Settembre 2000 - Volume III - numero 7
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Appunti di Terapia
Il
trattamento con farmaci antitubercolari due volte per settimana
versus tutti i giorni
Dipartimento
di Pediatria, Università di Firenze
Ormai la
chemioterapia intermittente è entrata nel normale trattamento
dei soggetti adulti con tubercolosi. La sua efficacia è
paragonabile a quella ottenuta con la somministrazione giornaliera.
Poco si sa invece sul suo uso nella cura della tubercolosi del
bambino, anche se essa in età pediatrica troverebbe la sua
indicazione principale.
Poiché
il trattamento della tubercolosi dei bambini pone spesso problemi di
compliance e rappresenta un peso notevole per i pediatri che li
debbono seguire, si sentiva il bisogno di uno studio accurato e
sufficientemente numeroso per applicare il trattamento intermittente
anche in età pediatrica. Uno studio controllato e randomizzato
è stato appunto condotto con questo scopo, con un trattamento
bisettimanale fin dall'inizio della malattia, a Città del Capo
in Sud Africa (Te Water Naude JM et al., Pediatr Infect Dis 2000,
19:405-10).
Sono
stati trattati 206 bambini con tubercolosi intratoracica: 89
ricevettero un trattamento intermittente e 117 un trattamento
giornaliero. L'età mediana nei due gruppi fu rispettivamente
di 25 e 28 mesi. Il trattamento intermittente ha previsto (due volte
alla settimana per 6 mesi) 15 mg/kg/dose di isoniazide, rifampicina
15 mg/kg/dose e pirazinamide 55 mg/kg/dose per due mesi, seguita da
isoniazide e rifampicina soltanto per altri 4 mesi. Il gruppo che ha
ricevuto un trattamento giornaliero è stato trattato con
isoniazide 10 mg/kg/die, rifampicina 10 mg/kg/die e pirazinamide 25
mg/kg/die per 6 mesi.
Tutti i
soggetti dei due gruppi risposero al trattamento: vi fu solo una
ricaduta nel gruppo trattato con la somministrazione due volte per
settimana.
Viene
concluso che il trattamento antitubercolare intermittente è
un'alternativa accettabile ed efficace in confronto al trattamento
giornaliero.
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