Ottobre 2005 - Volume VIII - numero 8
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Pediatria per l'ospedale
Trattamento
sintomatico dell'emicrania (o cefalea) nei bambini
Indirizzo
per la corrispondenza: bartolozzi@unifi.it
L'emicrania
rappresenta spesso un importante problema per bambini in età
della scuola, con una prevalenza fra il 2,7 e il 10%. La diagnosi, il
trattamento e la conduzione di questi pazienti sono di stretta
competenza pediatrica, mentre nella maggior parte dei casi, essi
vengono trattati da cultori di altre discipline (neuropsichiatri
infantili, medici degli adulti specialisti in questo campo, psicologi
e altri).
Approfittando
di una recentissimo articolo di revisione (Damen L, Bruijn JKJ,
Verhagen AP et al. Symptomatic treatment of migraine in children: a
systematic review of medication trials. Pediatrics 2005,
116:e295-e302) mi sembra opportuno tornare sull'argomento.
L'articolo è stato scritto da pediatri, neurologi pediatri,
psicologi medici e psicoterapeut olandesi.
L'emicrania
è, anche nel bambino, caratterizzata da intenso dolore alla
testa, da un solo lato, spesso pulsante, accompagnato di frequente da
nausea, vomito, fotofobia e fonofobia.
Il
trattamento dell'emicrania pediatrica include regimi,
individualmente ritagliati, compredenti misure sia non farmacologiche
che farmacologiche.
Le
misure non farmacologiche comprendono modificazioni nello stile
di vita (come igiene del sonno, modificazioni nella dieta, e
programmi di esercizi), rassicurazione, trattamento dello stress,
biofeedback e altre terapie biocomportamentali. Gli interventi
farmacologici includono l'uso di farmaci sintomatici, come gli
analgesici (paracetamolo (acetaminofen per gli autori di lingua
anglosassone), ibuprofen e nimesulide), triptani (sumatriptan per
spray nasale o per via orale), diidroergotamina orale e antiemetici
(proclorperazina per via venosa e ketorolac per via venosa), e
infinre l'uso di farmaci profilattici.
Molte
ricerche di buona qualità, controllate, sono state condotte
negli ultimi anni.
Nella
pubblicazione sopra citata viene eseguita una ricerca che tiene conto
delle prove randomizzate e controllate e delle prove cliniche
controllate, riguardanti l'efficacia e la tollerabilità del
trattamento sintomatico dell'emicrania nei bambini.
Lo studio
è stato condotto su Meldine, Embase, PsychInfo, Web of Sciense
a Cinahl dall'inizio al giugno 2004, usando i termini “migraine”,
“headache”, “cephalgia”, “child”, “infant” ,
“teenage”, “adolescent”, “p(a)ediatric”. E' stato
consultato anche il Cochrane Controlled Trials Register, usando le
stesse parole. Sono stati scelte soltanto le pubblicazioni che
trattavano dell'uso di farmaci nella cura dell'emicrania in
soggetti al di sotto dei 18 anni con caratteri che pemettevano di
distinguere l'emicrania da altri tipi di mal di testa. Nella
valutazione della singola pubblicazione è stata usata la
Delphi list (Verhagen AP et al, J Clin Epidemiol 1998, 51:1235-41),
che stabilisce dei criteri per valutare la qualità delle prove
cliniche randomizzate.
Descrizione
dello studio
Sono
stati presi in considerazione 3.492 articoli, dei quali ne sono stati
esclusi 3.352 perché non inerenti lo scopo dello studio. I
rimanenti 140 articoli sono stati sottoposti a una valutazione
dettagliata. Di questi 140 la maggior parte (130) non sono stati
considerati, non essendo corrispondenti allo scopo della ricerca,
poiché riguardanti un numero troppo basso di soggetti, perché
non riguardavano il trattamento della manifestazione acuta, perché
non presentavano un'analisi separata per l'emicrania o perché
si trattava di riviste, di estratti o di lettere.
Sono
rimaste 10 pubblicazioni di cui 9 controllate e randomizzate e 1
clinica controllata.
Il numero
di soggetti considerati in ogni pubblicazione andava da 14 a 653
(media 158 ± 201), per un totale di 1.575 pazienti. L'età
media fu di 11,7 anni (± 2,2 anni); il numero di maschi fu
molto vicino a quello delle femmine (55%); 9 pubblicazioni su 10
hanno usato i criteri dell'IHS (International Headache Society) per
classificare l'emicrania, mentre un decimo lavoro ha usato i
criteri di Prensky e Sommer.
