Maggio 2003 - Volume VI - numero 5
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Appunti di Terapia
Novità
nella cura della Leishmaniosi
Negli
ultimi anni c'è stata una vera e propria rivoluzione nel
trattamento della Leishmaniosi viscerale: dai composti di antimonio
pentavalente siamo passati, solo qualche anno fa, all'impiego
dell'amfotericina B liposomiale (5 mg/kg per 5 giorni). Ora è
salito alla ribalta un nuovo farmaco: la miltefosina
(esadecilfosfocolina), un analogo della alchilfosfocolina, usato
inizialmente, con scarso successo, come agente antitumorale e da
circa 5 anni impiegato nella cura della leismaniosi viscerale, con
ottimi risultati.
La
leismaniosi in Italia
La
leismaniosi viscerale in Italia è una malattia, frequente in
alcune regioni del centro-sud, che ogni anno colpisce oltre 100
soggetti, di cui un po' meno della metà in età
inferiore ai 15 anni (vedi tabella 1 e figura 1).
Tabella
1- Casi di leismaniosi viscerale (Kala azar), notificati in Italia
dal 1987 al 2000 (ISTAT e Bollettino Epidemiologico del Ministero
della Salute
Anno |
N. totale dei casi |
Da 0 a 14 anni |
Da 15 a 24 anni |
1987 | 43 | 15 | 7 |
1992 | 114 | 52 | 9 |
1997 | 136 | 45 | 12 |
1998 | 112 | 40 | 11 |
1999 | 141 | 56 | 13 |
2000 | 185 | 72 | 15
|
Risulta
evidente una tendenza all'aumento nel numero dei casi, verificatisi
nel tempo e soprattutto in questi ultimi anni, fino al 2000, ultimo
dato disponibile.
Le
Regioni colpite sonosoprattutto, in ordine decrescente, la Campania,
la Sicilia e il Lazio, che rispettivamente nel 2000 hanno presentato
77 casi, 31 casi e 27 casi. Negli anni precedenti qualche altra
Regione come la Puglia, la Calabria e la Sardegna hanno presentato un
numero di casi superiore alla decina, ma questa più elevata
incidenza è durata solo per un anno.
La
leishmaniosi viscerale (Kala azar) è una malattia, causata da
protozoi, intracellulari obbligati, appartenenti al genere
Leishmaniae, specie Leishmania donovani infantum. Il serbatoio
principale è rappresentato dal cane e da altri animali
(roditori), ma sono alcuni piccoli tipi di zanzare (i flebotomi o
pappataci) che le trasferiscono all'uomo. Le manifestazioni cliniche
della leishmaniosi dipendono dalla complessa interazione fra
l'invasività, il tropismo e la patogenicità del
parassita da un lato e dalla risposta immune (soprattutto di tipo
cellulo-mediato) dell'ospite dall'altro.
Figura
1 Casi di leismaniosi viscerale (Kala azar), notificati in Italia
dal 1987 al 2000 (ISTAT e Bollettino Epidemiologico del Ministero
della Salute).

L'esperienza
con la miltefosina
Lo studio
di cui parliamo ha riguardato 299 pazienti, di età di 12 anni
o più, che hanno ricevuto miltefosina per bocca (2,5 mg/kg al
giorno per 28 giorni), mentre 99 pazienti hanno ricevuto amfotericina
B per via venosa (Sundar S. et al. N Engl J Med 2002,
347:1739-46; Jacobs S., N Engl J Med 2002, 347:1733-8). Alla
fine del trattamento in 293 pazienti e 98 pazienti rispettivamente è
stato eseguito un aspirato splenico che non ha messo in evidenza
alcun parassita, per cui è stata confermata una guarigione del
100%. A distanza di 6 mesi, 282 dei 299 pazienti trattati con
miltefosina e 96 dei 99 pazienti del gruppo trattato con amfotericina
B, non hanno avuto ricadute. Vomito e diarrea per 1-2 giorni
comparvero nel gruppo trattato con miltefosina. Viene concluso che la
miltefosina rappresenta un trattamento efficace e sicuro della
leismaniosi viscerale in India, che ha il grande vantaggio di poter
essere eseguito per bocca. Il farmaco è stato registrato in
India con il nome Impavido (della azienda Zentaris) ed è
indicato per pazienti di 2 anni o più di età.
Il
trattamento, dura, come abbiamo visto, 4 settimane, ma, per il rapido
miglioramento che si ottiene, c'è una grande tentazione di
smettere prima il trattamento, anche se gli autori insistono sulla
necessità di completare la cura, per non andare incontro a
insuccessi. L'esperienza continua in 20 centri sia del Bihar che nel
Nepal.
Il
risultato ottenuto con la miltefosina, in ogni stadio della ricerca,
ha sorpreso gli stessi ricercatori. Alle dosi usate nello studio, la
miltefosina per via orale ha presentato una scarsa tossicità:
essa non ha dimostrato effetti né sull'apparato oculare, né
sul sistema riproduttivo maschile, come era stato osservato quando
usata nel cancro, a dosi necessariamente più elevate. Il
governo indiano, che ha patrocinato la ricerca, si dice pronto a
impiegarla in tutti i casi nei quali ve ne sia bisogno: il prezzo non
è stato ancora indicato. Il farmaco, viene concluso, ha la
potenzialità di rivoluzionare il trattamento della leismaniosi
viscerale e forse anche delle altre forme di leismaniosi (cutanea e
muco-cutanea del muovo mondo), specialmente nelle regioni povere del
mondo, nelle quali la malattia può insorgere. Poiché
l'esperienza è stata fatta tutta in India, è importante
conoscere al più presto se la miltefosina è efficace
anche nella cura della leismaniosi in Italia: ci auguriamo che la
risposta sia positiva e che il farmaco possa essere disponibile al
più presto.
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