Marzo 2011 - Volume XIV - numero 3

M&B Pagine Elettroniche

Casi indimenticabili

Non è... mai troppo presto
Daniele Pittarello
Pediatra di famiglia, Thiene (Vicenza)

Gioele (nome di fantasia), 3 anni e 3 mesi, anamnesi familiare e personale negativa. Figlio unico di famiglia un po’ avanti negli anni. Sviluppo psicomotorio nella norma a parte lieve ritardo nel gattonamento. Prime parole intorno agli undici mesi.
Vedo Gioele per il bilancio di salute dei tre anni. La signora è molto lenta a spogliarlo anche perché il bambino le sta aggrappato come una ventosa. Finalmente dopo circa dieci minuti e in seguito a mie ripetute sollecitazioni riesce nell’ardua impresa. Con difficoltà riesco a visitarlo e a eseguire le misurazioni di peso e statura. L’esame obiettivo risulta negativo. Il Cover test e lo stereotest di Lang sono nella norma. Anche l’acuità visiva, eseguita con la tavola delle figure, risulta normale. Il bambino vede tutte le righe. Chiedo alla signora di rivestire Gioele. L’operazione risulta difficile come la svestizione, anche perché il bambino è molto attirato dalle attrezzature che ci sono nell’ambulatorio e soprattutto dall’altra tavola ottotipica, quella con le lettere, che ho di fronte alla tavola delle figure che, con mia grande sorpresa, Gioele inizia a leggere… “Sa, dottore”, dice la mamma, “avevo dimenticato di dirle che Gioele sa leggere”… Resto senza parole all’affermazione della signora e sottopongo a Gioele alcuni stampati che il bambino legge correttamente. Legge non per imitazione, non per confronto, legge anche le parole che non ha mai visto prima e, sentendolo leggere, si capisce il senso della frase. Non so se capisce ciò che sta leggendo, ma legge. La madre riferisce che Gioele ha imparto da solo e non c’è stata nessuna forzatura e interferenza da parte dei genitori. È un po’ preoccupata della precocità del figlio per il fatto che questo lo possa far sentire “diverso” dai suoi coetanei e possa essere causa di emarginazione.

Questo caso è indimenticabile, anzi unico:
  • In 20 anni di professione non avevo mai sentito un bambino di 3 anni leggere;
  • Siamo abituati a valutare e gestire lo stato di salute e le patologie, un po’ meno le precocità.
Quali domande mi ha suscitato:
  • Sarà necessario far valutare Gioele dal NPI per cercare di capire con quali meccanismi ha imparato la tecnica della lettura?
  • Quali consigli potrò dare alla famiglia per poter gestire al meglio la precocità di Gioele?

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D. Pittarello. Non è... mai troppo presto. Medico e Bambino pagine elettroniche 2011;14(3) https://www.medicoebambino.com/?id=IND1103_20.html