I
miglioramenti vengono definiti come “clinicamente rilevanti”
quando le crisi di emicrania sono ridotte del 50%.
Efficacia
del trattamento sintomatico con analgesici per bocca
Paracetamolo
versus placebo
Uno
studio di alta qualità confronta 15 mg/mg di paracetamolo
contro il placebo (Hämäläinen ML et al, Neurology
1997, 48:103-107). Il miglioramento dell'emicrania fu
significativamente maggiore con il paracetamolo, sebbene il rescue
medication e il numero degli eventi avversi non fossero
significativamente differenti nei due gruppi. Gli eventi avversi,
ricordati per il paracetamolo nei confronti del placebo, furono la
nausea (2.4% contro il 3,7%) e il vomito (2,4% contro il 7,4%).
Ibuprofen
versus placebo
Due studi
confrontano 10 mg/kg di ibuprofen contr il placebo, uno di alta
qualità (Hämäläinen ML et al, Neurology 1997,
48:103-107) e uno di bassa qualità (Lewis DW et al, Headache
2002, 42:780-6). Il miglioramento dell'emicrania fu
significativamente maggiore con l'ibuprofenn e l'uso delrescue medication fu significativamente più alto per il
placebo. Nessuna differenza per il numero degli eventi avversi:
vomito 4,9% contro 7,4%, nausea 3,7% in ambedue, epigastralgia 1,2%
solo nel gruppo che aveva ricevuto ibuprofen.
Paracetamolo
versus ibuprofen
In uno
studio di alta qualità (Hämäläinen ML et al,
Neurology 1997, 48:103-107) sono stati confronti i risultati di 15
mg/kg di paracetamolo con i 10 mg/kg di ibuprofen e non vennero
trovate differenze significative per ciascuno dei parametri
osservati.
Paracetamolo
versus nimesulide
Uno
studio di bassa qualità (Soriani S et al, Headache Q 2001,
12:233-6) sono stati confrontati 15 mg/kg di paracetamolo con 2,5
mg/kg di nimesulide e non sono state trovare differenze. Gli eventi
avversi (lieve sofferenza addominale e nausea) furono presenti nel 9%
dei soggetti trattati con paracetamolo e nel 6% dei soggetti trattati
con nimesulide.
Gli
autori concludono che vi sono delle prove moderate che sia il
paracdetamolo che l'ibuprofen siano più efficaci nella
riduzione dei sintomi 1 e 2 ore dopo l'assunzione, nei confronti
del placebo, con effetto avversi minori. Nessuna evidente differenza
negli effetti è stata trovata fra il paracetamolo, l'ibuprofen
e la nimesulide.
Efficacia
del trattamento sintomatico con i triptani
Sumatriptan
versus placebo
4 studi
confrontano il sumatriptan con il placeno: di questi 3 di alta
qualità (Winner P et al, Pediatrics 2000, 106:989-97; Ahonen K
et al, Neurology 2004, 62:883-7; Hämäläinen ML et al,
Neurology 1997, 48:1100-3) e uno di bassa qualità (Ueberall MA
et al, Neurology 1999, 52:1507-10).
3 studi
valutano l'effetto del sumatriptan intranasale, mentre il quarto
non differenzia gli effetti dell'uso intranasale dall'uso orale.
Dopo 1 e 2 ore dalla somministrazione vengono trovate significative
differenze nel miglioramento dell'emicrania in favore del
sumatriptan. L'uso del rescue medication fu
significativamente maggiore per il placebo, mentre il numero degli
eventi avversi fu significativamente maggiore per il sumatriptan.
Gli
eventi avversi ricordati per il sumatriptan negli studi con la
somministrazione per via nasale, nei confronti del placebo furono:
- Cattivo sapore (25,7% versus 4,4%)
- Nausea (7,9% versus 8,3%)
- Vomito (3,9% versus 4.4%)
- Sensazione triptan (sensazione di calore, di bruciore o parestesie) (2,4% versus 1,6%)
- Sensazione di testa vuota (2,2% solo per il sumatriptan)
- Rigidità della mandibola (1,1% solo con il sumatriptan).
