Novembre 2015 - Volume XXXIV - numero 9

Medico e Bambino


Domande e risposte

Proctite emorragica del lattante
Osteoma osteoide e sport
Diete e malattie neurologiche
Omocisteinemia e rischio tromboembolico
Infezione urinaria e monorene
Mononucleosi e contumacia
Lettura del prick test
Orecchie rosse
Osteolisi benigna

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a cura di Giorgio Longo
Proctite emorragica del lattante; Osteoma osteoide e sport; Diete e malattie neurologiche; Omocisteinemia e rischio tromboembolico; Infezione urinaria e monorene; Mononucleosi e contumacia; Lettura del prick test; Orecchie rosse; Osteolisi benigna
Medico e Bambino 2015;34(9):601-603 https://www.medicoebambino.com/_


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… a proposito di “osteoma osteoide” e di osteolisi “benigna” …
Ho letto con vero interesse la risposta di Giorgio Longo (con cui concordo pienamente), ai quesiti posti da 2 pediatri, circa un caso di osteoma osteoide e di osteolisi “benigna” …
Ritengo i casi di pertinenza del radiologo-pediatra, che deve fare la diagnosi e non dell’ortopedico che deve interpretare la clinica sulla base dell’imaging ! Pertanto, ripeto, ho letto con grande piacere, quanto ha risposto il Dott. Longo e mi permetto di esprimere il “parere” del radiologo pediatra.
Nel caso dell’osteoma-osteoide, tra l’altro studiato con la TC, sarebbe stato interessante “vedere” l’Imaging e conoscere il referto del collega radiologo: come giustamente rivelato, nel caso dell’osteoma vi è una clinica, molto suggestiva del tipo di dolore, specie notturno, che recede con l’aspirina,
mentre l’Imaging deve dimostrare il “nidus” rx trasparente in un contesto di reazione addensante dell’osso circostante, ovvero nel caso di non visibilità del “nidus” (possibilità che può non escludersi), una iperattività metabolica, alla scintigrafia ossea, che “accende” il focolaio.

Quanto poi all’osteolisi benigna o fibroma non ossificante, ho più volte ribadito ai colleghi pediatri, che tale termine è fuorviante oltre “allarmante”: non si tratta di una osteolisi né di un processo produttivo tumorale, ma di un semplice difetto “locale” di ossificazione, con persistenza del t. osteoide, che con il tempo è destinato a risolversi.

Spero di non aver “invaso” nessuna competenza specialista, ma espresso solo il parere di un radiologo-pediatra.
Cordialmente
Genchi Vincenzo
Radiologo Pediatra, Bari
luned�, 21 Dicembre 2015, ore 12:43