Gennaio 2009 - Volume XII - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
Casi indimenticabili
Primum
non nocere
*
Clinica Pediatrica, IRCCS “Burlo Garofolo”, Trieste
°
Pronto Soccorso, IRCCS “Burlo Garofolo”, Trieste
È
una mattina di fine agosto in pronto soccorso, piuttosto
monotona… la classica calma che precede la bufera, per
intendersi! Alle 11 l’immancabile 118 irrompe a spezzare il
silenzio.... Arriva C., lattantino di 4 mesi di origine albanese,
accompagnato da una nonna piuttosto agitata. Ci racconta che
improvvisamente il piccolo è diventato tutto rigido e
pallido e ha ruotato gli occhi verso l’alto. Subito dopo
arriva la mamma, spaventata e quasi in colpa per aver lasciato C.
a casa con la nonna quella mattina perché aveva ancora la
febbre. In modo piuttosto concitato racconta che da circa 5
giorni il piccolo ha febbre, qualche scarica diarroica e un po’
di vomito. Varie ipotesi affastellano la nostra mente costretta a
mettersi rapidamente in moto: troppo piccolo per la convulsione
febbrile, e non è questo il quadro di presentazione....
ipoglicemia? encefalite post-enterite? meningite? tetania?
disidratazione? C. adesso è sveglio, vigile, roseo, con
pupille isocoriche e normoreagenti alla luce. La fontanella
anteriore è normotesa, il tempo di refill è
inferiore al secondo. Non ha perso molto peso (< 5%).
Disponiamo subito per fare un prelievo e mettere una fleboclisi.
Nei vari tentativi di prendere una vena il bambino non fa che
piangere e guardarci attento con i suoi occhioni, ma il ciuccio
(che succhia vigorosamente) sembra calmarlo un po’. Ma a un
certo punto, mentre piange e continua a guardarci vigile, sotto i
nostri occhi, diventa nuovamente ipertonico, assume una postura
in estensione, “simil-decerebrata”, a momenti
lateralizzata a destra. Nel frattempo abbiamo la glicemia:
normale (87 mg/dl). Inviamo di gran corsa il prelievo. C.
continua a piangere e a essere rigido a momenti. Arrivano i primi
esami: l’emocromo mostra una leucocitosi con aumento dei
linfociti (GB 22.010/mm3 con neutrofili 3700/mm3 e linfociti
16.000/mm3); l’emoglobina risulta nella norma (12,8 g/dl);
l’emogas evidenzia un’acidosi metabolica (pH 7,24 con
pCO2 25 mmHg e pO2 84 mmHg, HCO3-, 11,7 con BE -12,6); gli
elettroliti sono tutti nella norma (Na+ 144 mEq/l, K+ 4,38 mEq/l,
Cl- 111 mEq/l, Ca++ 10,2 mg/dl, P 5,7 mg/dl, Mg++ 2.66 mg/dl);
indici di flogosi negativi (PCR 0,00 mg/dl, VES 3 mm/h). Nel
sospetto sempre più forte di encefalite chiediamo di gran
corsa una TAC e un EEG... che risultano entrambi nella norma. La
mamma intanto continua a raccontarci che proprio non si spiega
cosa sia successo: solo il giorno prima era stata dal pediatra
che aveva detto che era solo una gastroenterite, che in fondo C.
stava bene e... gli aveva prescritto il Plasil per il
vomito! “Ma signora gli ha dato il Plasil?”
“Sì 3 gocce ieri sera e 3 gocce stamattina”. A
quel punto, nell’ipotesi di una reazione distonica acuta da
metoclopramide, somministriamo Diazepam per os 0,1 mg/kg.
Dopo poco il quadro regredisce. Resta ancora un po’ di
rigidità nucale e qualche automatismo buccale, che
scompaiono dopo una seconda dose di Diazepam. Adesso sì
che i conti tornano: ecco perché il bambino continuava a
essere così sveglio e irritabile anche quando era
ipertonico!!! E pensare che questa delle reazioni acute da Plasil
la ritenevo quasi una leggenda metropolitana! Dimettiamo C. il
mattino dopo, sorridente e completamente in benessere. Tre giorni
dopo torna a salutarci: la diarrea e la febbre sono passate, il
peso è buono, gioca e sorride.
La
metoclopramide è un’agonista della dopamina
utilizzato nella pratica clinica come sintomatico nel trattamento
della nausea e del vomito. Il principale (e ben noto) effetto
collaterale è rappresentato dall’insorgenza di
sintomi extra-piramidali, rappresentate nei bambini da reazioni
distoniche acute (crisi oculogire, opistotono, torcicollo,
trisma, reazioni simil-tetania e colorazione bluastra della
lingua) la cui incidenza è dello 0,2%. Gli effetti
collaterali “acuti” generalmente insorgono entro 72
ore dall’inizio del trattamento e possono verificarsi sia a
dosi tossiche (> 500 µg/kg) che a dosi normali. Le
reazioni avverse sono in genere autolimitantesi ma possono essere
contrastate con le benzodiazepine.
Perché
questo caso è stato indimenticabile?
1)
Perché nei giorni successivi nei corridoi dell’ospedale
continuava a girare il racconto di questo caso... era quasi
diventato “leggenda”!
2)
Per ricordarci che il meglio è nemico del bene e in fondo
anche Ippocrate insegnava: Primum
non nocere!
3)
Perché a mie spese mi convinco sempre di più che
l’arma del mestiere restano anamnesi ed esame obiettivo.
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