Ottobre 2007 - Volume X - numero 8
M&B Pagine Elettroniche
Casi indimenticabili
Quando
la nocciolina non va giù
Dipartimento
di Pediatria, Ospedale Bufalini, Cesena
S.,
10 anni, giunge per comparsa di disfagia per liquidi e solidi,
scialorrea e sensazione di corpo estraneo in gola dopo
l'ingestione di un'arachide. I genitori segnalano che il
bambino aveva presentato una sintomatologia analoga quattro anni
prima, in seguito all'ingestione di una caramella, e che da
allora si alimenta molto lentamente. Durante la breve degenza la
sintomatologia migliora: S. riprende ad assumere piccole quantità
di liquidi e solidi e viene dimesso con la diagnosi di disfagia
funzionale. Torna dopo alcuni giorni marcatamente disidratato e
dimagrito (-3.7 kg) lamentando sempre disfagia. Viene intrapresa
una reidratazione per via parenterale e si eseguono alcuni
accertamenti per escludere la natura organica del sintomo: la
radiografia del tratto digerente mostra un transito normale e gli
esami di laboratorio non sono contributivi. In relazione alla
severità della sintomatologia riteniamo inoltre opportuno
eseguire un'esofagogastroduodenoscopia, che mostra un'iperemia
della mucosa esofagea distale con ulcera a livello del cardias e
microerosioni. L'esame istologico evidenzia una ricchissima
infiltrazione eosinofila (> 30 eos/HPF) nella mucosa e nella
muscolaris mucosae dell'esofago. Nella norma l'istologia
gastrica, assenti miceti e parassiti.
Si
configura dunque un quadro di esofagite eosinofila che giustifica
appieno la sintomatologia di “food impaction”
lamentata dal bambino. A posteriori abbiamo inoltre valorizzato
il dato anamnestico di atopia: S. presenta un asma allergico
dall'età di 3-4 anni e positività ai prick test
per soia e fagiolo. I genitori riferiscono che oltre all'arachide
anche i fagioli evocano una sintomatologia di food impaction,
mentre il contatto con il fico causa rash immediato. Il bambino
viene posto in terapia con montelukast e fluticasone propionato
da aspirare e deglutire e in dieta priva di legumi, arachidi e
fichi. Per l'evidenza di una piccola lesione erosiva esofagea è
stato inoltre ritenuto opportuno associare per un breve periodo
un inibitore di pompa. Abbiamo rivisto S. dopo un mese: il
bambino è sereno, la disfagia completamente risolta e il
peso aumentato.
Discussione:
l'esofagite eosinofila si caratterizza per una grave e isolata
infiltrazione eosinofilica dell'esofago. Si manifesta con
sintomi simili a quelli del reflusso gastroesofageo senza però
rispondere a una terapia aggressiva antireflusso. La disfagia per
i solidi è la presentazione clinica più frequente
nei bambini più grandi. Possono essere presenti
eosinofilia periferica, aumento delle IgE, malattia atopica,
ipersensibilità alimentare, familiarità per asma,
rinite ed eczema. La restrizione dietetica e la terapia steroidea
orale determinano un miglioramento clinico e istologico.
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