Settembre 2006 - Volume IX - numero 7
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Appunti di Terapia
Autismo
e vaccinazioni
Membro
della Commissione Nazionale Vaccini
Indirizzo
per corrispondenza: bartolozzi@unifi.it
Idisturbi generalizzati (pervasivi) dello sviluppo comprendono
l'autismo in senso stretto, la sindrome di Asperger e il disordine
disintegrativo dell'infanzia. Questo complesso di quadri clinici
risulta aumentato di molte volte negli ultimi decenni, come si
trattasse di una vera e propria epidemia. E' probabile che più
che un aumento reale del quadro clinico, siano in gioco fattori
diversi, come un allargamento dei concetti, seguiti per la diagnosi,
e un generale miglioramento delle capacità di riconoscimento.
La
possibilità di un legame con le vaccinazioni risale al
1998, quando venne sospettata la vaccinazione contro il morbillo, che
usualmente viene somministrata a 12-15 mesi nella maggior parte dei
Paesi. Successivamente un elevato numero di ricerche è stato
condotto per valutare questa ipotesi e tutte hanno fallito nel
dimostrare un qualche legame fra la vaccinazione contro il morbillo e
la comparsa dei disturbi pervasivi dello sviluppo: gli studi sono
stati condotti come studi di coorte, come caso-controllo e come studi
ecologici. Di recente l'Istututo di Medicina degli Stati Uniti e la
Cochrane hanno concluso per un completo rigetto di questa ipotesi.
Purtroppo la discussione su questo rapporto ha portato a una
diminuzione nell'accoglienza di questo vaccino da parte della
popolazione, per cui si sono avute successive epidemie di morbillo.
Una
seconda ipotesi sollevava la possibilità che esistesse un
legame fra vaccino MPR e timerosal, soprattutto come dose cumulativa,
nei bambini di meno di due anni. Questa ipotesi va completamente
distinta dalla precedente, perché nel vaccino MPR non c'è
timerosal (o tiomersal). Mentre in via preventiva veniva comunque
consigliato di togliere il timerosal da tutti i vaccini, sono state
condotte numerose ricerche epidemiologiche per studiare i rapporto
fra timerosal e disturbi pervasivi dello sviluppo: tutti gli studi
non hanno mai dimostrato un qualsiasi rapporto. Solo un autore ha
pubblicato due lavori (Geier DA e Geier MR, 2003), che sono stati
contestati dalla comunità scientifica per i loro evidenti
difetti metodologici.
Laconoscenza approfondita del metabolismo dell'etilmercurio
presente nel timerosal ha tolto qualsiasi credibilità a
questa ipotesi.
Ma anche
questa volta la diffusione nella popolazione di questo sospetto non è
stata priva di conseguenze: negli Stati Uniti è stata usata
una terapia chelante nei bambini autistici, che non soltanto è
priva di qualsiasi efficacia, ma che può essere anche
pericolosa: è accaduto che un bambino di 5 anni con autismo è
andato incontro a morte per aver usato la terapia chelante
(Associated Press 12 maggio 2006).
Allo
scopo di dimostrare ulteriormente gli eventuali legami fra timerosal
e autismo, è stata condotta in Canada un ricerca su 27.749
bambini, nati dal 1987 al 1988, frequentanti 55 scuole anglofone in
Canada. I bambini con disturbi generalizzati dello sviluppo sono
stati identificati da un team di specialisti (Fombonne E, Zakarian R,
Bennett A, et al. Pervasive
developmental disorders in Montreal, Quebec, Canada: prevalence and
links with immunization. Pediatrics 118:e139-50;2006). In
questi bambini l'esposizione all'etilmercurio variava da 100 a
125 µg fra il 1987 e il 1991 a da 200 a 225 µg fra il
1992 e i 1995; dopo il 1996 l'uso del timerosal nei vaccini fu
completamente abolito. La somministrazione del vaccino MPR veniva
fatta con una dose a 12 mesi fino al 1995 e da una seconda dose dopo
18 mesi dal 1996.
Sono
stati studiati 180 bambini (82,8% di maschi) con la diagnosi di
disturbo generalizzato dello sviluppo, con una prevalenza complessiva
del 64,0/10.000 per le 3 componenti cliniche. Un aumento lineare,
statisticamente significativo, venne notato durante il periodo preso
in considerazione.
La
prevalenza del disturbo autistico fu nella coorte dei bambini che non
avevano ricevuto timerosal, più alta che nella coorte che
aveva ricevuto timerosal (82,7/10.000 contro 59,5/10.000). La
conclusione è che l'esposizione al timerosal non ha alcun
effetto significativo sull'insorgenza dell'autismo. E' stato
inoltre osservato che l'incidenza del disturbo generalizzato dello
sviluppo aumenta significativamente quando la copertura vaccinale si
riduce (come nella coorte 1996-1998). Inoltre dopo l'introduzione
della seconda dose di MPR l'andamento dell'aumento delle
prevalenze continuò nel tempo con lo stesso andamento.
La
conclusione degli autori è che i dati ricavati dallo studio
escludono assolutamente qualsiasi associazione fra disturbo pervasivo
dello sviluppo e presenza di etilmercurio nei vaccini.
Pur
riconoscendo la necessità che ogni nuovo tipo di trattamento
debba essere sottoposto a un'attenta valutazione critica,
soprattutto quando, come accade con i vaccini, esso venga usato per
scopi preventivi e non curativi, risulta necessaria l'esistenza di
un filtro attento e competente, prima di passare notizie, non
sufficientemente provate, ai mezzi di grande comunicazione, per
evitare ripercussioni spiacevoli sulla popolazione infantile.
L'errore
del dottor Wakefield (Lancet 1998;351:637-41) è stato di
recente ampiamente riconosciuto; anche l'editore del Lancet ha
riconosciuto il proprio errore: tutti i co-autori della
pubblicazione, eccetto il dottor Wakefield, hanno ritirato il loro
nome.
Ma
è necessario ricordare che l'incauta diffusione di notizie
false ha avuto diverse conseguenze:
- ha prodotto una riduzione della copertura vaccinale per MPR, con conseguenti piccole epidemie di morbillo e con possibilità di complicazioni legate alla malattia;
- la comunità scientifica internazionale ha impegnato un enorme quantità di tempo e di denari per condurre più di 100 studi epidemiologici al fine di dimostrare che le affermazioni del dottor Wakefield erano false.
Questo
incidente mi fa venire alla mente la Cura Di Bella, quando il
Ministero della Salute fu costretto a iniziare uno studio
epidemiologico accurato su oltre 400 pazienti, affetti da vari tipi
di cancro, che costò allo stato oltre 400 miliardi di vecchie
lire. Le conclusioni sono risultate univoche: la cura Di Bella non
aveva nessun effetto sul decorso del cancro.
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