Marzo 2011 - Volume XIV - numero 3
M&B Pagine Elettroniche
Casi indimenticabili
Non
è... mai troppo presto
Pediatra
di famiglia, Thiene (Vicenza)
Gioele
(nome di fantasia), 3 anni e 3 mesi, anamnesi familiare e
personale negativa. Figlio unico di famiglia un po’ avanti
negli anni. Sviluppo psicomotorio nella norma a parte lieve
ritardo nel gattonamento. Prime parole intorno agli undici mesi.
Vedo
Gioele per il bilancio di salute dei tre anni. La signora è
molto lenta a spogliarlo anche perché il bambino le sta
aggrappato come una ventosa. Finalmente dopo circa dieci minuti e
in seguito a mie ripetute sollecitazioni riesce nell’ardua
impresa. Con difficoltà riesco a visitarlo e a eseguire le
misurazioni di peso e statura. L’esame obiettivo risulta
negativo. Il Cover test e lo stereotest di Lang sono nella norma.
Anche l’acuità visiva, eseguita con la tavola delle
figure, risulta normale. Il bambino vede tutte le righe. Chiedo
alla signora di rivestire Gioele. L’operazione risulta
difficile come la svestizione, anche perché il bambino è
molto attirato dalle attrezzature che ci sono nell’ambulatorio
e soprattutto dall’altra tavola ottotipica, quella con le
lettere, che ho di fronte alla tavola delle figure che, con mia
grande sorpresa, Gioele inizia a leggere… “Sa,
dottore”, dice la mamma, “avevo dimenticato di dirle
che Gioele sa leggere”… Resto senza parole
all’affermazione della signora e sottopongo a Gioele alcuni
stampati che il bambino legge correttamente. Legge non per
imitazione, non per confronto, legge anche le parole che non ha
mai visto prima e, sentendolo leggere, si capisce il senso della
frase. Non so se capisce ciò che sta leggendo, ma legge.
La madre riferisce che Gioele ha imparto da solo e non c’è
stata nessuna forzatura e interferenza da parte dei genitori. È
un po’ preoccupata della precocità del figlio per il
fatto che questo lo possa far sentire “diverso” dai
suoi coetanei e possa essere causa di emarginazione.
Questo
caso è indimenticabile, anzi unico:
Quali
domande mi ha suscitato:
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