Ottobre 2002 - Volume V - numero 8
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Casi contributivi
Tre
membri familiari con rash ed artrite
Clinica
Pediatrica, IRCCS Burlo Garofolo, Università di Trieste.
°Pediatra
di famiglia, Trieste
Three
family members with rash and arthralgia, caused by human parvovirus
B19
Summary
Human
parvovirus B19 infection can cause erythema infectiosum (EI) and
several other clinical presentations. Here, we describe 3 cases of
B19 infection in a family presenting similar clinical features. A 5
year old children with a 4-day history of malaise, myalgias,
migratory (mild) simmetrical arthritis with arthralgias and transient
maculopapular rash was seen. She completely recovered in 1 week. Four
days later, both parents had been admitted to a clinic with a 1-day
history of headache, myalgias, nonspecific arthralgias and rash.
Acute and convalescent sera of children and her mother were positive
for PCR isolation of Parvovirus B19. All patients were treated
symptomatically with nonsteroidal antiinflammatory drugs.
Recent
studies have shown that parvovirus B19 can cause acute arthritis and
occasionally a chronic arthropathy, both in children and adults.
Parvovirus B19 DNA has been detected in studies in the synovial
tissue of patients with rheumatoid arthritis, but other studies have
varied in their findings. Recent studies also indicate a possible
connective tissue disease-like syndrome with parvoviral infections.
In
pediatric practice, human parvovirus B19 should be considered as
cause of arthralgias and arthritis, particularly during outbreaks of
erythema infectiosum. Even if continued studies are need respect to
virus-host interactions and mechanisms of joint and connective tissue
disease, the familiar cases described suggest a direct causative role
of parvovirus B19 in the arthritis-arthralgias symptoms.
I
casi clinici
Una
bambina di 5 anni viene ricoverata per l'esordio, quattro giorni
prima, di una sintomatologia caratterizzata dalla comparsa di un rash
con localizzazione a livello delle gambe, delle braccia e delle
spalle, senza interessamento del viso e del tronco, descritto come
maculo-papulare, non pruriginoso, senza chiare caratteristiche
riferibili o ad una orticaria o ad un eritema marginato; il giorno
successivo il rash si è risolto ed è comparso dolore e
lieve gonfiore ad entrambe le caviglie, con modesti segni di flogosi,
ma con importante impotenza funzionale. Il dolore ed il gonfiore alle
caviglie si sono successivamente attenuati ma sono comparse artralgie
con localizzazioni ai polsi (più il sx che il dx) e
successivamente alle ginocchia.
All'inizio
della sintomatologia dolorosa è stata iniziata terapia con ASA
a dosaggio di 30 mg/Kg/die, con una parziale risposta clinica.
Al
momento del ricovero, la bambina presenta una lieve tumefazione alle
ginocchia, che tuttavia non appaiono con i franchi segni dell'artrite
(non sono particolarmente calde, arrossate, gonfie). Vi è
verosimilmente anche un interessamento dell'articolazione
coxo-femorale di dx, vista la limitazione attiva e passiva nei
movimenti di abduzione ed adduzione.
Non
è presente febbre (come nei giorni antecedenti) e non vi è
il dato anamnestico positivo di una pregressa infezione ad eziologia
presumibile streptococcica.
La
madre riferisce la presenza di 2 casi di scarlattina in classe della
bambina e di alcuni altri casi di esantema che non hanno avuto una
precisa definizione diagnostica.
Gli
esami eseguiti evidenziano un modesto aumento degli indici di
flogosi: VES: 50, PCR: 2.37. Nella norma l'emocromo, la
complementemia e le immunoglobuline sieriche; negativo il tampone
faringeo (non era stata eseguita terapia antibiotica); TAS: 458.
Negativa l'obiettività cardiaca e nella norma l'intervallo P-R
all'ECG.
Viene
iniziata terapia con antiinfiammatorio (flurbiprofene) (vista la
parziale risposta all'ASA), con rapido miglioramento della
sintomatologia.
Dopo
2 gg la bambina viene dimessa in terapia con flurbiprofene con una
diagnosi interlocutoria di artrite reattiva, verosimilmente
parainfettiva. Alcuni dubbi rimangono rispetto alla diagnosi di
malattia reumatica, per la cui formulazione vi sono elementi molto
deboli: a) come criterio maggiore non vi è una franca artrite,
anche se vi è l'aspetto migrante dell'interessamento
articolare, con tendenza tuttavia alla simmetricità; b) come
criteri minori vi sono le artralgie ed un aumento degli indici di
flogosi, peraltro troppo modesto per una malattia reumatica; c) manca
il dato anamnestico di una presumibile pregressa infezione
streptococcica (anche se non è obbligatorio) e non vi è,
al momento della dimissione, la dimostrazione dell'infezione
streptococcica. Per chiudere definitivamente il caso, viene
programmato un controllo a distanza degli indici di flogosi e del TAS
(al fine di evidenziarne l'eventuale movimento significativo).
