Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Giugno 2013 - Volume XVI - numero 6

M&B Pagine Elettroniche

I Poster degli specializzandi

Reattività autoanticorpale ed epatite acuta da CMV
Maria Elisa Di Cicco, Francesca Moscuzza, Gloria Rossi, Silvia Ghione, Marta Segreto, Giulia Marsalli, Giuseppe Maggiore
Divisione di Pediatria 2, Dipartimento di Medicina della Procreazione e della Età Evolutiva, Università di Pisa
Indirizzo per corrispondenza: melisa.dicicco@gmail.com


Un elevato titolo di autoanticorpi in presenza di evidenza di laboratorio di danno epatico è suggestivo di una malattia autoimmune del fegato. Un’analisi retrospettiva nel database dell’ambulatorio di Epatologia della Clinica Pediatrica di Pisa ha permesso di identificare 9 casi di epatite acuta da virus epatotropi “minori”: 6 da CMV e 3 da EBV. Una positività autoanticorpale a titolo significativo è stata riscontrata in 2 dei 6 casi di epatite acuta da CMV: si tratta di due casi asintomatici in cui il riscontro dell’aumento delle aminotransferasi è stato occasionale. Nel primo caso (maschio di 8 anni con epatomegalia omogenea di consistenza aumentata e polo splenico palpabile) si è trattato di una positività coarse speckled a titolo elevato di ANA (1:640) associata a positività degli anticorpi antimitocondrio (AMA) (IFI 1:320 e Immunoblotting +++). Nel secondo caso (femmina di 5 anni e 3 mesi con esame clinico normale) si è trattato di una positività per ASMA 1:80 ed ANA speckled 1:320. In entrambi i casi la viremia CMV era assente al momento della diagnosi. La positività autoanticorpale si è risolta spontaneamente in circa 10 mesi nel primo caso e in 2 mesi nel secondo e si è associata a una guarigione clinica e a una scomparsa dell’evidenza bioumorale di epatocitolisi.
In conclusione di fronte a una epatocitolisi asintomatica, la presenza di elevati titoli di autoanticorpi comunemente associati alle malattie autoimmuni del fegato quali ANA e SMA o anche di autoanticorpi meno convenzionali (AMA), più comunemente associati alle malattie autoimmuni dell’adulto, non è obbligatoriamente suggestiva, come suggerito dai protocolli diagnostici internazioni per la diagnosi di epatite autoimmune dell’adulto, di una patologia autoimmune del fegato. Tale riscontro deve comunque far ricercare un’etiologia infettiva da virus epatotropi minori e in particolare da CMV. Tale condizione è spesso asintomatica nel paziente immunocompetente e si risolve spontaneamente.

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M.E. Di Cicco, F. Moscuzza, G. Rossi, S. Ghione, M. Segreto, G. Marsalli, G. Maggiore. Reattività autoanticorpale ed epatite acuta da CMV. Medico e Bambino pagine elettroniche 2013;16(6) https://www.medicoebambino.com/?id=PSR1306_20.html