatr Dermatol 1999; 15(5): 341-4.
Sullo
stesso argomento nelle pagine elettroniche:
Pilomatrixoma
gigante del volto.
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