Novembre 2002 - Volume V - numero 9
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Casi contributivi
Diagnosi
precoce di Malaria da Plasmodium Falciparum
Azienda
USL Bologna Nord - Ospedale di Bentivoglio - Unita' Operativa di
Pediatria
*Azienda
USL Bologna Nord - Ospedale di Bentivoglio - Dipartimento di
Patologia Clinica
Introduzione
La
malaria è una delle malattie infettive più diffuse nel
mondo. Essa rappresenta una delle principali cause di morbosità
e mortalità nelle aree tropicali e sub-tropicali, ma è
presente in modo endemico anche nelle in zone temperate quali la
Turchia e i Paesi transcaucasici dell'ex Unione Sovietica. Secondo
stime dell'OMS la malaria ha un'incidenza globale di 300 - 500
milioni di casi per anno, causa più di un milione di decessi e
metà della popolazione mondiale è esposta al rischio di
infezione.
Nell'ultimo
decennio si è assistito ad una recrudescenza della malaria nel
mondo; in Italia il numero di casi notificati è risultato in
costante aumento fino al 1999; nel 1998 e nel 1999 i casi registrati
sono stati rispettivamente 973 e 1083, i decessi rispettivamente 2 e
4 ed in entrambi gli anni il 10% dei soggetti affetti era di età
inferiore ai 19 anni. Nell'anno 2000 si è osservata una lieve
flessione con una riduzione percentuale d'incidenza di circa il 10%.
A determinare questo andamento hanno contribuito sia il sempre
crescente numero di Italiani che si recano nelle aree endemiche per
turismo sia il progressivo aumento dei movimenti migratori
provenienti dalle stesse aree. Il Plasmodium falciparum risulta
essere il più virulento ed anche quello più
frequentemente coinvolto nei casi riscontrati in Italia.
Il
caso clinico
W.A. di 2
anni e 5/12 di eta',giunge presso il nostro Pronto Soccorso per crisi
convulsiva in corso di febbre insorta qualche ora prima. Nata in
Italia da genitori Africani (madre originaria della Costa d'Avorio e
padre del Ghana), da gravidanza a termine, fisiologica e da parto
spontaneo eutocico. All'arrivo in ospedale la crisi convulsiva si è
già risolta spontaneamente; è il secondo episodio di
convulsione febbrile (il primo risale a circa un anno prima). La
piccola, sebbene febbrile, è in condizioni cliniche generali
discrete, buono lo stato di idratazione di cute e mucose,
l'obiettività toracica è negativa a parte il riscontro
di soffio sistolico 1/6 L al mesocardio, l'addome è globoso,
meteorico ma trattabile e non si rileva epatosplenomegalia. I
genitori riferiscono che la bambina è tornata in Italia da una
settimana dopo un soggiorno in Ghana durato circa un mese in visita
dai nonni e che da qualche giorno presenta alvo diarroico. Gli esami
ematochimici eseguiti all'ingresso in reparto evideziano una modesta
neutrofilia in assenza di leucocitosi, anemia lieve (Hb 10.8 g/dl,
Hct 29.8 %, MCV 72.2 fl) e una modesta alterazione degli indici di
flogosi (PCR 3.1 mg/dl). Per il persistere di febbre elevata in
seconda giornata di ricovero viene eseguita una radiografia toracica
che dimostra un quadro di torace "sporco" ed iniziale
addensamento in sede postero-basale a sinistra; viene pertanto
intrapresa terapia antibiotica per os con amoxicillina + ac.
clavulanico. Dopo circa 36 ore dall'inizio della terapia antibiotica
la piccola è sempre febbrile e le condizioni cliniche generali
appaiono peggiorate; si è inoltre accentuato il meteorismo
addominale e si apprezza il polo inferiore della milza a 4-5 cm.
dall'arcata costale. L'esame microbiologico delle feci per la ricerca
di batteri, parassiti e virus è negativo; l'emocromo evidenzia
un aggravamento dell'anemia (Hb 7.8 g/dl) e trombocitopenia (Plt.
61.000/mmc). Nel sospetto di febbre malarica viene richiesto l'esame
microscopico dello striscio di sangue periferico che evidenzia la
presenza di parassita malarico: "alta percentuale di emazie
parassitate, trofozoiti giovani ad anello (1 o più per
emazia), assenza in circolo di altre forme maturative; reperto
compatibile con la presenza di Plasmodium falciparum".Viene
pertanto intrapresa terapia con chinino cloridrato e.v. alla dose di
8.5 mg/kg per tre somministrazioni giornaliere. Intanto la riduzione
dei valori dell'emoglobina fino a 5.7 g/dl rende necessarie due
trasfusioni di globuli rossi concentrati. Dopo 48 ore dall'inizio
della terapia specifica si è osservata la completa remissione
della febbre seguita dal graduale miglioramento delle condizioni
cliniche generali e dalla progressiva regressione della
splenomegalia. Pertanto in quarta giornata di terapia si è
proceduto alla somministrazione di chinino solfato per os alla dose
di 10 mg/kg per 3 somministrazioni al dì. La durata
complessiva della terapia con chinino è stata di 10 giorni.
Commento
La
segnalazione di un caso di malaria trova sempre motivo di interesse
nel fatto che la rarita' con cui questa malattia si manifesta ne
rende talora difficoltosa la diagnosi. Seconda per letalita' ( dopo
la tubercolosi ) tra le malattie da infezione, la malaria ricompare
nei Paesi occidentali sia per il crescente turismo nelle aree
endemiche, sia per i movimenti migratori da esse provenienti. Anche
se nel nostro Paese come in altri Paesi industrializzati l'aumento
dei casi non rappresenta un pericolo di reintroduzione stabile della
malattia, e' importante comunque che venga mantenuta una attenta
vigilanza per diagnosticare e curare i casi importati. Accanto a
considerazioni di ordine scientifico non possiamo inoltre ignorare
una malattia che in un mondo di frontiere sempre piu' labili espone
al suo rischio oltre la meta' della popolazione mondiale.
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