Settembre 2000 - Volume III - numero 7
M&B Pagine Elettroniche
Appunti di Terapia
Gli
anticonvulsivanti riducono l'efficacia della chemioterapia nella
leucemia
Dipartimento
di Pediatria, Università di Firenze
Che gli
anticonvulsivanti, chi più e chi meno, agissero attivando gli
enzimi epatici che agiscono sul metabolismo della vitamina D,
concorrendo alla comparsa di segni ematochimici di rachitismo in
soggetti epilettici, lo si sapeva da tempo, tanto è vero che
per trattamenti prolungati viene consigliato di tener conto che il
fabbisogno di vitamina D va raddoppiato o quadruplicato. Ora vi sono
le prove che la terapia anticonvulsivante per lunghi periodi di tempo
aumenta il metabolismo e di conseguenza l'allontanamento di molti
farmaci antileucemici, abbassando la loro efficacia terapeutica
(Relling MV et al., Lancet 2000, 356:285-90). Un elemento in
più da tenere in considerazione nel già complesso
trattamento della leucemia linfoblastica acuta del bambino: per
questo consigliato l'impiego di anticonvulsivanti che non posseggano
questa caratteristica induzione enzimatica.
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