Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Febbraio 2007 - Volume X - numero 2
M&B Pagine Elettroniche
Caso Clinico Interattivo
Un
buon motivo per non crescere
Clinica
Pediatrica, IRCCS Burlo Garofolo, Trieste
Indirizzo
per corrispondenza: marchetti@burlo.trieste.it
ARRESTO
DELLA CRESCITA, QUALI CAUSE
Verifichiamo
l'apporto calorico del bambino che risulta essere molto inferiore
rispetto ai valori minimi raccomandati per l'età (42
Kcal/Kg/die contro le raccomandate 80 Kcal/Kg/die). Ci orientiamo
pertanto verso una scarsa crescita secondaria ad insufficiente
apporto calorico e cerchiamo di capire quale possa essere la causa
dell'inappetenza. Gli episodi di vomito non sembrano rilevanti e
non ci sembra che possano essere responsabili dell'arresto della
crescita.
Dall'osservazione
dell'interazione madre-figlio escludiamo l'evenienza di motivi
relazionali e tramite un'anamnesi mirata pensiamo di poter
escludere che il rifiuto del cibo derivi da una esofagite da reflusso
o da intolleranza alimentare.
L'insufficiente
apporto calorico non sembra riferibile ad una cardiopatia (non è
tachicardico, non si apprezzano soffi cardiaci). Non è
presente organomegalia e non vi sono segni di una localizzazione
infettiva.
Pensiamo
all'eventualità di un malassorbimento, ma non sembra essere
questo il problema, visto che il bambino rifiuta il cibo ed è
stitico. Vi è tuttavia un precedente dato di laboratorio di
positività per gli anticorpi IgG anti gliadina di cui non
possiamo non tenere conto.
Valorizziamo
poi un altro elemento anamnestico importante: il bambino beveva
importanti quantità di acqua e camomilla.
In
sostanza le ipotesi diagnostiche si restringono.
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