Maggio 2000 - Volume III - numero 5
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Contributi Originali - Casi contributivi
La
Malattia Mano-Vulva (masturbazione infantile)
Unità
Operativa di Pediatria e Sezione di Patologia Neonatale, Ospedale
Umberto I° Mestre Venezia
*Pediatra
di Famiglia , ULSS 12 Veneziana
The
manus vulva disease (infantile masturbation)
Summary
Description
of a persistent lesion (erythema + excoriation) to the inguinal fold
on the left minor and major lips, apparently difficult to explain,
and of a callosity at the tenar eminence of the right thumb. Both
phenomena were actually due to regular masturbation and the skin
lesion was just a pretext to deal with this problem in a medical
context.
Premessa
Pediatri
e Dermatologi che si occupano di patologia cutanea del bambino sanno
per esperienza che i quadri cutanei “strani”, che non ricordano
morfologicamente e per sede alcun quadro classico e/o che presentano
andamento clinico imprevedibile, devono sempre essere (anche se
sempre con molta prudenza) sospettati di nascondere altro
(dermatiti artefatte, autoprovocate per problemi neuropsichiatrici,
oppure quadri di abuso o di Munchausen by Proxy).
La
prudenza è ovviamente sempre d'obbligo, poiché
talvolta il quadro non è realmente “strano”, ma soltanto
raro e/o non conosciuto dall'esaminatore. Prima di azzardare
ipotesi fantasiose e rischiose (quanto meno per la possibile perdita
di fiducia da parte dei genitori del piccolo paziente), è
necessario avere escluso ogni possibile patologia organica (magari
riconsultando atlanti e testi), e collaborare con il Pediatra Curante
e se possibile con la madre per giungere alla soluzione del caso.
Caso
clinico
R.R. è
una bambina di 7 anni , nata a termine da parto eutocico. E'stata
allattata al seno in modo esclusivo fino ai 5 mesi; è sempre
stata bene, è cresciuta regolarmente e non ha mai presentato
alcuna patologia dermatologica. I genitori sono sani, non
consanguinei, italiani.
Giunge
presso il nostro Ambulatorio Divisionale nel Gennaio del 2000 inviato
dalla Pediatra Curante per la comparsa (da diversi giorni ) di una
eruzione localizzata monolateralmente alla regione inguinale sinistra
(tra piega inguinale e grande labbro).
Il
problema, che non infastidisce particolarmente RR, è insorto
in assenza di altra sintomatologia . La bambina è vivace,
allegra, e durante la visita in ambulatorio chiacchera volentieri con
il Medico coinvolgendo la sorella, presente assieme alla madre in
ambulatorio.
L'obiettività
generale è completamente negativa. L'ispezione evidenzia un
quadro di lieve eritema con modesta follicolite della regione della
piega inguinale sinistra e del grando labbro omolaterale, con
escoriazione del piccolo labbro (foto 1).

Lo stadio
puberale rilevabile è S1 P1, anche se a elevato ingrandimento
si inziano a vedere alcuni corti ma spessi peli neri di nuova
insorgenza (4-5 in tutto), ben differenziabili dalla
preesistente lanugine nerastra. Non c'è tumefazione
linfonodale loco regionale.
Il quadro
non sembra assomigliare ad alcuna patologia
dermatologica “classica”. Esclusi assieme alla madre
fattori meccanici o irritanti locali come body in acrilico per danza
o ginnastica, oppure detergenti aggressivi (“antisettici”) per
l'igiene intima, viene formulata la possibilità che l'
inizio (veramente più ipotetico che reale) del pubarca
provochi prurito, con conseguente grattamento e follicolite. Al
momento stesso di formulare questa ipotesi , evidentemente già
di per sé molto fragile e resa ulteriormente più debole
dalla monolateralità della lesione, la madre ricorda che in
effetti la bambina strofina la zona cutanea in oggetto, ma poiché
lo fa da sempre non riteneva che ciò potesse avere un qualche
significato.
La madre
ci racconta allora che fin dai primi mesi di vita, non appena
raggiunta la posizione seduta, la bambina aveva iniziato a
“strofinare” la vulva dodolandosi continuamente. Successivamente,
l'azione, definita dalla madre “autoconsolatoria” “per
coccolarsi” era proseguita con l'ausilio di un orsetto di
pelouche e, più recentemente , con la stimolazione manuale.
