Novembre 2006 - Volume IX - numero 9
M&B Pagine Elettroniche
Appunti di Terapia
Il
celecoxib per la prevenzione degli adenomi sporadici del colon-retto
Membro
della Commissione Nazionale Vaccini
Indirizzo
per corrispondenza: bartolozzi@unifi.it
Sono
ormai numerose le pubblicazioni (oltre una quarantina) secondo le
quali l'uso di antinfiammatori non steroidei (FANS) riduce
l'incidenza degli adenomi del colon retto e di conseguenza previene
la loro trasformazione maligna. Gli effetti dei FANS sono stati
confermati anche in studi randomizzati: secondo queste ricerche
l'aspirina (un farmaco anti-COX-1) ha un modesto effetto preventivo
sugli adenomi sporadici del colon-retto, al contrario dei farmaci
anti-COX-2. L'ipotesi dominante ritiene che all'interno degli
adenomi tumorigeni sia fortemente rappresentata la ciclossigenasi-2
(COX-2), che non si ritrova nell'intestino normale. La COX-2 media
la produzione della prostaglandina E2 (PGE2 ) nel tessuto epiteliale,
che porta all'attivazione delle vie che promuovono la
proliferazione cellulare e inibiscono la morte cellulare.
Gli
inibitori selettivi della COX-2, come il celecoxib, inizialmente
impiegati per ridurre il dolore e l'infiammazione nell'artrite
reumatoide e in altre affezioni, hanno dimostrato anche un'evidente
attività anti-tumorale.
Per
confermare questi dati è stato condotto un estesissimo studio
randomizzato (Bertagnolli MM, Eagle CJ, Zauber AG, et al. Celecoxib
for the prevention of sporadic colorectal adenomas. N Engl J
Med 2006;355:873-84) per studiare se i farmaci, che inibiscono la
ciclo-ossigenasi 2 (COX-2), riducono il numero degli adenomi
colon-rettali in pazienti che erano stati operati in precedenza di
adenomi solitari.
Per
condurre questa ricerca sono stati arruolati 2.035 pazienti, operati
di asportazione di un adenoma prima di entrare nello studio. Essi
sono stati suddivisi in tre grandi gruppi:
- 679 ricevettero il placebo
- 685 furono trattati con 200 mg di celecoxib due volte al giorno
- 671 furono trattati con 400 mg di celecoxib due volte al giorno
Colonscopie
di controllo vennero eseguite a 1 e a 3 anni dopo la randomizzazione
L'incidenza
comulativa della presenza di uno o più adenomi, durante i
controlli a 3 anni, fu del 60,7% fra i pazienti che avevano ricevuto
il placebo, del 43,2% (P<0,001) fra quelli che avevano ricevuto
200 mg di celecoxib due volte al giorno e del 37,5% fra quelli che
avevano ricevuto celecoxib alla dose di 400 mg due volte al giorno
(P<0,001).
Eventi
avversi gravi si sono verificati nel 18,8% dei pazienti del gruppo
placebo, nel 20,4% in quelle che avevano ricevuto basse dosi di
celecoxib (P=0,5) e del 23.0% di quelli ad alte dosi (P=0,06). Come
era da aspettarsi la somministrazione di celecoxib è risultata
associata a un aumentato rischio di eventi cardiovascolari
(rapporto/rischio per le basse dosi di 2,6 e per le alte dosi di
3,4).
Nelle
conclusioni gli autori indicano che il celecoxib è un farmaco
efficace per la prevenzione degli adenomi colon-rettali, ma che, per
i potenziali eventi cardio-vascolari, esso non può essere
routinariamente raccomandato con questa indicazione.
Una
pubblicazione molto ben condotta, su un numero elevatissimo di
soggetti, con 28 Autori (più un numero molto alto di
ricercatori, appartenenti allo studio APC, che occupa ¾ di
pagina, stampata in corpo 8) che porta a delle conclusioni positive
per l'uso del celecoxib nella prevenzione degli adenomi sporadici
del colon-retto, ma che non porta a nessuna conclusione pratica,
perché gravata dagli effetti collaterali del farmaco
sull'apparato cardio-vascolare; questi eventi collaterali avversi
hanno nel frattempo giustamente portato al ritiro del prodotto dal
commercio.
Di sicuro
quando nel 1998-99 è stato studiato il progetto per questo
studio, nessuno si sarebbe aspettato che i farmaci anti-COX-2
potessero avere effetti deleteri sull'apparato cardio-vascolare,
che sono arrivati alla conoscenza di tutti appena un paio di anni fa.
Rimane il
dato culturale dell'influenza della COX-2 sull'evoluzione
tumorigena dell'adenoma colon-rettale e sulla possibilità,
bloccando questo enzima, d'influenzare favorevolmente l'evoluzione
della patologia intestinale dei portatori di adenoma. La speranza è
quella di poter disporre di un farmaco anti-COX-2 con gli stessi
effetti favorevoli del celecoxib, ma sprovvisto delle spiacevoli
conseguenze sul sistema cardio-vascolare.
Nonostante
tutti i rilievi sopra riportati, bene ha fatto l'editore del New
England Journal of Medicine a pubblicare questo lavoro, per il
cui compimento sono state spesi tanto impegno e tante energie.
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