Novembre 2007 - Volume X - numero 9
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Contributi Originali - Casi contributivi
Anemia
emolitica autoimmune in un bambino di 7 anni con colite ulcerosa
Prima
Clinica Pediatrica, Ospedale Meyer, Firenze
Indirizzo
per corrispondenza: paolo.lionetti@unifi.it
Autoimmune
hemolytic anemai in ulcerative colitis: a case report
Key
words
Ulcerative
colitis, Haemolytic anemia, Treatment
Summary
We
report a case of a 7 year-old patient with a 4-year history of
severe steroid-refractory Ulcerative Colitis (UC) which had been
controlled with cyclosporine and azathioprine, who was admitted
to our Clinic because of jaundice. At time of admission mild
intestinal bleeding was occasionally present on azathioprine and
mesalazine. Investigations revealed hyperbilirubinemia,
Coombs-positive haemolytic anemia (AIHA) (Hb 7.5 g/dl). IVIG (1
gr/kg/day for 3 days) and oral prednisone (2 mg/kg/day) were
prescribed with clinical improvement. Four weeks later, while on
oral steroids (1 mg/kg/day) and azathioprine, a new haemolytic
crisis occurred (Hb 6.7 g/dl) refractory to IVIG (1 gr/kg/day for
3 days) and metylpredisolone pulses. Colonoscopy showed active
mucosal lesions. Oral cyclosporine was then introduced with
complete remission of GI bleeding and partial improvement of
AIHA; after 6 months,controlled chronic haemolisis and positive
Coombs test persist with mild anaemia. |
Riportiamo
un caso di un bambino di 7 anni affetto
dall'età di 3 anni da Rettocolite Ulcerosa, refrattaria alla
terapia steroidea, per la quale è stata necessaria terapia
immunosoppressiva con azatioprina e ciclosporina. Il bambino è
stato ricoverato presso il nostro ospedale per ittero. Al momento del
ricovero veniva riferita saltuaria ematochezia. Gli esami ematici
eseguiti hanno mostrato anemia emolitica autoimmune Coombs
positiva (Hb 7,5 g/dl). E' stata quindi intrapresa terapia con
Immunoglobuline e.v (1 g/kg/die per 3 giorni) e prednisone per os (2
mg/kg/die) con miglioramento del quadro clinico. Quattro settimane
dopo, in corso di terapia steroidea con prednisone a 1 mg/kg/die e
azatioprina, il bambino ha presentato una nuova crisi emolitica (Hb
6,7 g/dl), refrattaria alla terapia con immunoglobuline e.v. e ai
boli di metilprednisolone. La colonscopia ha mostrato una quadro di
attività di malattia. E' stata pertanto intrapresa terapia
con ciclosporina per os con completa remissione della sintomatologia
intestinale e parziale miglioramento del quadro ematologico. Dopo
circa 18 mesi dall'esordio persiste un'emolisi cronica
controllata, test di Coombs positivo con lieve anemia.
Un
bambino di 7 anni con Colite Ulcerosa (CU) viene ricoverato
per l'improvvisa comparsa di ittero. Il bambino presenta, dall'età
di 3 anni, una storia di CU refrattaria alla terapia steroidea che ha
necessitato di terapia immunosoppressiva con azatioprina e
ciclosporina con buon controllo della malattia. Al momento del
ricovero il bambino presentava occasionale ematochezia ed era in
terapia con azatioprina e mesalazina.
All'esame
obiettivo presentava pallore e ittero, non evidenza di
epatosplenomegalia, linfoadenomegalia o masse addominali.
Gli esami
ematici rivelavano un'anemia emolitica: Hb: 7,5 g/dl con elevata
conta reticolocitaria (24%), iperbilirubinemia indiretta (8,2 mg/dl),
aumento della lattico deidrogenasi (1787 U/l) e bassi livelli di
aptoglobina. Nella norma la funzionalità epatica. Il test di
Coombs è risultato positivo confermando il sospetto di anemia
emolitica autoimmune. E' stata intrapresa terapia con
Immunoglobuline endovena (1 g/kg/die per 3 giorni) e prednisone per
via orale (2 mg/kg/die) con miglioramento clinico.
Quattro
settimane dopo, in corso di terapia steroidea (prednisone a 1
mg/kg/die) e azatioprina, il bambino ha nuovamente presentato una
crisi di anemia emolitica (Hb 6,7 g/dl) refrattaria al trattamento
con Immunoglobuline e.v. (1 g/kg/die per 3 giorni) e ai boli di
metilprednisolone. La colonscopia eseguita ha mostrato un quadro di
CU in fase di attività. E' stata quindi iniziata terapia con
ciclosporina per os con completa remissione della sintomatologia
intestinale e un parziale miglioramento dell'anemia emolitica
autoimmune; dopo 18 mesi dall'esordio il bambino continua a
presentare un quadro di emolisi cronica controllata con una moderata
anemia, iperbilirubinemia indiretta e persistente positività
del test di Coombs, che non ha necessitato di terapia.