A
testimonianza di questo, la madre ci fa vedere la mano della destra
della bambina che presenta una vistosissima zona di callosità
all'eminenza tenar e lungo il primo tratto del pollice (foto 2).

La
bambina, accortasi dell'interesse da noi dimostrato a questo fatto,
dà una immediata dimostrazione della posizione che
abitualmente assume al momento dell'addormentamento o sul divano
guradando la tv, sdraiandosi a pancia in giù con la mano
sinistra sotto la testa (come cuscino) e la destra tra le cosce,
proprio nel punto eritematoso ed infiammato.
Constata
la situazione, e concluso per un evidente ruolo attivo nella bambina
nell'insorgenza del quadro cutaneo, vengono consigliate blande
terapie topiche per la regione perivulvare e emollienti per la
callosità alla mano. La madre, rassicurata sulla “normalità”
dell'esperienza masturbatoria infantile, ma allo stesso tempo
invitata a ricontattare la Curante per cercare di individuare
le cause (e trovare le relative soluzioni) alla verosimile
eccessiva frequenza del fenomeno (testimoniata dalla callosità),
conclude ringraziando e dicendo che finalmente si era resa conto
meglio del fatto ed era contenta fosse giunta l'occasione per
affrontare questo “problema” di cui aveva discusso tante volte
con il marito, a che alla fine era stato sempre accantonato.
Discussione
La
masturbazione infantile è un evento comune, non patologico, ma
poco conosciuto dal pediatra e pertanto affrontato sempre con
imbarazzo. Se è imbarazzante per il Medico, tanto più
problematico può diventare per i genitori che possono
presentare reazioni che oscillano dall'orripilato, al libertario,
all'erotizzante (1).
Può
apparire assurdo che la madre di RR sia giunta a discutere con
il Curante prima, e con ulteriore specialista poi, di una
lesione di origine così ovvia e di cui non poteva non
associare l'origine con l'abitudine masturbatoria della bambina
(2)
Probabilmente,
come lei stessa ha concluso, il quadro cutaneo era il tanto atteso
“cavallo di Troia”, l'appiglio, per giungere a parlare, e
possibilmente a risolvere, una situazione vissuta come patologica,
imbarazzante, ma che consciamente o inconsciamente non si
decideva ad affrontare.
La
frequenza eccessiva della masturbazione può effettivamente
essere spia di patologia psichiatrica od organica (3) e talvolta
portare a danni organici “accidentali”, più volte
descritti in letteratura. Una presa in carico di questo problema da
parte del Pediatria di Famiglia, eventualmente coadiuvato dal
Neuropsichiatra infantile, permetterà di valutare se la
situazione di RR sia normale, border-line o francamente patologica.
In ogni caso la risoluzione di questo “nodo”, evidentemente
vissuto dai genitori con preoccupazione ma rimosso per molto tempo,
non potrà che rivelarsi utile nella dinamica delle relazioni
intrafamiliari.
Conclusione
Dal punta
di vista dermatologico e pediatrico, questo caso evidenzia da un lato
come l'ispezione della cute deve sempre essere totale (la lesione
sulla mano ha “spiegato” l'irritazione perivulvare), dall'altro
come sia necessario considerare il bambino nella sua integrità
e non come “un esantema” o “un eczema” disgiunti da tutto il
resto.
E' da
notare poi che solo l'avere concesso qualche minuto alla mamma (più
dei quindici fissati dal Centro Prenotazioni dell' ULSS) ha
permesso di approfondire la storia della bambina.
Bibliografia
1.
Binswanger R Childhood masturbation--a genetic viewpoint, especially
in anorexia and bulimia nervosa,Psyche (Stuttg), 50(7):644-70
1996 Jul
2.
Finkelstein E; Amichai B; Jaworowski S; Mukamel M ,Masturbation in
prepubescent children: a case report and review of the literature,Child Care Health Dev, 50(5):323-6 1996 Sep
3.
Friedman RM Excessive masturbation in a young girl: a rare
presentation of temporal lobe epilepsy [letter] Eur J Pediatr,
44(1):249 1997 Mar
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