Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Settembre 2020 - Volume XXIII - numero 7

M&B Pagine Elettroniche

I Poster degli specializzandi

Dexmedetomidina intranasale come sedazione procedurale del prematuro per risonanza magnetica cerebrale

Francesca Cossovel

Scuola di Specializzazione in Pediatria, IRCCS Materno-Infantile “Burlo Garofolo”, Università di Trieste

Indirizzo per corrispondenza: francesca.cossovel@gmail.com

Background. La risonanza magnetica cerebrale viene eseguita nei neonati prematuri a 40 settimane di età gestazionale corretta per evidenziare eventuali esiti cerebrali correlati alla prematurità che possano inficiare lo sviluppo neuro-comportamentale futuro del bambino. Durante la procedura è necessaria la totale immobilità per ottenere delle buone immagini. Non essendo sempre possibile sfruttare il sonno spontaneo, spesso si ricorre alla sedazione. I sedativi più frequentemente somministrati sono le benzodiazepine, che tuttavia non sono esenti da effetti collaterali, come la depressione respiratoria, ed evidenze circa la loro potenziale neurotossicità sono sempre maggiori. La dexmedetomidina (DEX), un α2-agonista con azione sedativa e analgesica, è sempre più utilizzata come alternativa nella sedazione procedurale in quanto non deprime il centro del respiro e avrebbe effetto neuroprotettivo. Le esperienze con la DEX in ambito neonatale sono limitate e la via intranasale, a oggi, non è ancora stata studiata in questa fascia di età.

Obiettivo. L’obiettivo del nostro studio è quello di valutare se l’introduzione della DEX intranasale riduca le dosi di midazolam necessarie per sedare neonati nati a ≤ 32 settimane gestazionali e/o peso ≤ 1500 g sottoposti a RM cerebrale a termine per età corretta e valutarne l’efficacia e la sicurezza in questa popolazione.

Metodi. Sono stati confrontati due gruppi di bambini ex pretermine nati con ≤ 32 settimane gestazionali e/o peso ≤ 1500 g che a 40-41 settimane di età gestazionale corretta si sottopongono a RM prima e dopo l’introduzione della DEX nel protocollo di sedazione. Il primo gruppo (pre-DEX) arruolato da gennaio 2014 a dicembre 2015 è stato sottoposto al vecchio protocollo di sedazione (midazolam intranasale o endovena ripetibile al massimo 3 volte e associato, se inefficace, al trattamento rescue con clorpromazina o cloralio idrato); il secondo gruppo (DEX) arruolato dopo l’introduzione della DEX nel nostro Istituto da gennaio 2016 a giugno 2017 ha assunto come primo sedativo la DEX intranasale e, se inefficace, il trattamento rescue con il midazolam intranasale o endovena ripetibile al massimo 3 volte.
I dati raccolti includono le variabili demografiche, la durata della procedura e del risveglio, gli eventi avversi correlati alla sedazione e la necessità di eventuali trattamenti rescue o supporto medico durante la procedura e in fase di risveglio.

Risultati. Sono stati arruolati 76 neonati: 41 nel gruppo pre-DEX e 35 nel gruppo DEX.
Sono state somministrate 102 dosi di midazolam, di cui 85 nel gruppo pre-DEX e 18 nel gruppo DEX. È stato quindi possibile risparmiare una media di 2 dosi/paziente di midazolam nel gruppo DEX: infatti l’ORadj di ricevere più di una dose di midazolam nel gruppo pre-DEX confrontato con il gruppo DEX è 166 (p-value < 0,034). Nel gruppo DEX il 49% dei neonati (17/35) ha completato la procedura con la sola DEX, mentre il restante 51% (18/35) ha necessitato di una sola dose di midazolam aggiuntiva. Gli unici eventi avversi gravi (5%) che hanno necessitato di intervento medico sono avvenuti nel gruppo pre-DEX, nel gruppo DEX invece sono state registrate solo desaturazioni lievi autorisolte (11%).

Conclusioni. La dexmedetomidina intranasale è un farmaco efficace per la sedazione procedurale nel neonato ex prematuro e permette di ridurre del 75% le dosi di midazolam. È un farmaco sicuro: gli eventi avversi sono stati rari e tutti lievi con risoluzione spontanea senza necessità di intervento medico. La dexmedetomidina avrebbe il vantaggio di avere un duplice effetto neuroprotettivo sia come sua proprietà intrinseca sia perché, se associata al midazolam, potenziale neurotossico, ne riduce l’esposizione.

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F. Cossovel. Dexmedetomidina intranasale come sedazione procedurale del prematuro per risonanza magnetica cerebrale. Medico e Bambino pagine elettroniche 2020;23(7):193 DOI: https://doi.org/10.53126/MEBXXIII193