Complicanze
ematologiche gravi sono state spesso descritte in pazienti con CU.
L'associazione tra CU e anemia emolitica autoimmune è
piuttosto rara, ma ben documentata negli adulti: il primo caso è
stato descritto da Lober1 nel 1995.
La
prevalenza della anemia emolitica autoimmune in corso di colite
ulcerosa varia da 0,2% a 1,7%2-4. Sembra che l'incidenza
sia maggiore nel sesso femminile mentre l'età non sembra
avere un ruolo importante3-5.
L'anemia
emolitica autoimmune può precedere, accompagnare o essere
successiva alla diagnosi di CU. In quest'ultimo caso l'anemia
emolitica si presenta generalmente in fase di attività della
CU e il suo andamento è strettamente dipendente da quello
della patologia intestinale associata. Sono stati inoltre descritti 2
casi in cui l'anemia emolitica autoimmune è esordita a
distanza di alcuni anni dalla colectomia6.
Il 2% dei
pazienti con colite ulcerosa presenta positività degli
anticorpi diretti contro i globuli rossi pur in assenza di emolisi7.
L'eziologia
dell'anemia emolitica autoimmune nei pazienti con CU non è
completamente conosciuta. La presenza di anticorpi anti-eritrociti in
soggetti affetti da CU in assenza di emolisi suggerisce che la
mucosa colica danneggiata possa determinare l'assorbimento di
antigeni non eritrocitari e il conseguente sviluppo di anticorpi che
cross reagiscono verso i globuli rossi del paziente 3,8,9.
Yates ha
dimostrato che le cellule mononucleate del colon sono in grado di
produrre anticorpi che cross-reagiscono con i globuli rossi, a
conferma dell'ipotesi che il colon possa essere la fonte di tali
autoanticorpi10.
Il caso
da noi riportato è il primo descritto in età
pediatrica.
Il
trattamento di prima scelta nell'anemia emolitica autoimmune in
pazienti con CU è un approccio conservativo con alte dosi di
steroidi; una risposta parziale o completa è stata riportata
tuttavia in più del 40% dei pazienti11. La terapia
con immunoglobuline per via endovenosa (IVIG) risulta efficace in
circa il 40% dei casi; due fattori sembrano essere importanti nel
determinare il successo della terapia con immunoglobuline: la
presenza di epatomegalia (sia in presenza che in assenza di
splenomegalia) e bassi livelli di emoglobina pre-trattamento. Una
migliore risposta alle IVIG è stata inoltre riportata nei
bambini12.
In caso
di fallimento è giustificabile associare farmaci
immunosoppressivi. Le opinioni sono controverse nel caso di anemie
emolitiche refrattarie13,14.
La
splenectomia dovrebbe essere considerata in pazienti con colite
ulcerosa in remissione o in fase di lieve attività e con
emolisi refrattaria al trattamento farmacologico; la colectomia
totale dovrebbe invece essere riservata ai pazienti non responsivi
alla splenectomia o con grave CU refrattaria. Il Rituximab, un
anticorpo monoclonale antiCD20, che provoca la deplezione dei B
linfociti e quindi la produzione di IL10, è stato usato per le
anemie emolitiche refrattarie in età pediatrica15,16 con
buoni risultati. Il suo uso è tuttavia gravato da numerosi
effetti collaterali17. Recentemente Goetz ha decritto il
caso di un paziente affetto da CU, per la quale è stata
intrapresa terapia con Rituximab che ha portato tuttavia a un
peggioramento della patologia18.
Questo
caso rappresenta il primo descritto di associazione tra CU e anemia
emolitica autoimmune in età pediatrica. L'anemia emolitica
autoimmune è comparsa a distanza di 4 anni dall'esordio
della CU e il quadro emolitico sembra essere solo parzialmente
correlato all'attività della malattia intestinale,
persistendo un'emolisi cronica pur in assenza di sintomatologia
gastrointestinale. Il trattamento di prima scelta nell'anemia
emolitica autoimmune in pazienti con CU deve essere conservativo con
alte dosi di steroidi o con immunoglobuline, essendo queste ultime
efficaci nella maggior parte dei pazienti, soprattutto in età
pediatrica.
La
splenectomia, le terapie immunosoppressive come l'azatioprina,
ciclosporina, ciclofosfamide, devono essere riservate ai casi
corticodipendenti o nel caso di importanti effetti collaterali della
terapia steroidea. La colectomia è indicata invece nei casi di
anemia emolitica refrattaria alla splenectomia o nei casi di CU
refrattaria.
Il
Rituximab, un anticorpo monoclonale antiCD20, è stato usato
per le anemie emolitiche refrattarie in età pediatrica. Nel
nostro caso abbiamo deciso di non intraprendere tale trattamento per
una recente segnalazione di importante peggioramento della CU dopo
terapia con tale anticorpo in un caso clinico.
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