Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

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Caso contributivo

Intossicazione da piombo: una nefropatia dalla diagnosi pesante

Maristella Toniutti1, Enrico Vidal2

1Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Udine
2Clinica Pediatrica ASUFC, Dipartimento di Area Medica (DAME), Università di Udine

Indirizzo per corrispondenza: maristella@toniutti.org

Lead poisoning: a diagnosis of heavy nephropathy

Key words: Lead, Tubulointerstitial nephritis, Children, Venezuela

Lead poisoning is an increasingly important public health issue. In children the central nervous system is the most severely affected with cognitive and neurobehav-ioural impairment, but lead can affect a variety of organ systems. In kidneys it can cause tubular dysfunction that generally depends on the extent and duration of exposure. However, even low values can cause nephropathy with progressive increased in serum creatinine and elevated risk of CKD in adulthood, especially if the lead exposure occurs over a prolonged period. The paper reports the case of an 8-year-old boy from Venezuela who developed a hyperchloremic metabolic acidosis. He was diagnosed with acute tubulointerstitial nephritis from heavy metal intoxication (blood lead 5.3 µg/dl). After 3 months of chelation therapy and 6 months of alkalinization therapy blood tests have showed a normalization of blood lead levels and acid-base balance with complete regression of signs of acute tubular dysfunction.

L’avvelenamento da piombo è una tematica di sempre maggior rilievo in termini di salute pubblica. L’ambito cognitivo-comportamentale è quello maggiormente colpito in età pediatrica, ma numerosi sono gli effetti anche in altri distretti. A livello renale, il piombo può causare un danno dose e tempo dipendente, tuttavia anche valori bassi di piombemia, ma con esposizione prolungata nel tempo, possono portare a una disfunzione tubulare, con progressivo rialzo di creatinina e maggior rischio di IRC in età adulta.
Riportiamo il caso di un bambino di 8 anni e mezzo di origini venezuelane, che ha sviluppato una acidosi metabolica ipercloremica di origine renale, in sospetta nefrite tubulo-interstiziale acuta da metalli pesanti (piombemia 5,3 µg/dl). Dopo 3 mesi di terapia chelante e 6 mesi di terapia alcalinizzante, gli esami ematici hanno documentato una normalizzazione dei livelli di piombo nel sangue e dell’equilibrio acido-base, con completa regressione dei segni di disfunzione tubulare acuta.

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