A
distanza di 5 gg vediamo la madre ed il padre della bambina che
presentano entrambi dal giorno precedente un rash maculopapuloso agli
arti, non pruriginoso, associato ad artralgie con carattere non
simmetrico, con interessamento sia delle grosse che delle piccole
articolazioni, che non presentano i segni della flogosi acuta ma
appaiono funzionalmente limitate (rigidità); non c'è
febbre. Entrambi i genitori riferiscono importante cefalea.
Viene
presa in considerazione una ipotesi infettiva virale per spiegare il
quadro clinico presentato dalla bambina e da entrambi i genitori e,
in particolare, vengono indagati come possibili agenti eziologici il
Coxackie virus, gli Enterovirus, l'Herpes virus tipo 6 ed il
Parvovirus B19.
La
ricerca su sangue con metodica PCR del Parvovirus B19 nella madre e
la ricerca delle IgM contro lo stesso virus nella bambina e nella
madre risultano positive, il che permette di individuare in questo
agente eziologico il responsabile della sintomatologia. Non vi è
stato un movimento significativo del TAS.
Nella
città di Trieste, al momento della osservazione dei casi, era
in corso una epidemia di V° malattia.
Il
rash e l'artrite da Parvovirus B19
Il Parvovirus B19 è l'agente eziologico della V°
malattia (1,2). E' responsabile inoltre di quadri di aplasia
midollare transitoria (1-4), di sindrome da attivazione macrofagica
reattiva (5), di meningite asettica (6), di epatite (7), di artriti
acute e occasionalmente croniche (8-11). L'infezione materna primaria
può essere associata a idrope fetale e morte fetale
intrauterina (12) .
L'artropatia
da parvovirus è stata descritta per la prima volta nel 1985
(13) . In corso di infezione è riportata come una evenienza
frequente, in particolare in adolescenti e giovani adulti.
L'interessamento articolare può essere anche l'unico segno
della infezione da Parvovirus e si manifesta con un quadro di artrite
o di artralgie. Recentemente è stata descritta una epidemia di
artropatia nella clinica Reumatologica di San Antonio in Texas (14).
Nove dei 16 casi di pazienti adulti presentavano una poliartrite
prevalentemente simmetrica ad insorgenza acuta (ASPA) che nel 40% dei
casi aveva un carattere migrante. Le articolazioni più colpite
erano le metacarpo-falangee e interfalangee prossimali, i polsi e le
ginocchia (piccole e grandi articolazioni). In 5/16 casi vi era la
presenza di un rash con carattere aspecifico, ma in nessun caso era
presente il tipico aspetto a "guance schiaffeggiate". Il
75% dei casi era stato a contatto con bambini ed il 58% di questi
aveva avuto i segni clinici della infezione da Parvovirus.
L'evoluzione
dell'artropatia da Parvovirus è variabile da forme acute,
della durata di alcuni giorni, a forme croniche, della durata
superiore a sei mesi, con caratteristiche a volte sovrapponibili a
quelle dell'artrite reumatoide, il che ha posto il problema della
diagnosi differenziale con questa patologia (11). Recentemente quadri
clinici suggestivi di una patologia connettivale (in particolare la
dermatomiosite) sono stati messi in relazione con l'infezione da
parvovirus (15). E' stato ipotizzato un ruolo eziologico del
Parvovirus anche in alcune forme di vasculite autoimmune (16).
In
alcuni studi recenti il Parvovirus è stato isolato a livello
della sinovia delle articolazioni colpite (8), indicando una sua
possibile azione patogena diretta. Sebbene il meccanismo non sia
ancora del tutto compreso, alcuni dati permettono di ipotizzare che
una proteina non strutturale del virus (NS1) sia in grado di indurre
la trascrizione del TNFalfa da parte dei monociti, innescando la
flogosi articolare (17).
I
messaggi chiave
L'epidemia familiare che abbiamo avuto modo di descrivere è
un ulteriore contributo osservazionale che ci pone nella condizione
di considerare il Parvovirus B 19 tra i più frequenti agenti
eziologici in caso di artrite idiopatica all'esordio, anche nel
bambino. In presenza di un rash, anche non tipico, e di casi
epidemici documentati di V malattia, la diagnosi di probabilità
è sicuramente più forte. Questo ha importanti
implicazioni in termini di diagnosi differenziale con altre forme di
artrite all'esordio ed in particolare, visto il carattere a volte
migrante dell'artrite, con la malattia reumatica. La prognosi è
benigna ma è da considerare che in una relativa bassa
percentuale di casi la durata della sintomatologia dolorosa
articolare può essere anche di mesi.
In
base alle conoscenze fino ad ora acquisite, l'artrite da Parvovirus
può essere considerata una artrite infettiva virale e non una
forma reattiva. Le implicazioni terapeutiche sono in ogni caso le
stesse e prevedono l'uso di antiinfiammatori non steroidei con un
obiettivo sintomatico sul dolore.
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