Solo una
pubblicazione di alta qualità valuta il sumatriptan per via
orale (Hämäläinen ML et al, Neurology 1997, 48:1100-3)
e non trova significative differenze per ogni parametro. Gli eventi
avversi, ricordati per il sumatriptan per via orale, sono:
- Vomito (17,4% versus 8,7% per il placebo)
- Nausea (8,7% versus 4,3% per il placebo)
- Vertigini (4,3%)
- Intensa fotofobia (4,3%)
Rizatriptan
versus placebo
Una
pubblicazione di bassa qualità (Winner P et al, Headache 2002,
42:49-55) confronta il rizatriptan per bocca con il placebo e non
trova significative differenze per il miglioramento clinico
dell'emicrania, rescue medication e numero di eventi
avversi. Gli eventi avversi citati per il rizatriptan contro il
placebo sono:
- Bocca secca (4,7% contro 3,4%)
- Vertigini (4,7% conro 4,8%)
- Astenia (3,4% contro 2%)
- Nausea (2,7% contro 8,2%)
- Sonnolenza (2,7% contro 8,2%).
Gli
autori concludono che c'è una moderata evidenza che il
sumatriptan per via nasale sia più efficace nella riduzione
dei sintomi in confronto al placebo, ma con un maggior numero di
effetti collaterali. Nessuna differenza negli effetti fra triptani
per bocca e placebo.
Efficacia
del trattamento con altri farmaci
Diidroergotamina
versus placebo
Uno
studio di alta qualità confronta la diidroergotamina per bocca
con il placebo (Hämäläinen ML et al, Pediatr Neurol
1997, 16:114-7). Non sono riscontrate significative differenze nel
miglioramento clinico dell'emicrania, nel rescue medication
e nel numero di eventi avversi, probabilmente per lo scarso numero di
pazienti trattati: meno di 25. Un evento avverso ricordato per la
diidroergotamina versus il placebo è stato il vomito (16,7%
contro 7,7%).
Proclorperazina
versus ketorolac
Uno
studio di alta qualità confronta la proclorperazina contro il
ketorolac (Braousseau DC et al, Ann Emerg Med 2004, 43:256-62). Dopo
un'ora la proclorperazina agisce significativamente meglio del
ketorolac. Il numero degli eventi avversi non differisce molto fra i
due gruppi.
Gli
autori concludono che vi sono prove moderate che la proclorperazina
per EV sia più efficace del ketorolac per EV nella riuduzione
dei sintimi dopo un'ora dalla somministrazione. Nessuna differenza
venne trovata fra la diidroergotamina per bocca e il placebo.
Discussione
e conclusioni
Le
terapie più efficaci nell'emicrania sono quelle che possono
essere date più precocemente all'inizio di un attacco e che
hanno una rapidità d'inizio dell'efficacia. Sulla base
della letteratura viene concluso che soprattutto gli analgesici, come
il paracetamolo e l'ibuprofen sono relativamente sicuri ed
efficaci. La maggior parte dei rischi relativi fu ~ 1,5, il che
significa che c'è il 50% di probabilità di successo
quando usiamo uno di loro al posto del placebo. Nessuna evidente
differenza venne trovata fra i due analgesici.
La nuova
frontiera per il trattamento sintomatico è legata allo
sviluppo dei triptani nel bambini. Gli autori trovano una moderata
evidenza che il sumatriptan per via nasale sia più efficace
del placebo, mentre nessuna differenza negli effetti venne trovata
fra il sumatriptan il rizatriptan per bocca nei confronti del
placebo. E' possibile che i triptani per bocca non siano efficaci
nei bambini durante gli attacchi di emicrania per la nausea e il
vomito. Inoltre gli attacchi di emicrania nei bambini tendono a
essere più corti di quelli degli adulti, per cui possono
spontaneamente regredire nell'arco di due ore. I farmaci, che
forniscono il massimo dei benefici dopo 2 ore dalla somministrazione,
possono non mostrare efficacia per la breve durata degli attacchi,
per cui i risultati si avvicinano a quelli del placebo.
La
somministrazione per via nasale dei triptani offre forti vantaggi in
confronto alla somministrazione orale, perché permette un più
rapido assorbimento dopo la somministrazione, per cui ne consegue una
più veloce scomparsa dei sintomi. Gli unici svantaggio della
somministrazione del sumatriptan per via nasale sono gli eventi
avversi, che sono presenti in numero maggiore che nel placebo.
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